venerdì 28 giugno 2013

L'insalata che sognavo di fare da 22 anni...



...quella alla quale ho pensato immediatamente, quando ho letto il tema della sfida di questo mese, proposto da Leo The Cozzaman, per l'MT Chalenge. Quale occasione migliore di questa per realizzarla? Finalmente. Dopo quasi 22 anni dalla prima volta in cui ho visto la ricetta. Potra' sembrare assurdo che sia rimasta tutto questo tempo nel famoso cassetto de "Le cose da fare", ma so che chi e' appassionato di cucina come me, mi puo' capire. Alzi la mano chi non ha libri e riviste che son raddoppiati di volume a furia di appicicarci post-it, inserire segnalibri o foglietti, fare orecchie e quant'altro, per segnare una ricetta che ci ha colpiti e che assolutamente dobbiamo realizzare...Solo che abbiamo una vita sola e, solitamente, mangiamo solo due volte al giorno e non sempre abbiamo la possibilita' di cucinare entrambe le volte. Poi ci piace inventare e creare piatti nuovi, tutti nostri, senza seguire ricette di altri, oppure non abbiamo tutti gli ingredienti e rimandiamo o veniamo attratte da altre ricette o ci chiedono di rifare quel piatto che era piaciuto tanto...Insomma, ci possono essere mille motivi per cui una ricetta, quella ricetta, resta in paziente attesa per anni. Ogni volta che riprendiamo in mano il libro o la rivista sulla quale e' pubblicata, ci ricordiamo di lei e ci ripromettiamo di farla, poi la storia ricomincia uguale a se stessa...
La ricetta l'ho presa da un allegato ad una rivista femminile di, appunto, 22 anni fa. Ricordo con esattezza il giorno in cui ho comprato la rivista: ero ricoverata in ospedale per una colica renale ed ogni mattina passava la titolare dell'edicola interna all'ospedale per vendere i giornali a chi, come me, era impossibilitato ad alzarsi dal letto. Oltretutto ero a digiuno stretto, nutrita con le flebo, e potevo, anzi, dovevo solo bere. Acqua. Tantissima. Ogni tanto, al colmo dello sconforto e della nostalgia, sfogliavo il libriccino e sognavo di realizzare, una volta tornata a casa, alcune di quelle belle ricette. E cosi' feci. Pur con le numerose limitazioni dovute alla mia convalescenza, non appena rientrata a casa ho cominciato a sperimentarne qualcuna, trovandole tutte ottime e facili da realizzare, grazie alle spiegazioni chiare e dettagliate. Molte di quelle ricette, sono diventate altrettanti miei cavalli di battaglia ed ormai fanno parte della mia personale Cucina Vintage anni '90 e ogni qualvolta le ripropongo, trovano entusiastici consensi. Questa, invece, e'sempre  rimasta li'. Ora non potevo proprio piu' rimandarla. Mancava solo la parte croccante richiesta dal regolamento e volevo qualcosa di piu' di un semplice crostino, qindi ho optato per un crumble salato con le mandorle. Ottima anche la vinaigrette calda, anche se la prossima volta, perche' so gia' che ci sara', vorrei provare con l'aceto di lamponi, che non avevo.

Insalata con petto d'anatra e pompelmo rosa
con crumble salato alle mandorle


Ingredienti per due:
lattuga mista: Foglia di Quercia, 
Lollo verde e rossa, cuore di baby Romana
1 pompelmo rosa
1 petto d'anatra di circa 300 g

per il crumble:
40 gr di mandorle non pelate
60 gr di farina 00
20 gr di grana grattugiato
75 gr di burro molto freddo
1 pizico di sale

per la vinaigrette:
succo di pompelmo
2 cucchiai di aceto di mele o di lamponi
2 cucchiai d'olio d'oliva delicato
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
sale


 Lavate ed asciugate la lattuga e tenetale in frgio fino al momento di utilizzarla. Accendete il forno a 200 gradi. macinate le mandorle, non troppo finemente, nel mixer, unite la farina, il grana ed il sale e mescolate per qualche secondo. Unite il burro freddo di frigorifero e tagliato a dadini. Con la funzione pulse, frullate il tutto per qualche secondo fino a che si formeranno delle grosse briciole. Versatele su una teglia coperta con carta da forno e infornate in forno caldo per circa 10 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare completamente. Sbucciate il pompelmo, separate gli spicchi, pelatene al vivo la meta' e poi dividete ogni spicchio in tre pezzi. Frullate gli spicchi rimanenti e passateli al setaccio, premendo con il dorso di un cucchiaio per raccogliere maggior succo possibile. Fate scaldare una padella per due minuti a fuoco vivo. Nel frattempo incidete la pelle del petto d'anatra, praticando dei tagli obliqui e incrociati. Quando la padella sara' calda, adagiateci il petto dalla parte della pelle. Lasciatelo cuocere per tre minuti a fuoco moderato e quando la pelle sara' croccante, voltatelo e fatelo cuocere altri tre minuti dalla parte della carne. In questo modo avrete una carne ben cotta ai bordi, ma ancora rosa all'interno, come dovrebbe essere. Se, invece, preferite una maggior cottura, trasferite il petto d'anatra in una piccola pirofila e infornatelo a 180 gradi per una decina di minuti. Gettate il grasso rimasto nella padella, deglassate il fondo con il succo di pompelmo e l'aceto, facendo ritirare il liquido per circa un minuto, e quindi unite l'olio d'oliva e il miele. Fate scaldare per qualche secondo e poi, fuori dal fuoco, mescolate bene per emulsionare la salsa. Aggiungete i grani di pepe rosa leggermente schiacciati e tenete in caldo. Disponete le foglie di lattuga su un piatto da portata, distribuite i pezzeti di pomplelmo e il crumble. Tagliate il petto di anatra in fettine di circa mezzo centimetro di spessore e disponetele a raggiera al centro del piatto. Irrorate il tutto con la salsa e servite subito, eventualmente con il resto del crumble e della salsa a parte.


Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di Giungo 2013 del blog MTC in collaborazione con 
Leo del blog Cozzaman




24 commenti:

  1. ti credo, certe ricette colpiscono, ho una memoria incredibile per quello ma per il resto sono una frana! finalmente ce l'hai fatta perché è bellissima e molto invitante!!! l'idea del crumble è fantastica :-)

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    1. Si chiama memoria selettiva, Francy!! ahahahahah...anch'io sono cosi': ricordo solo quello che mi va di ricordare. Grazie mille, carissima. A presto.

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  2. ...come posso non apprezzare il tuo crumble..io che non sono stata capace di metterci i crostini...Complimenti!!

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    1. Uh taci!!...anch'io me li stavo dimenticando nella Viola!!...o dovuto rifare tutte le foto e per fortuna me ne sono accorta prima di scofanarla. Grazie cara, a presto.

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  3. Meravigliosa proposta Roberta!!!
    Bella, colorata e saporita!!
    Grazie per averla condivisa!!
    Un bacione e buon fine settimana
    Carmen

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    1. Grazie Carmen, sempre gentilissima!! Buona domenica anche a te, a presto.

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  4. direi che tanta attesa è stata ampiamente ricompensata :)

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    1. Hai assolutamente ragione, Vale...spero non passino altri 22 anni prima di rifarla!!

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  5. Quando si dice che l'attesa fa crescere la voglia forse non si intende esattamente un'attesa di 22 anni;)))
    Un piatto davvero ben congegnato, mi piace la carne dell'anatra, trovo che si presti ad infinite sperimentazioni ed abbinamenti, mai scontati!
    Ci vedo benissimo una presenza acida e pure dell'amaro, ecco forse avrei usato erbe ancora "più estreme"!

    Molto invitante,dressing con il miele hip hip hurrà!!!:)))

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    1. Occhio a parlare di erbe "piu' estreme" con una che vive in Olanda...potrei ascoltare il tuo consiglio e davvero non credo di avere bisogno di aiuti esterni per mettermi in imbarazzo...ahahahahah. Questo dressing caldo tornera' di frequente nella mia cucina, fidati.

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  6. ciao roby, sono contento che hai aspettato 22 anni prima di tirare fuori questa prelibatezza per questa sfida. mi piace tutto di questo post. è vero l'attesa fa crescere la voglia...sono d'accordo con fabiana. io adoro aspettare, perchè dietro l'attesa c'è il pensiero. Credi il pensare è la cosa che mi fa sentire vivo, ma sopratutto libero. grazie mille

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    1. Come non essere d'accordo...E come mi fa soffrire vedere tanta gente che ormai ha rinunciato a farlo, accettando di condividere idee preconfezionate con la stessa facilita' con cui acquista i 4 salti in padella. La liberta' e' il bene piu' prezioso, per me, e finche' potro' pensare con la mia testa, saro' libera...Ma che insalata filosofica!! ;)))

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  7. Ogni volta che sento parlare di colica renale, mi assale una forma di ansia maledetta! Un dolore così acuto, costante, che non ti molla mai e terribile!
    Ommmmm...rilassamento...Non ci devo pensare...!
    Buonissimo il petto d'anatra con questo condimento al pompelmo rosa che a me piace in maniera particolare gnam gnam

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    1. Io ne ho sofferto tantissimo in passato, fin dall'adolescenza e anche in gravidanza....davvero terribile! Dall'ultimo ricovero, quello di 22 anni fa appunto, non mi e' piu' capitato, per fortuna. Grazie per l'apprezzamento, a presto.

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  8. Ussegnur, Robi... ussegnur...
    non so se complimentarmi con te, dicendoti che 22 anni non son passati invano, se il risultato è questo... oppure se chiederti, dal pronfondo del cuore.. "ma come diamine hai fatto, ad aspettare 22 anni, con una ricetta così????" Intendo dire: ma non ci pensavi, alle tue amiche??? tipo a me, che ad ogni cena da proca figura mi rovino la piega, al pensiero di cosa preparare di sfizioso/raffinato/elegante/chenonappesantica/ma che tiri fuori la strafiga che c'è in me?
    Ecco: sappi che se non vinci è solo per questo :-)
    mamma mia, robi,MAMMA MIA!

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    1. Ma sai come vanno queste cose: una volta non hai il petto d'anatra, un'altra non hai il pompelmo, ricordarsi della ricetta ed andare a fare la spesa appositamente, non se ne parla proprio....Comunque sai che non sono una che si vanta e credimi se ti dico che questa insalata e' da porchissima figura!! Sara' un must sulla tavola tiberienne di quest'estate...nonostante non sia proprio estiva come ingredienti, machissene...e' troppo buona! Grazie mille per il commento, non dovevi, ma fa sempre piacere.

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  9. ciao Roberta!! Come stai? hai fatto benissimo a rispolverare questa ricetta, ma ancor meglio a conservarla. Non so quanti foglietti e ritagli io abbia nei miei faldoni ma è certo che all'interno si nascondono appunti e idee risalenti all'epoca di neo sposa...prrrrr, 14 anni fa. Come vedi sono sulla buona strada anch'io :))
    Ottima l'idea dell'anatra, una carne imprtante e troppo spesso preparata solo per le grandi occasioni.
    un abbraccio e a presto,
    Vale

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    1. Con le nostre frequenti incursioni oltr'alpe, anche se noi da qui le Alpi non le passiamo...ci siamo abituati a consumare regolarmente la carne d'anatra. Anche per variare la dieta olandese che in tema di carni rischia di diventare noiosa e ripetitiva. Grazie per la visita e per il commento, Vale. Un abbraccione.

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  10. E tu hai aspettato 22 anni per questo capolavoro? Mi è venuta la salivazione alta solo guardando i succhi di quel petto d'anatra ed i cristalli di sale grosso che splendono sulla carne....che meraviglia.
    Ma se io nei giorni di ferragosto fossi ad Amsterdam, ci sarebbe una se pur minima possibilità di incontrarti? Così, tanto per dire....
    Ti abbraccio carissima, Pat

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    1. Non ci si crede, vero? Eppure si', son riuscita a lasciar passare 22 anni senza farla, ma ti assicuro che non passeranno 22 giorni prima che la rifaccia. Purtroppo saro' a Thiviers a ferragosta, mannaggia....nessuna chance che tu faccia una piccola deviazione? Un abbraccione bella donna e grazie di cuore.

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