Amo molto gli Stati Uniti, da sempre. Anche il maritino e la figliuola sono innamorati di quel Paese bellissimo e pieno di contraddizioni. Soprattutto il maritino, perche' ci ha vissuto per un anno come exchange-student quando lui di anni ne aveva solo sedici. Poi c'e' tornato molte volte, anche per due mesi di seguito. In un paio di occasioni lo abbiamo accompagnato anch'io e la figliuola: la prima volta lei aveva solo 5 anni e si ricorda poco di quel viaggio. La seconda ne aveva un paio in piu' e i ricordi sono piu' nitidi. Complessivamente abbiamo viaggiato per circa 15.000 chilometri, attraversando e visitando una quindicina di Stati. Spesso siamo stati ospiti nelle case degli amici americani del maritino; secondo me e' ancora il modo migliore di viaggiare, perche' ti permette di osservare da vicino usanze ed abitudini, stili di vita e cultura popolare. Non saprei dire quante discussioni ho fatto, quando ancora avevo la pazienza di farlo, con chi pensa di poter giudicare quel Paese immenso ed estremamente vario solo in base a quel che si vede nei telefilm o alle scelte operate dai suoi governanti. Ora sono un po' piu' saggia e tollerante...o forse e' indifferenza?...mah...non sono interessata a scoprirlo...Uno dei maggiori luoghi comuni riguardanti gli Stati Uniti e' che si mangi male. Assolutamente falso. Non c'e' dubbio che siano gli inventori del fast/junk-food, ma da questo a sostenere che si viva solo di hamburger, hot dogs e patatine fritte ce ne corre. Abbiamo avuto modo in molte occasioni di gustarci una cenetta casalinga, ma anche al ristorante abbiamo avuto poche delusioni, anzi, nessuna, che io mi ricordi. Delle colazioni e delle cene da Bob Evans se ne parla ancora oggi a casa mia. Cosi' come delle cene al Lone Star e della sua indimenticabile Texas Rose...e quel ristorantino di Princeton? I migliori breakfast di tutti gli States...mamma mia, basta...che acquolina!! Questa nostra passione per gli Stati Uniti e per il cibo di laggiu', e' ovviamente ben nota tra i nostri famigliari. Cosi', qualche anno fa, la mia cognatina Bibi mi ha fatto uno splendido, graditissimo regalo di Natale: un gigantesco, illustratissimo librone di cucina americana. Che poi e' come dire cucina da tutto il mondo. Mia figlia spesso mi rimprovera, perche' dice che non uso mai i miei libri di ricette. Minaccia persino di non regalarmene piu' e invece, ogni volta che torna da una vacanza, non manca mai di portarmi un libriccino di ricette tradizionali del luogo che ha visitato. Il fatto e' che per me i libri di cucina, soprattutto quelli di cucina regionale o di altri Paesi, sono libri da leggere, non solo manuali da seguire: raccontano una, anzi, tante storie, ti insegnano cose nuove,ti fanno conoscere fatti e persone lontani nel tempo e nello spazio, ma che la passione per il cibo, la creativita' e la fantasia riescono ad avvicinare e ad unire tra loro e a te che leggi. Pero' e' vero che raramente riproduco le ricette dei miei libri...Cosi' ci siamo ripromesse, la figliuola ed io, di provare la maggior parte di ricette possibili in questi due mesi in cui lei stara' con noi. E vogliamo cominciare con una ricetta del Sud degli Stati Uniti, contenuta nel mio bellissimo librone. Perche' proprio questa? Intanto perche' ha un nome simpatico e poi perche', casualmente, avevamo gia' in casa piu' o meno tutti gli ingredienti, compresi i gamberi freschi che avevamo acquistato per un'altra ricetta. Purloo e' un termine hindi e significa stufato di riso, quindi questa ricetta ha chiaramente origini indiane. Richiederebbe dunque un riso asiatico, di quelli a chicchi lunghi, ma dato che io devo consumare 8 pacchi di riso italiano, abbiamo pensato di usare quello. Inoltre, nonostante il nome, e' un piatto tipico dell' Alabama e delle zone meridionali del South Carolina; quindi un piatto americano, di origini indiane, cucinato all'italiana in Olanda...mi piace!!
INGREDIENTI:
100 gr di pancetta a dadini
1 cipolla media affettata
300 gr di riso
1 lt circa di brodo di pollo
1 cucchiaino di salsa Worcestershire
1 pizzico di pepe di cajenna
500 gr di gamberetti freschi, sgusciati e puliti
150 gr di pomodori pelati, privati dei semi e passati al passaverdura
1 cucchiaio di prezzemolo tritato.
Accendere il forno a 180.
In una casseruola che possa andare in forno, fate rosolare a fuco basso i dadini di pancetta. Quando saranno croccanti ed avranno rilasciato tutto il grasso, toglieteli dalla pentola e teneteli da parte. Versatela cipolla nel grasso della pacetta e fatela appassire, senza farla colorire. Aggiungete il riso e fatelo tostare per un minuto mescolando. Coprite con il brodo di pollo caldo, unite anche i pomodori passati, la salsa worcestershire, il pepe e il sale, se serve. Portate ad ebollizione, coprite e mettete in forno. Fate cuocere per circa 15 minuti, aggiungete i gamberi e la pancetta e proseguite la cottura finche' tutto il brodo sara' stato assorbito. Prima di servire aggiungete anche il prezzemolo tritato. Enjoy!
Se passi da me ti ho invitato a partecipare ad un giochino molto carino da fare sul tuo blog!
RispondiElimina@Ale: Arrivo!!
RispondiEliminawow...che delizia questo riso!!complimenti ciaoooo
RispondiEliminaLa foto dice tutto....chissà che delizia!!
RispondiElimina@Pam: grazie di cuore!!
RispondiElimina@Isabella: davvero buono, e' stata una sorpresa anche per me.
Molto invitante!!! Confesso di non essere mai stati negli Stati Uniti e vorrei farmene una piccola idea personale. Spero di poterci andare presto. Per il momento godiamoci un assaggio della sua cucina.
RispondiEliminaSei un ciclone! Baci