lunedì 28 aprile 2014

Colpo di coda: Ochsenschwanzsuppe! ...sempre per l'MTC di Cristiana...


In extremis, nonostante abbia la ricetta pronta fin dall'inizio della gara. In questi giorni proprio non gira: le parole ancora faticano a trovare la strada di casa. O forse manca solo la voglia di metterle insieme e poi scriverle. La tentazione di non pubblicare è stata forte, ma non potevo far torto a questa ricetta.

domenica 27 aprile 2014

Si è mangiato il fegato!...ovvero: Terrina di carne con fegato di maiale e mele al sidro per l'MT Challenge di Cristiana


Esci di casa inviperita: come al solito tuo marito ti farà arrivare con mezz'ora di ritardo! Sì, questa è solo una delle molte cose che in casa La Valigia non sono come nel resto del mondo, dove mariti al limite della sopportazione tamburellano con dita nervose su maniglie di porte tenute speranzosamente aperte o sopra volanti di automobili ferme col motore acceso mentre attendono la ritardataria di turno. 

mercoledì 23 aprile 2014

Le cialde di riso e patate di Fabiana con il patè di interiora di coniglio, le sue rillettes, la sua gelatina e il purè di sedano rapa per l'MTC di Cristiana



Come dire: " Noblesse oblige!" Ho vinto o non ho vinto un premio per il titolo più lungo della passata edizione? Quindi devo onorare questa vittoria impegnandomi a trovare ogni volta titoli lunghissimi, a dimostrazione del fatto che tanta stima e considerazione furono ben riposte.

domenica 6 aprile 2014

Arrivederci a Domani!

Una volta, in un documentario, ho visto come una casa possa letteralmente esplodere a causa di un tornado. Non solo nel caso in cui venga investita dai forti venti che accompagnano il fenomeno, ma in molti casi anche perché il vortice richiama a sé tutta l'aria intorno, creando il vuoto. Ubbidiente alle leggi della fisica, l'aria intrappolata in una casa chiusa preme per andare a riempire quel vuoto, esercitando sulle pareti una pressione  tale da farle cedere. Ecco. E' un po' come mi sento io in questo periodo: come se un tornado mi fosse passato accanto risucchiando a sé tutto ciò che avevo dentro, lasciandomi svuotata, senza pensieri, senza parole. O meglio, li vedo i miei pensieri e vedo le parole con le quali esprimerli, ma sono tutti sparpagliati intorno a me, alcuni lontanissimi, gettati alla rinfusa qua e là, ridotti a brandelli, rotti, ammaccati, mischiati ai ricordi del passato ed ai progetti per il futuro. Mi sento un po' smarrita. Da qualche parte c'è come un fremito, un barlume, una scintilla di coscienza che mi dice che è tutto passato e che è ora di ricominciare, di rimboccarsi le maniche, piegare la schiena e iniziare a raccogliere i pensieri e le parole sparsi in giro, magari dividendoli in mucchi ordinati: quel che ancora è buono, quello che si può aggiustare, quello che è meglio buttare. Però c'è anche questa grande stanchezza, che ti fa piegare le gambe e cercare qualcosa su cui accasciarti per non correre il rischio di cadere, che ti rende difficile anche solo respirare. Me ne sto qui seduta, respirando appena, a guardare le macerie di quel che ero, senza voglia di ricominciare. I miei pensieri li lascio lì, sparpagliati intorno a me, ancora per un po'. Nessuno me li porterà via. Io ora ho solo voglia di rannicchiarmi nella sicurezza di un abbraccio. Ho solo bisogno della certezza di una carezza. Domani. Domani mi scioglierò dall'abbraccio e comincerò a ricostruire. Domani. Che per fortuna c'è ancora, un domani....