domenica 10 marzo 2013

Io vado a vivere qui, chi vuol venire con me?






Basta! Adesso sono proprio stanca. Stanca di non sapere quello che mangio. Stanca che la mia salute e la mia liberta' di scelta, siano nelle mani di gente priva di scrupoli che ha accettato di sottomettere la propria coscienza e il proprio senso di responsabilita' al profitto. In casa mia, nei limiti del possibile, i cibi confezionati non entrano. Nemmeno le marmellate. Mi faccio tutto in casa, ma sono comunque vincolata all'acquisto delle materie prime. Cerco sempre di acquistare cibi biologici. Poi ti scopro che sono biologici solo di nome, solo sull'etichetta. E allora? Allora non mi rimane che una cosa da fare: me lo coltivo e me lo allevo io, il mio cibo! Ho la fortuna di avere una casa in campagna con due ettari di terreno. E due ettari di terreno, se coltivati secondi i principi dell'agricoltura intensiva, con un'appropriata rotazione delle colture e del pascolo degli animali, possono garantire l'autosufficienza alimentare ad una famiglia di sei persone.









Non mi aspetto che sia facile. So che e' faticoso. "La terra e' bassa!", diceva sempre mio padre. Bisogna piegare la schiena per coltivarla. Poi ci sono le malattie, l'imprevedibilita' del tempo, le razzie degli animali selvatici. E' un lavoro e come tutti i lavori ha i suoi inconvenienti, i suoi aspetti negativi. Ma guardatevi intorno: quante persone conoscete che, la mattina, saltano fuori dal letto pieni di entusiasmo per quello che le aspetta? Quante volte vi sentite dire: " Come sono fortunato: amo il mio lavoro e ogni giorno non vedo l'ora di cominciare e la sera mi dispiace tornare a casa." Io non lo so, ci dovrei pensare, ma cosi' su due piedi direi nessuno. Quasi tutti quelli che conosco fanno lavori che, nelle maggior parte dei casi, non hanno scelto, che non li appassionano e non li gratificano. Solamente per poter guadagnare i soldi che servono ad acquistare cose prodotte da altre persone che non amano quello che fanno. Cose delle quali, molto spesso, nemmeno abbiamo bisogno. 
" BUON CIBO, abiti comodi, case funzionali e vera cultura: queste sono le cose che contano." dice John Seymour nell'introduzione  del suo libro " The new complete book of Self-sufficiency", riedizione della sua prima guida all'autosufficienza pubblicata nel 1976. 
Allora io lo ripeto: basta! Scendo qui! Chi viene con me? Perche' da sola non ce la posso fare. I principi fondamentali dell'autosufficienza sono la solidariteta' e la collaborazione. Ogni volta che pubblico post che parlano di questo argomento e del mio sogno di vivere una vita autosufficiente, svincolata dal consumismo e dalle leggi di mercato, ricevo decine di commenti e messaggi privati di persone che mi dicono quanto io sia fortunata, quanto benevolmente mi invidino, quanto anche loro desiderino lo stesso tipo di vita. Si offrono di aiutarmi e collaborare. Bene! Vi prendo in parola! C'e' posto per altre quattro persone. Non serve che abbiate esperienza, bastano motivazione e volonta'. Quel che serve lo possiamo imparare, magari con l'aiuto di chi pratica l'agricoltura da tutta la vita, come Monsieur Malmanche, il contadino che si occupa del mio terreno da piu' di 50 anni. Termini e condizioni li possiamo discutere insieme, sono aperta a qualunque proposta, purche' seria e motivata. Non dobbiamo per forza fare tutto e subito: cambiare vita e' un processo lento, come lenti e costanti sono i processi della vita organica. "Io sono solo uno. Posso fare solamente quello che uno puo' fare. ma quello che uno puo' fare, io lo faro'!" , questo e' il motto di Seymour e io vorrei che diventasse anche il mio. In tutto il Mondo ci sono persone, anche giovani, che stanno tornando alla vita rurale. Molte e diverse le motivazioni, ma le piu' comuni sono legate alla crisi economica in atto, all'aumento del costo della vita, alle frequenti frodi alimentari, al desiderio di limitare l'impatto dell'uomo sul fragile equilibrio del nostro Pianeta. Molti non sopportano piu' lo "stress della vita cittadina", desiderano ritmi piu' lenti e naturali, piu' tempo da passare all'aria aperta e un maggior contatto con la natura. 
Ma non sono io a dovervi convincere: se la' fuori, tra chi mi legge, c'e' qualcuno che desidera davvero scegliere questo come suo stile di vita, io sono qui, piu' che pronta a dargliene l'opportunita'. Allora, chi viene con me?







30 commenti:

  1. Ma come nessun commento? Non lo vedi quante braccine alzate? Io voglio venire con te e dico sul serio, ma sul serio. Faccio la contadina, mungo la mucca, preparo il pane e ti pulisco la casa....mi fai venire ti prego?
    Un bacione grande, Pat

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    1. E io ti voglio sul serio, ma sul serio!! Mi trovi la' dall'8 di aprile. Guarda che pero' non le alzo le porte per fartici passare!! Un bacio anche a te, Cavalla Pazza!

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  2. Ciao cara,mi fai sognare ad occhi aperti...io ti rispondo in privato via mail che ho un pò di cose da raccontarti :-)

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    1. Basta sognare Vale!!...e' ora che cominciamo ad agire, anche!! aspetto la tua mail poi ti rispondo....

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  3. Roberta... magari! Che meraviglia! Purtroppo noi non siamo ancora pronti per lasciare tutto, ci sono ancora troppi impedimenti che ci frenano... ma aspettaci!!!

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    1. Figurati, e chi si muove? Venite quando volete, anche solo per qualche giorno....

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  4. Che bello Roberta!!!
    Ci vuole tanto lavoro e tanta passione ma la soddisfazione poi non ha prezzo!!
    Ti ammiro!!!
    Un bacione e buona domenica
    Carmen

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    1. Grazie Carmen, non vedo l'ora di avere il mio primo raccolto...se mai ce ne sara' uno...Buona domenica anche a te.

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  5. C'è ancora un posticino per me???...verrei di corsa :)
    Di questi tempi mi sembra la scelta più saggia e anche la più salutare, certo "la terra è bassa", ma l'orgoglio ne guadagna e anche lo stile di vita :)

    Foto stupende!!!

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    1. Certo che c'e' ancora posto! ...ma so gia' che mi dirai che non puoi venire...

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  6. Mi unisco al coro dei "vorrei ma non posso", anche se è tempo che desidero proprio una vita con altri ritmi, con aria sana, cibo sano e tempo di qualità- Che non vuol dire oziare su un'amaca, men che mai con terreni da coltivare e bestiame da accudire. Io ho sempre lavorato e molto, ma sempre nella direzione sbagliata. chissà se un giorno riuscirò anch'io, ci spero tanto! intanto ti faccio un mega mega in bocca al lupo per tutto! bacioni, francy

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    1. E io ti auguro di realizzare presto il tuo sogno, un abbraccio e grazie!

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  7. Anch'io sono una "vorrei ma non posso" per mille e uno motivi. Adoro la Francia e più di una volta ho avuto il desiderio di trasferirmi lì.Da una foto del post ho letto il nome Vezelay,quindi Borgogna quindi buon vino ( anche se io sono astemia) , la splendida basilica,. fuori dai circuiti turistici, ma meta di indimenticabili viaggi.

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    1. La nostra casa e' a Thiviers, in Dordogna: ottimi vini anche li'!! E non solo....Magari per quando sarai pronta a realizzare il tuo desiderio, avro' abbastanza esperienza sulla Francia da poterti essere di qualche aiuto...Grazie della visita e del commento, Simonetta, a presto.

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  8. come vorrei venirci io! Lasciare un pò a casa tutti i pensieri e partire verso questa terra meravigliosa.......

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  9. Robè.. eccome se ci penso. Tanto. La Francia la adoro, uno stile di vita più vero, lo desidero oltre ogni sogno. Non ho mai parlato con mio marito seriamente di un pensiero tipo questo: ma proprio oggi, con un amico la cui figlia ora lavora stabilmente in New Zeland, gli dicevo che trasferirmi là è tra le mie idee.
    Là o qua, che differenza fa? Forse che qua sarei ancora un po' vicina alla mamma, ma di certo più vicina ad una certa cultura che in fondo è anche nostra, quella latina..
    Mio marito è uno che sa fare di tutto, mi aggiusta la lavatrice, la stirella, la macchina da cucire, i giochi dei bambini, un vero genio... (io però, va bene una vita bucolica, ma non rinuncio alla lavatrice né alla lavastoviglie, voto pannelli solari)
    Ma ci penso. Un bacio

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  10. assolutamente d'accordo con te: non ho intenzione di adottare uno stile di vita pre-industriale! Magari, invece dei pannelli solari che costano un botto, opterei per una minuturbina eolica...Anche riguardo alla cultura hai assolutamente ragione ed e' uno dei motivi principali che hanno guidato la nostra scelta. Magari potessimo farla insieme quest'esperienza, carissima socia!...Pensaci davvero. Un bacione e buona settimana.

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  11. Io ci penso e ci ripenso e non immagini quanto vorrei veramente venire, è il mio sogno...lo sai!
    Il problema è il maritino. Non perché non sia parte del suo sogno, anzi non vede l'ora di poter tornare nella nostra regione per ristrutturare quel che abbiamo e vivere dei nostri prodotti, ma perché è fortemente legato all'Italia, e alla famiglia (non è mammone...non so spiegarlo...ma vivere all'estero per lui sarebbe troppo!). Senza contare che ha uno spirito da crocerossina, vuole aiutare e "salvare" il Bel Paese nel suo piccolo...(sai che lavoro fa, no?)...
    Posso venirti lo stesso a trovare? Naturalmente portando le mie forti e possenti braccia! :P

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    1. Il fatto che io non abbia radici non vuol dire che non capisca e rispetti chi invece sente di averle...magari lo invidio anche un po'. Il nostro Paese ha bisogno di molte, moltissime persone che la pensino come tuo marito. Certo che puoi venirmi a trovare, Arianna, quando vuoi e per tutto il tempo che vuoi.

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  12. io ho sposato un feudatario- us primae noctis e castello a parte.
    Ce l'abbiamo dietro casa, la possibilità di cambiar vita e di farlo senza troppi strappi, ma tant'è: la figlia è ancora in quella fase in cui ha bisogno tanto della città quanto di una famiglia presente e il dna ingegneristico del marito funziona anche quando bisogna fare i conti degli spostamenti da e per il luogo di lavoro. Da quest'anno, però, proviamo a mettere qualche radice: con calma, senza traumi, ma con la volontà di mettere pochi punti, ma fermi. già tutti i fine settimana mi sembrano conquiste lontanissime (sempre perchè la creatura esce il sabato sera e proporle come alternativa le stalle del vicino di fronte non è granché), ma spero di tiuscire a farcela, un po' per volta. Certo, se invece di essere dietro l'angolo, il feudo fosse all'estero, non ti starei scrivendo da qui. E ti assicuro che la figlia non sarebbe stata un deterrente, ma un incentivo. In ogni caso, mi spiace di non poter far parte di questa comune, non sai quanto. Ma chissà che in un futuro non si possa trovare una soluzione diversa, che ci porti a condividere anche questa esperienza ... in bocca al lupo, per tutto!

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    1. Ma lui lo sa che gli dai del feudatario in pubblico? ;-))) Anch'io ti auguro di riuscire a realizzare il tuo sogno, ma non hai bisogno dei miei auguri: tu sei WonderWoman!! Condividere una qualunque esperienza con te, mi sa talmente di godurioso che sono convinta che sia illegale o peccato o danno so per la salute....Grazie infinite, Ale.

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  13. Roberta il tuo post arriva proprio dopo una delle tante accese discussioni con il mio Martirio.
    Abbiamo da anni una casetta in una zona rurale del biellese che si presta sia per allevamenti sia per coltivazioni. Tutte le volte che sclero e mi lamento di un lavoro in ambiente malsano (e non solo dal punto di vista ecologico) vengo messa di fronte ad una scelta: restare e lavorar tacendo... o andare a far la contadina in quel delle valli.
    D'istinto mollerei tutto (novantenne compreso) per vivere del mio... ma poi guardo mio figlio, quasi dieci anni, che cresce a vista d'occhio e gode di tutte le opportunità di una città come Milano. Certo, ne subisce anche gli effetti collaterali, ma il suo futuro lo sta creando ora e la sua bella intelligenza (orgoglio di madre ma confermata dagli insegnanti) ha bisogno di nutrirsi.
    Per ora tergiversiamo sino a che, ahinoi, sarà l'unica scelta... per sopravvivere.
    Quello che mi fa ben sperare e che, per allora, mio figlio sia un po' più cresciuto ed in grado di decidere se seguirci.
    La nostra fortuna è che questo posto sano lo abbiamo... a differenza di tanti altri amici che non possono essere così fortunati.
    Buona fortuna Roby, a te ed al tuo coraggio. Se riuscirò a seguire questa strada anch'io sarà magari un po' merito tuo.
    Nora

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    1. Nessuno ti puo' capire meglio di me, che non ho voluto trascinare un'adolescente riluttante a vivere in un paese straniero...Ho fatto bene, ho fatto male...ancora non lo so, ma allora mi sembrava la cosa migliore da fare. Grazie infinite per gli auguri, Nora, ma i panni della musa ispiratrice sono pesanti e scomodi!!

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  14. Cara Roberta, ti scrivo solo per dirti che hai scelto un posto stupendo e ti auguro di cuore che tutti i tuoi desideri si realizzino.
    Anche io abito in campagna. Ogni giorno mi faccio 50 km per andare al lavoro e 50 Km per tornare a casa. Ma non mi è MAI passato per la testa di spostarmi. Un giorno (quando non lavorerò più - mi piace il mio lavoro) mi dedicherò anima e corpo alla mia terra. Un abbraccio

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    1. Che meraviglia Emanuela!! Doppiamente fortunata allora...a parte i 100 km al giorno...ma se non ti pesano, ben vengano. Grazie mille per gli auguri, ne ho bisogno!

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  15. Roberta che meraviglia di posto! E complimenti per l'idea di ricominciare tutto da capo a questa età (più o meno siamo lì). Adoro la Francia, so il francese e non dico che partirei oggi stesso ma quasi, in Italia la crisi si fa sentire tantissimo e forse il ritornare alla terra diventerà una realtà per tanti. Non è escluso che passi a trovarti per una vacanza nell'unica regione di Francia che non ho visto. Un abbraccio.

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    1. Magari! Ne sarei davvero felice. E poi la Dordogna merita proprio di essere vista. Un abbraccio anche a te.

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  16. Ciao Roberta,
    mi chiamo Massimo ed ho la tua stessa età. Condivido con tantissimi, come te, il desiderio intenso di cambiar vita e poco fa, azzardando sulla barra di google la frase: ” chi vuole venire via con me”, ho scorto questo tuo blog.
    Vivo a Roma, svolgo il mestiere di installatore elettrico ed elettronico, ma da sempre mi attrae “fare”, “realizzare”, “costruire”, avere a che fare con la materia naturale: legno, pietra, terra e carta sulla quale mi diletto a scrivere in carattere calligrafico.
    Mi piace la tua scelta e anch’io proverò ad intraprendere una solitaria camminata per l’Italia in cerca di opportunità adatte a ribaltare, con l’aiuto di Dio, questa insoddisfacente esistenza e chissà che non ci riesca.
    Mi piacerebbe ritrovare per prima cosa quella dimensione umana apparentemente estinta e poterla vivere produttivamente in opere sane, utili, naturali e belle, esprimendo ciò che so fare, per quanto nelle mie capacità, verso chi sa apprezzare tutto ciò, ricevendo così l’eco altrui di tale serenità.
    Non cerco ricchezza, ma arricchimento, perciò ti chiedo di rispondermi con il tuo augurio al mio nei tuoi confronti e di chi ti accompagna in questa iniziativa.
    E’ vero, non è facile strapparsi dal quotidiano, ma solo gli stupidi non cambiano mai. Ciao, Max.
    pincertom@tiscali.it

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  17. ciao potresti darmi la tua mail?' grazie

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