sabato 22 febbraio 2014

Le strudel du Perigord avec son sirop de pelure de pomme pour l'MTC de Mari Lasagnefou


E lo so, ve lo abbiamo ripetuto fino alla nausea: l'MTC non e' solo un gioco tra appassionati di cucina, e' una famiglia virtuale, un gruppo di amici cosi' diversi tra loro eppure cosi' simili per certi aspetti. Come dire: chi si somiglia si piglia. E noi che ci somigliamo, ci pigliamo. Per i fondelli, principalmente. Ma non solo. 


Nel senso che nella nostra pagina di FB le battutacce si sprecano, si rincorrono e rimbalzano da una all'altro, ma sempre bonariamente e nel piu' assoluto e spensierato buon umore. Pero' ci capita anche di essere seri, di condividere momenti non proprio felici, perdite, malattie, grattacapi, fisiologici momenti di tristezza esistenziale. Cosi' come partecipiamo con entusiasmo alle gioie di ognuno: una nascita, un successo professionale, una qualsiasi esperienza positiva. So perfettamente che il virtuale in generale non puo' e non deve sostituirsi alla realta', ma ci sono situazioni in cui cio' e' non solo possibile, ma direi anche auspicabile. Chiunque abbia una sensibilita' appena più sviluppata di quella di un paramecio avra' passato periodi o anche solo attimi di profonda insofferenza nei confronti dei propri simili. Momenti in cui ci sentiamo nudi ed indifesi esposti allo sguardo quasi mai benevolo del prossimo. Oppure, soprattutto di questi tempi, ci puo' capitare di doverci trasferire, di doverci allontanare dalla famiglia, dagli amici, da tutto cio' che conosciamo e che ci da' sicurezza e protezione e identita'. Anche una malattia, la convalescenza dopo un'operazione o un incidente ci possono costringere all'isolamento. A volte invece lo scegliamo volontariamente per poterci concentrare in vista di un esame, di un impegno di lavoro o qualsiasi altra prova ci sia chiesto di superare. Ecco, in questi momenti, quando stare con gli altri fisicamente nella realta' non ci va o non e' possibile, i contatti virtuali stabiliti grazie ad internet possono venirci in aiuto. Una parola, un cuoricino, una faccina sorridente a volte bastano. Sono discreti, non invadenti, non impegnativi, ma ci sono e hanno il loro peso. Da quando ho aperto il blog e soprattutto da quando partecipo all'MTC ho potuto "incontrare" persone deliziose, con le quali, anche grazie alla frequentazione virtuale su FB, ho scoperto di avere in comune molto piu' che la sola passione per la cucina. Alcune le ho incontrate anche nella realta' e in queste occasioni ho sempre visto confermate le mie sensazioni. Ed e' bello ritrovarsi tutti i mesi per l'MTC.  E poi e' bellissimo quando, andando a leggere i post delle tue bloggamiche, trovi la sorpresa di vederti dedicare un pensiero. E quando poi sono addirittura in quattro a farlo, allora ti senti proprio al settimo cielo! E quindi per questa seconda proposta dello strudel di Mari, ho voluto anch'io dedicare un pensiero alle mie bloggamiche.
Cosi' a Patty Pat, ho dedicato l'utilizzo del basterd suiker nel ripieno, per ringraziare Lara ho rifatto la sua crema al latte mentre per Francesca ho sostituito l'acqua dell'impasto con il sidro. Cristiana e' arrivata dopo che lo strudel era stato fatto e mangiato, ma fortunatamente anche lei come Patty ha usato lo zucchero scuro che  ho portato  ad entrambe  dall'Olanda in occasione del nostro incontro romano e quindi, si puo' dividere il pensiero con Patty Pat. E siccome non so cosa darei per averle tutte a Thivers con me, a tutte e quattro loro insieme dedico il mio strudel " perigordino ", che in questomodo ricorda molto nei suoi ingredienti un dolce tipico della Dordogna, il Pastis, fatto con una sfoglia sottilissima simile a quella che Mari ci ha insegnato a fare e con un ripieno di mele profumate con l'Armagnac, un'acquavite prodotta nella vicina Guascogna che e' considerata come la piu' antica di Francia e forse d'Europa. Anche le noci sono un prodotto tipico del Perigord, soprattutto del Perigord Noir. Le ho messe nel ripieno, ma ho anche usato il loro olio al posto di quello extravergine d'oliva nell'impasto. Seguendo le indicazioni di Mari,  che dice che si puo' scegliere una manitoba come farina per la sfoglia, ho optato questa volta per una strong flour, farina forte di una marca inglese, per pane e lievitati dolci, dato che qui in Olanda la manitoba non si trova, e devo dire che mi sono trovata benissimo riuscendo a tirare la sfoglia sottilissima fino alla trasparenza, ma ancora ben elastica e resistente. Il sidro le ha conferito un leggerissimo retrogusto di lievito, ma lo si avverte solo se assaggia la pasta sola, senza il ripieno. Devo registrare comunque un piccolo flop, dovuto, credo io, a un paio di fattori: in primo luogo penso di aver affettato le mele troppo sottilmente e poi di non aver arrotolato lo strudel ben stretto. In cottura le mele piu' sottili si sono un po' sfatte, perdendo di consistenza e quindi volume, e le spire della sfoglia hanno "mollato" dando al mio strudel un aspetto un po' spampanato. Nessuna di queste cose ha minimamente influito sul sapore, ovviamente. Un ultima cosa sullo sciroppo: quando ho la necessita' di sbucciare le mele, detesto gettare le bucce e i torsoli. Di solito li conservo in freezer, in un contenitore ermetico, fino a quando ne ho abbastanza per farne un'ottima gelatina, ma in questa occasione ho voluto usarle subito per farne uno sciroppo da servire in sieme allo strudel ed alla crema.

 

Strudel di mele all'Armagnac
e noci
con crema di latte
e sciroppo di bucce di mele


Ingredienti
per la pasta
150 g di farina forte tipo manitoba
100 ml di sidro
15 ml di olio di noci
1 pizzico di sale

per il ripieno
750 g di mele
40 g di pane grattugiato
40 gr di noci tritate grossolanamente
80 g di zucchero scuro
30 ml di Armagnac
30 g di noci spezzettate
30 g di burro fuso

per la crema di latte

per lo sciroppo di bucce di mela
le bucce e i torsoli delle mele
che avete usato per il ripieno
1 foglia di alloro
1 stella di anice stellato
1 pezzetto di cannella
3 bacche di ginepro
6 grani di pepe bianco
zucchero pari al peso del succo ottenuto

Preparate la pasta: scaldate il sidro senza portarlo a bollore. Setacciate la farina con il sale in una ciotola, fate un buco nel mezzo e versateci l'olio di noci. Cominciate ad impastare e contemporaneamente versate il sidro caldo, poco per volta. Quando i liquidi saranno completamente incorporati nella farina, versate l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e continuate ad impastare fino ad avere un panetto liscio ed omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora. 
Nel frattempo preparate il ripieno: lavate ed asciugate le mele, pelatele, dividetele in quattro spicchi, e togliete il torsolo. Mettete bucce e torsoli in una casseruola non troppo grande e copriteli d'acqua.
Tagliate gli spicchi di mela in fette non troppo sottili e mettetele in una ciotola, aggiungete i due cucchiai di Armagnac e tenete da parte.
Unite il pane grattugiato alle noci tritate e mescolate bene.
Accendete il forno a 180°C
Stendete la sfoglia: mettete una tovaglia pulita (possibilmente lavata con sapone neutro e ben sciacquata), di lino o di cotone, sopra a un tavolo. Infarinate leggermente la tovaglia, prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi spianatelo aiutandovi con un mattarello. Quando la sfoglia comincerà ad essere abbastanza sottile mettete da parte il mattarello, sollevate la sfoglia dal tavolo aiutandovi con le mani e, tenendola con le nocche nella parte sottostante, cominciate a tirarla verso l’esterno facendola girare ogni tanto e facendo attenzione che non si rompa. La sfoglia deve diventare praticamente trasparente. Riponetela nuovamente sulla tovaglia, dovreste aver ottenuto una sfoglia quadrata di circa cinquanta centimetri per lato. Siccome i bordi saranno rimasti un po’ più spessi, passate con le dita lungo tutta l’estremità della sfoglia tirando la pasta per assottigliarla.
Spennellatela con un velo sottilissimo di burro fuso e cospargetela di pane grattugiato con le noci su tutta la superficie lasciando liberi 2 cm abbondanti su tutti i lati. Distribuite le mele il piu' uniformemente possibile, cospargetele di zucchero scuro e poi di noci spezzettate.
A questo punto, aiutandovi con la tovaglia, cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine.
Riponete lo strudel in una teglia precedentemente imburrata, spennellate la superficie della sfoglia con il burro fuso e mettete a cuocere. Fate cuocere a 180°C per 30 o 35 minuti. Sfornate, lasciate intiepidire e poi cospargete lo strudel di zucchero a velo. 
Preparate  lo sciroppo.



Mettete al fuoco la casseruola con le bucce e i torsoli delle mele, portate a bollore, abbassate la fiamma e fate sobbollire per 20 minuti. Scolare le bucce da un colino a maglie fitte, premendo con il dorso di un cucchiaio per raccogliere tutto il succo possibile che poi peserete. Aggiungete lo stesso peso in zucchero, unite la foglia di alloro e tutte le spezie. Rimettete al fuoco, fate bollire a fuoco dolce per una decina di minuti e lasciate raffreddare completamente lo sciroppo, lasciando le spezie in infusione, prima di utilizzarlo per nappare la crema di latte che fa da accompagnamento allo strudel.



Anche questa ricetta partecipa all'MTC di Febbraio 2014


37 commenti:

  1. che belli tutti questi pensierini dedicati, io invece delle parole, mi accontento di una fettina di strudel. Ok?

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  2. Beh, ma allora dillo che volevi farmi commuovere!! intento riuscito cara Cornali .. grazie, anche perchè hai espresso così bene con una naturalezza incredibile cosa si prova in questo pazzo mondo dell'MTC. Non potevi esprimere meglio il concetto che condivido appieno. In questa "era virtuale" tanto bandita e criticata, nascono legami ed amicizie che nulla hanno da invidiare a quelle reali. Così ci ritroviamo tutte e quattro dentro questo tuo strudel fantastico, quella sfoglia parla da sola, così come il ripieno e la salsa. Di sicuro ogni volta che userò o si parlerà di sidro io penserò a te! con tanto affetto, Francy

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    1. Non ci crederai, ma non volevo farti commuovere. Pero' il fatto che tu ti sia commossa la dice lunga sulla persona che sei....Questo strudel e' forse il piu' semplice di quelli fatti fino ad ora, ma sicuramente il piu' pensato.

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  3. Roberta: che emozione...in un piatto ci si può mettere di tutto: la tecnica, il saper fare, la cultura, le tradizioni...tu hai aggiunto un qualcosa in più: l'amore...grazie! Buonanotte cri

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    1. Ma grazie a te Cristiana! L'amore ce lo mettiamo sempre, non trovi? Solo che questa volta, oltre a quello per il cibo, la cucina e i miei commensali, c'e' anche quello per voi, care bloggamiche!

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  4. E stavolta mi spiace caro strudel, sei bello e sarai sicuramente buono, ma la mia attenzione va tutta alle parole di Roberta, che mi commuovono, perché anche se non conosco le persone a cui vuole così bene e a cui ti ha dedicato, ognuno di noi ha le "sue" Patty Pat, Lara, Francesca e Cristiana. Cambiano i nomi, ma le emozioni sono le stesse...
    Ti saluto caro strudel, sii fiero del modo in cui sei stato creato :-)

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    1. Ahahahahahahahah, fantastica Valentina! Bellissimo commento, grazie!

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  5. E me? Non mi ci vuoi nel Perigord? Guarda che mi offendo eh! :( Ahahah! scherzoooo :P
    Che bellezza il tuo strudel: come al solito sai declinare perfettamente le ricette con i prodotti della tua terra e come sai mi piace molto :)
    Bello anche ciò che dici sulle amicizie, sull'MTC e su questo mondo virtuale che a volte ha ben poco di virtuale :)
    Smack Robi!

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    1. Che domande mi fai? Vorrei che tu ci prendessi la residenza a casa mia!! ...grazie per i tuoi complimenti, Elisa, sai quanto contino per me....

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  6. Tu...
    Tu, cara Cornali, non puoi! Eh, no! Perché uno pensa ecco, questa tua ultima versione è spettacolare, difficile superarla e tu ZAAAC! Te ne esci con un'altra mille volte superiore. Ma come fai? Spiegamelo! E come fai a pensare a questi abbinamenti perfettamente bilanciati? Comeee?? Io sono gelosa, ecco.
    L'alta cucina, signora Cornali, è qui!

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    1. Di qualunque cosa tu ti stia facendo Mazzetta, smettila subito che ti fa molto male!!

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  7. mi sono persa nelle tue parole e mi sono rivista, la pensiamo allo stesso modo per quanto riguarda la bellissima famiglia del mtc, a volte non sono presente, per mancanza di tempo, ora più che mai, ma vi leggo e mi fa piacere che nascono questi intrecci stupendi, come questa tua proposta, Grande Roby!
    Baciuzzi

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    1. Fabi, tu sei una delle colonne dell'MTC, la tua presenza la si avverte sempre, anche quando non e' assidua come al solito. Grazie Fabiola e naturalmente aspetto anche te...ma senza ragni, ne'!!

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  8. Ottimo strudel, profumato e poi pieno d'amore!! Sicuramente sarà squisitissimo!!

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  9. Lo sciroppo di bucce di mela è una genialata ecosostenibile! Quanto alle amicizie virtuali, tu sei una di quelle che sento più vicine e, a Thiviers, prima o poi, giuro che ci vengo,sappilo!

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    1. E io ti spetto, Marie', sallo!!....spero che tu mantenga le promesse....

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  10. Una fetta me la sgranocchierei pure io...... il tuo strudel e' magnifico!

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    1. Ma grazie Ilaria!!...e io te la offrirei molto volentieri!

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  11. Tu sei oltre cara Roberta, per tutto, forse te l'ho già detto e se no te lo dico ora :) Lo sciroppo con le bucce e i torsoli delle mele... e fosse solo questo! Comunque non mi sembra assolutamente spampanato il tuo strudel, sei troppo esigente con te stessa.
    Le tue bloggamiche saranno molto orgogliose per questo tributo che hai fatto loro.
    Grazie mille per questa tua (ancora una volta strabiliante) proposta.
    Mari

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    1. Ma grazie mille a te Mari!! E' la tua ricetta che mi ha ispirato!

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  12. Ah però, anche la tua versione è molto particolare...e quello sciroppo alle bucce di mele...dev'essere delizioso!! Un bacio e piacere di conoscerti!

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  13. Ecco che finalmente riesco a commentarti (ti avevo letto ma con l'I-Phone non ci riesco).
    Tu ed il tuo sidro! Ma me la conservi una bottiglia? No, perchè poi, quando ci vedremo, voglio QUESTO strudel e un sorso del tuo sidro....un sorso... anche più di uno!
    Baci
    Nora

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    1. Nora, ho una bottiglia con il tuonome scritto sopra...fin da subito...devo solo trovare il modo di portartela e credo anche di averlo trovato....devi solo avere ancora un po' di pazienza....

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  14. Le titre est super!! Sono in questo mondo virtuale da meno di un anno e la fatica di tenere insieme tutti i pezzi, quelli reali.. (quelli che vanno a scuola, quelli che devi svolgere al lavoro, quelli che rincasano e dopo una giornata di lavoro desiderano solo sdraiarsi sul divano, ecc..) e quelli virtuali è tanta, ma tanta è anche la soddisfazione di condividere e imparare e leggere e conoscersi poco per volta.. Bellissimo questo tuo post! Ciao simo p.s. Il tuo strudel è davvero goloso.

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    1. Grazie Simo, e buona continuazione della tua giovane avventura sul web!

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  15. All'inizio ero scettico anche io, poi pian piano ho iniziato a stringere legami sempre più stretti con gli amici virtuali, con qualche amico reale ancora troppo titubante al quale mi trovavo a dover dire che quando ci siamo visti è stato come se ci conoscessimo, anche fisicamente, da sempre. Il contatto quotidiano svela le persone nella loro intimità, fa stringere legami quasi più forti che nella vita reale. Poi sta ad ognuno coltivare le amicizie, reali o virtuali che siano, nel migliore dei modi, condividendo eventi positivi e negativi.
    Venendo alla ricetta, il fatto che tu abbia preso ispirazione da queste amiche è davvero bellissimo. Come se ognuna di loro ti avesse trasmesso e messo in questa ricetta qualcosa di sé. Ed il risultato infatti si commenta da solo.

    Fabio

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    1. Che bello Fabio, mi fa piacere che quello che ho messo in questo strudel, oltre agli ingredienti intendo, sia passato. Mi piacerebbe tantissimo poter cucinare davvero, ogni giorno, per i miei bloggamici, purtroppo questo e' il massimo che posso fare. Ovviamente per te e Anna Luisa l'invito a raggiungerci qui o in Francia e' sempre valido....

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  16. ". Come dire: chi si somiglia si piglia. E noi che ci somigliamo, ci pigliamo. Per i fondelli, principalmente." Capisci perchè io a Thiviers mi autoinvito?
    senti, questo strudel è una iperfigata galattica. E sarà che eri in fase "tenerone", ma si vede lntano un miglio che ci hai messo il cuore- il tuo cuore: quello che va dritto al punto, che non ha bisogno di salamelecchi e di smancerie, che capisce e conforta e sostiene, in qualsiasi momento ci sia bisogno. Chi ha avuto il privilegio di andare oltre la scorza, lo sa, che razza di donna si nasconda lì dentro: e chi ancora non lo sa, può capirlo da questo strudel, che è l'espressione più immediata di quello che sei tu: la semplicita, che si fa raffinatezza, la sensibilità, che ti porta a cogliere il meglio di tutto quello che ci circonda- e due attributi colossali, che ti fanno trasformare in meraviglie qualsiasi cosa cada sotto il tuo tocco magico. E quando mi lamento, del vuoto cosmico delle botte di chiulo nella mia vita, sbaglio: perchè è una gran fortuna,incontrare una donna come te. E io l'ho avuta.
    Grazie, per tutto.

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    1. E quando mi lamento, del vuoto cosmico delle botte di chiulo nella mia vita, sbaglio: perchè è una gran fortuna,incontrare una donna come te. E io l'ho avuta.
      Grazie, per tutto
      ....e' reciproco, ma tu lo dici meglio!

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  17. Buongiorno Roberta!

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    1. Vi ringrazio per aver pensato a me, ma non sono interessata ad avere maggiore visibilita'.

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  18. ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh, a parte il grazie davvero tanto tanto grazie, perché io ti adoro dal primo momento in cui sono inciampata su di te e spero che presto la metafora viri al reale. Però, a parte il pigliarsi, ...ma il succo di bucce di mela è una cosa... ecco non so come dirlo ma mi ha commossa. E' sostenibile, ecologico, rispettoso della natura delle cose e soprattutto volto a trarne l'essenza, cioè l'immagine che io ho di te. Ti abbraccio

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    1. Anch'io non vedo l'ora di poterti abbracciare davvero, Occhipinti!

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  19. Ecchime, questo post (e relativa ricetta) è da incorniciare, cara Roberta. Anche per me le amicizie in rete sono state qualcosa di inaspettatamente grande e coinvolgente, mi sorprendo a volte a pensare quanta affinità si possa trovare sulla grande trama della passione in cucina e la reciproca condivisione. Ed è bellissimo.
    Sai ieri vedevo il film "la cuoca del presidente" ed è stato naturale pensare a te e alla tua tartufaia mentre la protagonista parlava del "suo" perigord e della "sua" tartufaia... Mica che siate vicine di casa né??
    Un abbraccio grande a presto

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