lunedì 25 febbraio 2013

kipsate' con salsa di pistacchi: Colors&Food, what else?





Quando si vive all'estero, la cucina fusion non e' solo un vezzo, ma una necessita'. Se ci si crogiola nella nostalgia dei prodotti di casa, se ci si ostina a non voler usare altro che olio EVO spremuto a freddo nel frantoio in fondo alla strada o farine macinate a pietra nel mulino del paese vicino o Parmigiano Reggiano stagionato 60 mesi nel caseificio del nostro amico Mario, si rischia grosso: dalla depressione per frustrazione alla morte per fame. Io vivo in Olanda da cinque anni e mia mamma ancora si stupisce che ogniqualvolta torno a casa io non mangi altro, a seconda della stagione, che carciofi, finocchi, catalogna, radicchio rosso, fiori di zucca, mozzarella di bufala, crescenza e coniglio. Ormai ho superato qualunque imbarazzo nel passare i controlli di sicurezza in aeroporto ed ostento con disinvoltura  la mia collaudata espressione da "Ci provi lei a stare tre mesi senza pecorino toscano!". 

domenica 24 febbraio 2013

un impasto piu' una crema uguale quattro torte





"Ohmammasantissima!!...cos'e'?...cosa sono quelle...robe li'?"
Come cosa sono? Non le vedi?
"Per vederle le vedo anche...e ti giuro che non vorrei...ma ancora non capisco cosa sto guardando..."
Sono delle mini red velvet cakes!
"Davvero?!?!...vuoi sapere a cosa mi fanno pensare?"
No che non voglio...
"Fa niente, te lo dico lo stesso..."
...ci avrei scommesso...

mercoledì 20 febbraio 2013

sukadelappen met gekruide rode kool ovvero: stufato di manzo con cavolo rosso speziato



                


Non so da quanti anni non mangiavo bolliti, umidi e brasati cosi' teneri e saporiti. Sara' che piatti di questo genere fanno largamente parte della  tradizione culinaria olandese, ma qui trovo dei tagli di carne adatti a queste cotture prolungate piu' di quanto non mi riuscisse di fare in Italia. Ho solo dovuto imparare a riconoscerli, dato che qui li presentano in tagli diversi dai nostri e, sembrera' strano, ma la stessa parte del bovino, tagliata in maniera differente, cambia totalmente aspetto. Qui si trovano in larghe e spesse fette. La prima volta che ne ho acquistato uno, l'ho cotto ai ferri: ottimo sapore, ma masticarlo e' stato un'impresa. Poi, per fortuna, come sempre mi e' venuta in aiuto la mia amica Saskia che mi ha spiegato che qualsiasi taglio di carne il cui nome finisca in "lappen" va cotto per almeno tre ore. 

lunedì 18 febbraio 2013

Red velvet, poco red molto velvet, per l'MTC



Il primo "driiin" mi sorprende con le mani a mollo nell'acqua dei piatti, cosi' nel tempo che mi occorre per sciacquarle, asciugarle e raggiungere l'ingresso...
Driiin driiin driiiiiiiiin...drin driiin...toctoc toctoc toctoc toctoc....
Driiin driiin driiiiiiiiin...drin driii....
"Signora Luisa!"...esclamo spalancando la porta ed interrompendo la sinfonia
"Cosi' parlo' Zarathustra, giusto?"
"Carissima figliola, lei mi da' sempre delle soddisfazioni"
Due occhietti tondi fanno capolino da sopra le lenti da presbite posate sulla punta del naso a patata. I corti riccioli grigi, le guance che nulla possono contro le dure leggi della forza di gravita', le labbra sottili e un leggero prognatismo, le conferiscono una sorprendente somiglianza con Lino Toffolo: potrebbe essere la sua gemella! Ma sono sicura che ai suoi studenti ricordasse piu' un bulldog, che l'amabile comico. Proporzioni perfette, un metro e mezzo per un metro e mezzo, tailleur di tweed verde bosco, camicetta di seta ecru' con il piccolo colletto con le punte arrotondate, mocassini di pelle marrone. E' la signora Luisa, anzi, la professoressa Mazzani, come la chiama ancora la Deborah, nonostante sia in pensione da piu' di dieci anni.

mercoledì 13 febbraio 2013

un insolito San Valentino





Che strano: non ricordo il suo nome. Per quanto mi sforzi, non riesco prorpio a ripescarlo dal mare dei ricordi. Ricordo invece il suo viso, i suoi occhi verdi. Ricordo il suono della sua voce e il suo modo di parlare trascinando un po' le parole, come fanno gli ubriachi. Siamo state compagne di classe in quinta, alle superiori. Aveva un anno piu' di noi, quell'anno perso a causa della sua malattia. Era epilettica. Di questa malattia esistono forme diverse, tanto che i medici e i ricercatori che se ne occupano, preferiscono parlare di epilessie, al plurale. Anche le cause sono molteplici. Nel suo caso pare che fosse provocata da un grave trauma, conseguenza di una bruttissima esperienza vissuta, con risvolti macabri e cruenti e che non mi va di raccontare.

giovedì 7 febbraio 2013

Biscotti morbidi di muesli e albicocche


 Contrariamente a quanto dice la figliuola, ho anch'io i miei sani impeti di salutismo...a volte. E cosa c'e' di più sano che cominciare la giornata con un bello yogurt, meglio se fatto in casa, e qualche cucchiaiata di muesli al naturale! Parlo di quello fatto solo di cereali schiacciati, frutta secca e frutta disidrata. Tutti quei bei granini schiacciati per bene, con le loro belle pellicine ancora attaccate, che, mescolati allo yogurt, una volta in bocca formano una deliziosa poltiglia che sa di farina cruda e lieviti...mmmmmm.....buono! Dopo di che lavarsi i denti dà molta più soddisfazione, vuoi mettere? Hai tutte le pellicine e i pezzettini di nocciole incastrati tra un dente e l'altro e un pezzetto di mela disidratata saldamente incollato al molare incapsulato...invece di sputare, dopo lo sciacquo, ti verrebbe persino voglia di ingoiare, perché ti senti in colpa a far finire tutto quel buon cibo giù dallo scarico del lavandino del bagno...
Peccato che io sia così incostante e i miei buoni propositi di nutrirmi in modo sano e consapevole, non durino mai più di qualche mattina...ok, di una mattina...Il povero sacchetto di muesli se ne sta lì, solo e sconsolato, chiedendosi cosa avrà mai fatto di male per meritarsi un così lungo castigo nell'angolino più buio della dispensa. Alla fine cedo al senso di colpa e mi decido a tirarlo fuori e a farne buon uso. Lo so, vivrò una settimana in meno, ma tanto sono sicura che in quella settimana avrebbe piovuto sempre....


Biscotti morbidi di muesli 
con albicocche secche


60 g di burro morbido
60 ml di olio di mais
200 g di zucchero di canna scuro
1 uovo grande
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
130 g di farina 00
130 g di muesli di cereali in fiocchi
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
80 g di frutta disidratata (io albicocche tagliate a dadini)

Accendete il forno a 175 gradi.

In una ciotola unite la farina, i cereali, il bicarbonato e il sale e mescolate bene. In un'altra ciotola, montate il burro e l'olio con lo zucchero di canna. Aggiungete l'uovo leggermente battuto e montate ancora per incorporarlo. Aggiungete il mix di farina e cereali e mescolate per amalgamare tutti gli ingredienti. Versate cucchiaite di impasto ben distaziate su una teglia ricoperta di carta da forno e fate cuocere per circa 15 minuti, finche' i biscotti saranno dorati e ai bordi, ma ancora morbidi al centro. Togliete la teglia dal forno e lasciate raffreddare i biscotti per un paio di minuti, prima di trasferirli su una gratella per farli raffreddare completamente. 
L'impasto e' sufficiente per 36 biscottoni. 
Si conservano per tre o quattro giorni in una scatola di latta.