venerdì 23 settembre 2011

La mia Olanda: la nostra casetta, parte terza

Le case, tutte le case, ma soprattutto quelle vecchie come la nostra, hanno bisogno di respirare, proprio come noi. Purtroppo, nel corso dei vari interventi di ristrutturazione e decorazione che che la nostra casa aveva subito durante i suoi centocinquant'anni di vita, erano stati commessi tutti gli errori, mi trattengo dal definirli crimi, possibili perche' questo le fosse impedito. Chiusi i fori di aerazione, riempita l'intercapedine tra soletta a terreno, rivestiti muri, pavimenti e soffitti con ogni sorta di materiale plastico. Risultato: le pareti erano umide fino a meta' altezza e molte delle travi di legno della soletta erano marce. Cosi', dal semplice lavoro di decorazione che avevamo preventivato, ci siamo ritrovati a doverla quasi sventrare, per restituirle la possibilita' di respirare. La cucina poi era quella messa peggio. Non c'era la soletta in legno come nel resto dell'abitazione. Togliendo il laminato plastico che rivestiva il pavimento, con relativa guaina argentata, ci siamo trovati davanti ad una specie di caldana, marcia e puzzolente, che sembrava composta di segatura e stucco: una cosa disgustosa! Abbiamo dovuto faticare non poco, con mazzetta e piede di porco, per demolire l'urfido ammasso e nel farlo abbiamo riportato alla luce il bellissimo pavimento originario, ormai irrimediabilmente rovinato, fatto di cementine ottagonali, intercalate da bellissimi cubotti di mica scolpiti a bassorilievo! Lo stesso pavimento, identico, l'ho rivisto poi nelle cucine, favolose!!, di un castello vicino ad Utrecht. Purtroppo abbiamo dovuto rimuoverlo e buttarlo tutto: impossibile recuperare anche solo una delle vecchie piastrelle. Non e' ancora finita: sotto alle piastrelle, c'erano ben quattro corse di mattoni pieni di terracotta fatti a mano, gli stessi con i quali e' costruita tutta la casa, e che ovviamente costituivano la soletta portante della stanza. Quindi, eliminato il pavimento, eliminati i mattoni a uno a uno, bisognava ora rimuovere abbastanza sabbia per creare l'intercapedine che ci avrebbe permesso di posare la nuova soletta in legno: tre metri cubi di sabbia, spalata a mano, rimossa un secchio alla volta... sapete quanto pesa un secchio di sabbia umida? io si': TANTO!!...e sapete quanti secchi ci vogliono per arrivare a tre metri cubi? io si': TANTISSIMI!! E mentre buttavamo sudore, lacrime e sangue, ad ogni spalata, ad ogni secchio, io mi auguravo che chi aveva commesso un simile scempio fosse gia' morto, perche' altrimenti, con tutte le maledizioni che gli stavo mandando, lo aspettava una fine orribile. Per il bagno siamo ricorsi a metodi drastici: martello demolitore!! E dato che era stato costruito negli anni settanta in un'estensione della casa, ne abbiamo approfittato per rifare anche il tetto, nuovo, ventilato. Ovviamente anche le pareti e i soffitti hanno avuto il loro meritato makeover: nuovo intonaco, controsoffitti in carton gesso. Dopo tre mesi di fatica, rabbia, delusione e ancora fatica, finalmente eravamo pronti per la decorazione. Solo che ormai avevamo dato fondo a tutte le riserve, sia economiche, che psicofisiche. Stringendo i denti, affidandoci a offerte strepitose di materiali, comprando un po' qui un po' in Italia, a seconda di dove fosse piu' conveniente, e, ancora una volta, facendo tutto da soli, siamo riusciti a raggiungere un risultato piu' che soddisfacente. E devo dire che mi sono anche divertita un mondo a lamare il vecchio parquet del soggiorno e a dargli l'olio, a posare il nuovo parquet in camera da letto e in cucina, che poi ho decorato in stile shabby, per non dovermi preoccupare che si rovinasse, a montare mobili, a posare piastrelle,a dipingere pareti e serramenti....mi stavo costruendo il nido...e ovviamente non ero da sola a farlo. E' stato un lavoro di squadra. Anche nostra figlia, studente universitaria in Italia, ci raggiungeva ogni volta che le era possibile e si dava un gran daffare, maneggiando avvitatori e seghetti alternativi, pinze, cacciaviti e martelli, con la disinvoltura di un carpentiere esperto. Mio marito poi, che devo dire: non sara' il bricoleur piu' bravo del mondo, come lui stesso ama definirsi...no amore mio, non lo sei..., ma non si tira indietro davanti a nulla, non c'e' niente che lo spaventi o lo faccia desistere, compie sforzi fisici sovrumani con una determinazione e una forza di volonta' che si possono solo ammirare. E dopo aver passato ore a cercare di fare le cose a modo suo, non manca mai di ammettere:" Avremmo dovuto fare subito a modo tuo...avevi ragione, come sempre...che palle vivere con una donna che ha sempre ragione!"...non e' vero che ho sempre ragione, ma lasciamoglielo credere...che male c'e'?

3 commenti:

  1. Ciao Cuppy!! Piacere mio. Certo che mi va di fare amicizia, sempre che a te vada di avere per amica una tardona che potrebbe essere tua madre!! Grazie per essere passata, a presto

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  2. No!!!! Noi donne abbiamo davvero sempre ragione :-)))

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  3. @arabafelice:
    ...e come darti torto?Pero'...sei davvero sicura? Proprio tutte le donne? Anche la tua inetta vicina?...Grazie davvero della visita, ricambiero' con immenso piacere.

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