Lo chiamano "foraging", figologismo che sta per "andar per erbe". Ma voi lo sapete che nel bel mezzo di New York, a Central Park, c'e' un tizio che se volete vi insegna a riconoscere e raccogliere erbe spontanee, fiori e frutti di piante selvatiche e anche radici? Come per farne che? Ma per mangiarli, no?
Anche qui, nulla di nuovo: i nostri nonni lo facevano d'abitudine e chi di noi non ha mai provato la soddisfazione di tornare a casa da una gita in campagna con un sacchetto di castagne o un cestino di more, dei fiori di sambuco in primavera o le sue bacche in estate? E se sono in quantità sufficiente si possono conservare in confetture o sciroppi, che poi centelliniamo come fosse cibo degli dei. In un agricoltura di sussistenza, in regime di autosufficienza alimentare, la raccolta di ciò che la natura offre spontaneamente riveste un ruolo molto importante, così come la sua conservazione. Non solo erbe, radici, fiori e frutti, ma anche funghi, semi, noci e selvaggina. Non ci vuole una grande fantasia per immaginare situazioni in cui saper riconoscere, procacciare e utilizzare questi alimenti può fare una grande differenza. Io invidio e stimo tantissimo chi ancora possiede queste conoscenze. Le mie sono limitatissime, così scarse che difficilmente mi fido abbastanza di me stessa da raccogliere qualcosa nei campi. Se a questo aggiungete che, oltre ad essere assolutamente sicuri di quel che si sta facendo, la raccolta va effettuata in zone lontane da strade percorse da automobili e magari anche poco frequentate dai proprietari di cani, le occasioni di godere dei doni della natura, per una ragazza di città come me , sono davvero sporadiche. Quando capitano, non me lascio scappare. E così, da una delle nostre quotidiane passeggiate nel parco vicino a casa, sono ritornata con due belle manciate di falsa ortica o lamio purpureo, che ho subito usato per condire un ottimo piatto di pasta.
Anche qui, nulla di nuovo: i nostri nonni lo facevano d'abitudine e chi di noi non ha mai provato la soddisfazione di tornare a casa da una gita in campagna con un sacchetto di castagne o un cestino di more, dei fiori di sambuco in primavera o le sue bacche in estate? E se sono in quantità sufficiente si possono conservare in confetture o sciroppi, che poi centelliniamo come fosse cibo degli dei. In un agricoltura di sussistenza, in regime di autosufficienza alimentare, la raccolta di ciò che la natura offre spontaneamente riveste un ruolo molto importante, così come la sua conservazione. Non solo erbe, radici, fiori e frutti, ma anche funghi, semi, noci e selvaggina. Non ci vuole una grande fantasia per immaginare situazioni in cui saper riconoscere, procacciare e utilizzare questi alimenti può fare una grande differenza. Io invidio e stimo tantissimo chi ancora possiede queste conoscenze. Le mie sono limitatissime, così scarse che difficilmente mi fido abbastanza di me stessa da raccogliere qualcosa nei campi. Se a questo aggiungete che, oltre ad essere assolutamente sicuri di quel che si sta facendo, la raccolta va effettuata in zone lontane da strade percorse da automobili e magari anche poco frequentate dai proprietari di cani, le occasioni di godere dei doni della natura, per una ragazza di città come me , sono davvero sporadiche. Quando capitano, non me lascio scappare. E così, da una delle nostre quotidiane passeggiate nel parco vicino a casa, sono ritornata con due belle manciate di falsa ortica o lamio purpureo, che ho subito usato per condire un ottimo piatto di pasta.
Linguine con crema di falsa ortica,
pistacchi e chevre
Ingredienti:
60 g di falsa ortica, apici e fiori
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
40 g di pistacchi sgusciati
100 ml di olio extra vergine di oliva
120 g di formaggio di capra fresco
sale e pepe
qualche foglia e fiorellino di falsa ortica per decorare i piatti
Frullare le erbe e i pistacchi fino a renderli in una sorta di purea non troppo fine. Con le lame in funzione aggiungere l'olio a filo e fatelo assorbire del tutto.
Trasferire il composto in una ciotola e unire anche il formaggio di capra, mescolando bene con una forchetta per amalgamarlo al resto degli ingredienti. Aggiustare di sale e pepe e per servire, allungare con due o tre cucchiai di acqua di cottura della pasta.
Decorare i piatti con le foglie e i fiorellini tenuti da parte.
Roberta io adoro utilizzare le erbe di campo e queste linguine sono fenomenali, le tue ricette mi lasciano sempre a bocca aperta...vorrei proprio assaggiarle.
RispondiEliminaApprofitta della stagione, allora!! Il lamio dovrebbe essere in piena fioritura e con tanti bei germogli teneri....se non hai i pistacchi, prova con i pinoli, le noci o le mandorle....
EliminaChe meraviglia!
RispondiEliminaIo ho qualche libricino sulle erbe e bacche però non mi ci sono mai messa.
Ammetto di temere un po' di sbagliare e farmi venire un gran mal di pancia!
L'unica erba che raccolgo è l'aglio orsino (che bello inizia già a crescere).
Mi ha molto intrigata il tuo post e immagino che questa pasta sia deliziosa.
Bravissima
Buon inizio settimana :)
Lou
Io e' una vita che dico che mi voglio comprare dei libri per imparare a riconoscere le piante spontanee...Anch'io ci vado molto, ma molto cauta con la raccolta, perchè i rischi sono davvero tanti e le conseguenze possono essere anche molto spiacevoli. Poi so che alcune piante è vietato raccoglierle, bisogna essere informati anche su quello. Però devo dire che questa pasta era davvero buona, un gusto fresco e fiorito davvero particolare.....Buona settimana anche a te Lou!!
EliminaLe erbe mi fanno impazzire, parlo di quelle lecite, naturalmente!
RispondiEliminaMa la falsa ortica non so riconoscerla e non mi fido tanto della mia capacità di discernere, ti toccherà farmi da guida per la raccolta, intanto vado a cercarmi l'ortica e provo questo piatto.
Naturalmente, Loredana...chi dubita?!?....Sai che ho intenzione anch'io di provarlo con l'ortica vera?....appena riesco a mettere le mani su un cespuglio che non venga costantemente innaffiato dai cani olandesi....oppure aspetto di essere a Thiviers, dato che quella è la principale coltura del mio orto, al momento.....
EliminaMa ciao! Passavo per un saluto ed ecco che mi ritrovo incantata davanti a queste linguine!
RispondiEliminaBaciuzzi
Ma grazie Alessandra!!...appena ritorni padrona di te falle, che son proprio buone!!
EliminaMeraviglioso questo primo piatto! Felice settimana! :)
RispondiEliminaMa grazie!! Passa una buona sttimana anche tu!
EliminaAnche io conosco pochissime piante e non mi arrischio molto a raccoglierle, sia mai che poi rimaniamo intossicati ;-)
RispondiEliminaScusa ma la falsa ortica quindi è diversa dall'ortica comune?
Hai ragione, avrei dovuto scrivere qualcosa in piu'...e' che ieri ero proprio cotta....Si', la falsa ortica non ha proprio niente a che vedere con l'ortica comune, non appartengono nemmeno alla stessa famiglia. Intanto non ha sostanze urticanti, poi è molto più piccola e la sezione del suo gambo è quadrata, mentre il fusto delle ortiche propriamente dette è a sezione circolare....anche i fiori sono totalmente diversi.....L'unica rassomiglianza sta nella forma e nella seghettatura delle foglie, che però nel lamio sono molto più piccole che nell'ortica.
EliminaIo ho sempre paura di raccoglierle piante &co. perché sono poco esperta e quindi non vorrei intossicare nessuno :)) però sono rimasta colpita dalla bellezza del tuo piatto e dalle foto...splendide!
RispondiEliminaCome splendide?!?...Ma mi prendi in giro? Mi stai prendendo in giro?.....secondo me mi prendi in giro....;)
EliminaIo lo facevo con mia nonna, da bambina... solo non sapevamo che si chiamasse "foraging" ;-)
RispondiEliminaQui in Liguria usiamo preparare il ripieno dei pansoti con il "preboggion", un insieme di erbe di campo che solo le nostre nonne conoscevano bene! Peccato che i giovani non insegnino ai figli a riconoscerle, stiamo per perdere un'importante tradizione regionale! La ricetta è interessante come al solito, e non c'è nemmeno bisogno del traduttore per il titolo!
Baci
Sarebbe davvero bello che questo sapere non andasse perso....
EliminaIo ormai sono tropo cittadino, possibilità di andar per campi ce ne sono davvero pochissime. Ed è un vero peccato. Perché tornare poi a casa col proprio bottino, dà anche grandissima soddisfazione. E poi vuoi mettere che gran piatto hai preparato? Mi fa una gola che non immagini.
RispondiEliminaFabio
Quando volete, Fabio!!....siete sempre i benvenuti....
Eliminanon vado per campi e m8i dispiace...mi piacerebbe riconoscere le erbe e tornare a prepare un piatto come questo...che invidia!
RispondiEliminaDai, facciamo un corso Rosa'!!...
Eliminama sai Roby che il mio babbo passava pomeriggio interi a zonzo nelle nostre campagne alla ricerca di erbe da mangiare? :)
RispondiEliminache ripieni nei tortelli!!!! oppure verdurine lessate e risaltate in padella...o ancora la borragine fritta!!! :D
che bellezza!!!!
io invece..sono tremenda..le adoro ma non le so riconoscere :-/ avrei bisogno di qualche lezione...
ti aspetto sul mio blog, se ti va...c'è una cosina scema per te :)
Anche i mi babbo tornava sempre dalle sue passeggiate in campagna con qualche erba buona. E anch'io ora non le so riconoscere...che crognola...andiamoci insieme a fare qualche lezione!!
EliminaDovrò specializzarmi nella raccolta delle erbe! Che invidia!
RispondiEliminahttp://www.campiflegrei.na.it/index.php/category/gastronomia/
dopo aver guardato, per alcuni minuti e con la salivazione alla bocca, questo tuo delizioso piattino di linguine, mi hai fatto tornare la voglia di "andar per prati" perchè io sono letteralmente circondata da prati ma non ne "prelevo" mai nulla, è arrivato il momento di darmi da fare ;) un abbraccio SILVIA
RispondiEliminagörüntülü.show
RispondiEliminawhatsapp ücretli show
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