Non sono un'esperta, anzi, non ne so proprio nulla sull'argomento. Pero' cosi', a naso, un libro che va in ristampa dopo meno di due mesi dalla sua prima edizione mi sembra una cosa notevole. A voi non sembra una cosa notevole? Per me e' davvero una cosa notevole! E non date retta alle malelingue che dicono che ce le siamo comprate noi MT Challengers tutte le copie. Il libro L'ORA DEL paTE' piace di suo anzicheno! Piace al punto che persino quelli di Armani lo hanno voluto nel loro bookstore che solitamente tiene solo libri d'arte. Piace al punto che il 10 di Febbraio i fortunati che si dovessero trovare da quelle parti a quell'ora, le 18,30, potranno assistere ad una presentazione del bellissimo volume nientepopodimenoche alla Libreiria Mondadori di Piazza del Duomo. E quelli che non si dovessero trovare a passare di li'? Be', che ci vadano apposta, che diaggine!! Potessi andarci io, potessi....
Festeggerei insieme ad Alessandra Gennaro la ristampa de L'ORA DEL paTE' ed il suo meritato successo e potrei stringere la mano a Daniela Lucisano, la direttrice della rivista A Tavola che nel numero di Febbraio, da pochi giorni in edicola, dedica un bell' articolo al nostro libro, ma non solo. Ascolterei molto volentieri e con grande interesse quello che il bravo Paolo Massobrio avra' da dire e lo ringrazierei per aver messo a disposizione di questo bellissimo progetto la sua competenza, la sua cultura e la sua passione. L'ORA DEL paTE' quando e' uscito nella sua prima edizione era un bellissimo sogno trasformato, grazie all'impegno ed al lavoro di Alessandra Gennaro, Roberta Sapino, Sabrina de Polo e del nostro super editor Fabrizio Fazzari, in una favolosa realta'. Ora che gia' e' alla sua prima ristampa, e' una favolosa realta' che ha il sapore e la magia di un sogno bellissimo...Ed e' solo la prima perla di una lunga collana di libri firmati MTC! Qui ci vuole un bel grazie anche alla SAGEP, coraggiosa e lungimirante casa editrice genovese, che ha creduto in questo progetto quanto noi.
E non dimentichiamoci che anche tutte le nuove copie fresche di ristampa contribuiranno ad aiutare concretamente la onlus Aiutare i bambini, sostenendola nel progetto " Cuore di bimbi" che si prefigge di donare cure mediche e chirurgiche a 50 bambini cardiopatici in Cambogia.
Pitas a lievitazione naturale
La prima volta le ho mangiate a Patrasso, 30 anni fa. Le aveva ordinate per noi Costas, l'amico greco del maritino. Si erano conosciuti diversi anni prima negli Stati Uniti, Costas e il maritino, dove ambedue avevano trascorso un anno come studenti in scambio. Erano diventanti molto amici durante il viaggio in pullmann che, a chiusura della loro esperienza di vita e studio negli USA , li aveva portati in giro per quel vasto e spettacolare Paese. Erano rimasti in contatto e proprio leggendo una delle lettere di Costas e visto che a Settembre di quell'anno l'allora futuro maritino avrebbe iniziato l'anno di leva obbligatoria, ci e' venuta l'idea di fare una vacanza in Grecia e cogliere cosi' l'occasione per riabbracciare il caro amico. Patrasso, dunque, e Costas. E le pitas! La prima mi lascio' perplessa, ad essere del tutto sincera. Non per la pita in se', ma per quello che conteneva. Che nemmeno mi ricordo bene, ma mi sono rimaste impresse una sorta di piccole sfogliatelle napoletane , ma salate, e le patatine fritte! Dentro, non a parte! Ho sempre mangiato anche i sassi, anche se all'epoca il cibo non rivestiva nella mia vita l'importanza che ha ora e mangiavo piu' per dovere che per piacere. Prova ne e' che pesavo 45 kg e indossavo la taglia 36. Ora sarei considerata a rischio di anoressia, suppongo. Allora ero solo inappetente. Comunque quella prima pita l'avevo trovata diversa dal solito, non entusiasmante, non disgustosa. Mangiabile e diversa.
Costas ci aveva prenotato una camere in una pensione della citta', ma passavamo con lui tutto il nostro tempo e spesso siamo stati a cena a casa sua e anche della sorella maggiore, gia' sposata. Sia la madre che la sorella di Costas erano cuoche fantastiche ed io considero un'enorme fortuna aver potuto assaggiare le specialita' della splendida cucina greca cucinate in casa in maniera tradizionale. Della moussaka della mamma di Costas se ne parla ancora oggi! Cosi' come del souvlaki me pita della sorella e di quello tzatziki che ci si e' riproposto per i tre giorni successivi e ci ha fatto consumare qualche etto di gomme da masticare alla menta forte....Ma quelle pitas, ragazzi, che meraviglia! Da non riuscire a smettere di mangiarle. Nulla a che vedere con quelle mangiate al bar la sera del nostro arrivo e nulla a che vedere con quelle industriali che si comprano al supermercato.
La loro fragranza e la loro morbidezza le ho ritrovate solo facendole in casa e visto che sono anche veloci da preprare le faccio abbastanza di frequente. Di solito uso il lievito di birra, quello secco in bustine che e' l'unico che trovo con facilita' qui in Olanda. Questa volta le ho provate con un esubero di pasta madre, quella avanzata dal primo rinfresco. Questo lievito naturale non puo' sostenere lunghe e impegnative lievitazioni, ma per pani semplici, crackers e grissini, va piu' che bene e sarebbe un peccato sprecarlo.
Io vi consiglio di provare queste pitas come accompagnamento al Pate' di lenticchie rosse di pag. 88 oppure alla Rilette di sgombro che trovate a pag. 80, ma anche con il Pate' di agnello ai carciofi di pag. 54 o perche' no? la Tapenade di pomodori secchi a pag.100....ma non voglio far torto a nessuna delle fantastiche ricette de L'ORA DEL paTE'.... Provatele tutte, cosi' non sarete costretti a scegliere! Tanto sono tutte ricette supertestate e spiegate talmente bene che riescono al primo colpo, anche ad occhi bendati...be' ecco, quello forse no...ma se tenete gli occhi ben aperti, riescono di sicuro. Parola di condominio!
Costas ci aveva prenotato una camere in una pensione della citta', ma passavamo con lui tutto il nostro tempo e spesso siamo stati a cena a casa sua e anche della sorella maggiore, gia' sposata. Sia la madre che la sorella di Costas erano cuoche fantastiche ed io considero un'enorme fortuna aver potuto assaggiare le specialita' della splendida cucina greca cucinate in casa in maniera tradizionale. Della moussaka della mamma di Costas se ne parla ancora oggi! Cosi' come del souvlaki me pita della sorella e di quello tzatziki che ci si e' riproposto per i tre giorni successivi e ci ha fatto consumare qualche etto di gomme da masticare alla menta forte....Ma quelle pitas, ragazzi, che meraviglia! Da non riuscire a smettere di mangiarle. Nulla a che vedere con quelle mangiate al bar la sera del nostro arrivo e nulla a che vedere con quelle industriali che si comprano al supermercato.
La loro fragranza e la loro morbidezza le ho ritrovate solo facendole in casa e visto che sono anche veloci da preprare le faccio abbastanza di frequente. Di solito uso il lievito di birra, quello secco in bustine che e' l'unico che trovo con facilita' qui in Olanda. Questa volta le ho provate con un esubero di pasta madre, quella avanzata dal primo rinfresco. Questo lievito naturale non puo' sostenere lunghe e impegnative lievitazioni, ma per pani semplici, crackers e grissini, va piu' che bene e sarebbe un peccato sprecarlo.
Io vi consiglio di provare queste pitas come accompagnamento al Pate' di lenticchie rosse di pag. 88 oppure alla Rilette di sgombro che trovate a pag. 80, ma anche con il Pate' di agnello ai carciofi di pag. 54 o perche' no? la Tapenade di pomodori secchi a pag.100....ma non voglio far torto a nessuna delle fantastiche ricette de L'ORA DEL paTE'.... Provatele tutte, cosi' non sarete costretti a scegliere! Tanto sono tutte ricette supertestate e spiegate talmente bene che riescono al primo colpo, anche ad occhi bendati...be' ecco, quello forse no...ma se tenete gli occhi ben aperti, riescono di sicuro. Parola di condominio!
Ingredienti:
500 g di farina 0
150 g di pasta madre rinfrescata una volta
250 ml di acqua a temperatura ambiente
2 cucchiai di olio Extra Vergine d'Oliva
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
Mescolate acqua e zucchero e poi sciglieteci la pasta madre. Versate il lievito sciolto nella farina, unite anche l'olio ed il sale e impastate molto bene, lavorando l'impasto per almeno dieci minuti, fino ad ottenere un panetto morbido, ma non appiccicoso, liscio ed omeogeneo.
Ungete una capace ciotola con un velo di olio e metteteci l'impasto raccolto a palla. Coprite con un panno umido e fate lievitare fino al raddoppio, dalle quattro alle sei ore.
Rovesciate l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e sgonfiatelo, poi dividetelo in dieci parti uguali, che lavorerete per ottenerne delle palline.
Lasciatele lievitare nuovamente coperte da un panno.
Quando avranno raddoppiato il loro volume, accendete il forno a 200°C, lasciando al suo interno una placca che dovra' essere ben calda.
Con le mani, stendete le palline di pasta in dischi di circa 1 cm di spessore.
Quando il forno sara' caldo, mettete un foglio di carta da forno sulla placca e disponetevi poche pitas per volta. Cuocetele per 8/10 minuti, finche' saranno ben gonfie e cominceranno a colorirsi, ma non lasciatele scurire o cuocere troppo, altrimenti si seccheranno.
Man mano che le togliete dal forno, mettetele in un sacchetto di carta e tenetele al riparo dall'aria fino al momento di servirle.
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