domenica 28 ottobre 2012

PANE DOLCE DEL SABATO, con pasta di mandorle, zenzero e agrumi




Il premio Nobel per la letteratura Saul Bellow una volta disse: "Gli oppressi tendono ad essere spiritosi".
La rivista Time, nel 1979, in un articolo riportava il fatto che, nonostante solo il 3% dei cittadini americani fosse di origine ebraica, ben l'80% dei comici dell'epoca erano Ebrei. 
Io non sono nessuno, non corro il benche' minimo rischio di vincere un Nobel, a meno che non istituiscano quello per lo scemo del villaggio e se anche fosse la concorrenza sarebbe agguerritissima, e su Time potrei forse pubblicare un annuncio economico, ma ho anch'io da dire la mia: ho sempre pensato che l'ironia e, soprattutto, l'autoironia siano l'espressione piu' divertente dell'intelligenza umana.  
Lo so, avevo promesso. Avevo promesso che per questo MTC sarei stata seria. L'ho fatto, anche. Ho chiuso a chiave il "condominio", per la gioia della sciura Deborah e del dottor Super. L'ho tenuta a bada, per un po', la mia innata scemitudine, ma lei non ha fatto altro che accumularsi dietro alla diga di contegno che avevo diligentemente costruito per arginarla. Si e' ingrossata fino a diventare incontenibile e alla fine e' straripata, travolgendo ogni mio proposito di serieta'. A mia discolpa, devo dire che l'umorismo ebraico, nel quale sono piu' volte incappata nel corso delle mie ricerche, ha contribuito non poco allo straripamento. L'argomento e' talmente affascinante ed istruttivo...ok, ho capito...e' talmente divertente, che ho finito col concentrarmi solo su questo aspetto della cultura ebraica, aiutata dal fatto che in rete esistono centinaia di siti che vi si dedicano. Attenzione: sono siti seri, di Ebrei per Ebrei o per chiunque sia seriamente interessato ad approfondire la conoscenza della loro cultura, della loro storia o della loro religione, ma ognuno di essi ha almeno una pagina dedicata all'umorismo. Vi si trovano video, immagini, barzellette e articoli umoristici che toccano ogni argomento della quotidianita': dalla politica all'economia, dai rapporti interfamiliari alle regole sociali e anche la religione, con le sue leggi e la sua influenza sul comportamento individuale, non e' minimamente risparmiata. Del resto pare che l'umorismo ebraico abbia una lunga tradizione, che si puo' far risalire alla stessa Torah e nel Midrash, uno dei testi di interpretazione delle Sacre Scritture, si legge che "Dio ride ed essendosi sconsideratamente eletti come suo popolo, gli Ebrei non possono far altro che ridere di loro stessi" (M. Ovadia, L'ebreo che ride )
Ma cosa si intende esattamente per umorismo ebraico? Se intendessimo solo le barzellette, potremmo senz'altro dire che gli ebrei raccontano un sacco di barzellette che hanno degli ebrei o degli scenari ebraici come protagonisti, ma che sono simili a quelle di molte altre culture: in questo senso non hanno nulla di ebraico, se non per il fatto che deridono degli ebrei. Una barzelletta sull'ebreo tirchio, farebbe ridere anche se il tirchio fosse genovese, scozzese o portoghese, cosi' come una barzelletta su Mussolini funziona anche sostituendolo con Stalin o Berlusconi, se ad essere deriso e' il medesimo difetto. Cio' che strappa la risata, in una barzelletta, e' il modo in cui e' costruita e, ovviamente, il modo in cui viene raccontata. In genere, se e' buona, induce l'ascoltatore ad avere delle aspettative che poi nel finale vengono disattese a sorpresa, senza dare a chi ascolta il tempo di intuire l'esito della storia. Nelle barzellette si colpiscono difetti, atteggiamenti, credenze e comportamenti propri dell'essere umano e comuni a piu' culture. La barzelletta presume l'esistenza di categorie definite: buono-cattivo, bello-brutto, stupido-intelligente, eroico-vile e cosi' via ed allo stesso tempo esprime un giudizio.  Quindi le barzellette ebraiche, anche se parlano di ebrei, sinagoghe, yddish mamas e rabbini, non sono un vero e proprio esempio di umorismo ebraico, che e' un altro tipo di derisione, piu' raro e sofisticato. Luigi Pirandello definisce l'umorismo non un genere di comicita', ma uno stato d'animo, un modo di essere, di sentire e di guardare alle cose, un atteggiamento. Lo dice la parola stessa: e' un umore , che impedisce di avere categorie rigide e quindi impedisce di giudicare. Ovviamente gli Ebrei non sono i soli umoristi, ma certamente chi meglio di loro si e' allenato nella "sospensione del giudizio"? L'umorismo, sempre secondo Pirandello, e' inoltre il "sentimento del contrario" che e' la capacita' di ribaltare ogni cosa nel suo opposto: di vedere il bello nella bruttezza, la bonta' nella cattiveria, la stupidita' nell'intelligenza o la vilta' nell'eroismo. L'umorista non ride del carabiniere, ma vede il carabiniere che e' in lui. L'umorista non ride di qualcuno, ma ride con qualcuno della miseria della condizione umana. A differenza della comicita', l'umorismo non cerca di risolvere il paradosso: ci resta dentro ed accetta di non poterlo risolvere. Anzi, deride proprio quelle certezze dell'essere umano, quelle categorizzazioni rigide che inevitabilmente conducono al giudizio. Deride la derisione stessa. 

Oh, intelligentona, va che cosi' non fai ridere nessuno...sembri proprio il rabbino della barzelletta

Ohmammasantissima...e tu da dove sei uscita? Non vi avevo chiusi a chiave?

Si' si'...poi parliamo anche di questo. Adesso scansati che vado avanti io.
Allora: Un rabbino muore e si presenta alle soglie del Paradiso. Ad accoglierlo c'e' un angelo, che prima di lasciarlo entrare si ritira a confabulare con Dio per verificare se il rabbino abbia o meno il diritto di accedere al Regno dei Cieli. Il rabbino si siede in un angolo e pazientemente attende che la decisione gli venga comunicata. Dopo parecchio tempo, arriva un conducente di autobus. L'angelo interrompe la consultazione con Dio, va ad accogliere il nuovo venuto e lo lascia passare immediatamente. A questo punto il rabbino si risente: "Ma come" dice all'angelo" io sono un rabbino e sto attendendo da ore di entrare in Paradiso e un semplice conducente di autobus e' immediatamente ammesso?" "Vedi" gli spiega con dolcezza l'angelo "quando tu pronunciavi i tuoi sermoni in sinagoga, i tuoi fedeli faticavano a rimanere svegli, ma quando lui guidava il suo autobus per le vie di Tel Aviv, i suoi passeggeri si aggrappavano ai sedili e pregavano Dio con grande fervore!"

Ecco, tu sei come il rabbino. Mi raccomando, adesso che te li ho scaldati, non farmeli raffreddare di nuovo!

Ma guarda tu che...Ecco, questo e' un esempio di barzelletta. Quello che io intendo per umorismo ebraico e' questo:
"Non e' stato forse un errore da parte di Dio, collocare gli ebrei in Russia perche' patissero come all'inferno? Che male ci sarebbe stato a farli vivere in Svizzera, con quei laghi di gran classe, aria di montagna e tutti quei francesi? Chiunque puo' sbagliare, anche Dio."
La comicita' suscita il riso, l'umorismo fa ridere tra le lacrime. Anzi, "quando non ci sono piu' lacrime, non rimane che ridere" ....
....In corsivo barzellette e in grassetto umorismo...

"Domani mi operano"
"Oh, e cosa ti fanno?"
"Mi circoncidono"
"A me l'hanno fatto quando ero appena nato"
"E fa male?"
"Non ho potuto camminare per un anno!"

"Ci saranno sempre degli Esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura"

Nel Giardino dell'Eden, Adamo prese l'abitudine di vagare per i campi fino a tarda notte. Dopo qualche tempo, Eva divenne sospettosa e decise di affrontare l'argomento: "Dove te ne vai tutte le notti fino a quest'ora? Non e' che ti vedi con un'altra donna?"
"Che assurdita'" rispose Adamo " lo sai di essere l'unica donna per me...anzi, sei l'unica donna sulla faccia della Terra!!"
 Eva non si mostro' convinta ed ando' avanti a lamentarsi a lungo, cosi' a lungo che alla fine Adamo crollo' addormentato solo per risvegliarsi poco dopo con la sensazione che qualcuno gli accarezzasse il petto. 
Era Eva.
"Che cosa hai in mente di fare?" le chiese Adamo 
"Contarti le costole!"

"Taluni non abbandonano mai il timone: puo' sempre servire su un'altra barca"

Una catastrofica inondazione e' stata prevista da tutti i servizi meteo del Mondo. Non c'e' nulla che si possa fare: entro tre giorni le acque spazzeranno via la Terra!
Il Dalai Lama va in televisione ed esorta tutti ad abbracciare la filosofia buddista: in questo modo potranno raggiungere l'Illuminazione.
Il Papa appare in televisione ed esorta tutti a convertirsi ed a pentirsi dei loro peccati: in questo modo avranno salva l'anima.
Il Rabbino capo di Israele va anche lui in televisione, ma decide per un diverso approccio:
"Ok gente, abbiamo tre giorni di tempo per imparare a vivere sott'acqua!"

"La causa principale di divorzio, resta il matrimonio"

Quattro novizie stanno per prendere i voti. Con i loro lunghi abiti bianchi e i volti coperti da un velo, procedono lungo la navata accompagnate dalla madre superiora e tra poco iniziera' il rito che le consacrera' "Spose di Gesu' ". Poco prima che la cerimonia abbia inizio, entrano in chiesa tre ebrei chassidici, con tanto di kippah, tallis e basettoni, e vanno a sedersi proprio in prima fila. La madre superiora si avvicina e dice ad uno di loro: "Sono veramente felice ed onorata che vogliate partecipare alla cerimonia! Ma vi dispiacerebbe dirmi cosa vi ha spinti a venire?"
"Siamo parenti dello sposo"


E potrei continuare cosi' per giorni e giorni....e poi comincerei con Woody Allen!

Invece vi lascio con la ricetta dell'ultimo pane dolce del Sabato, fatto per l'MTC di ottobre. Anche questo fuori concorso, perche' l'impasto e' questo, con troppa farina, e non questo, quello proprosto da Eleonora per la sfida, ma il ripieno e' uno di quelli che ho preferito: dolce, profumato e fresco, grazie allo zenzero e agli agrumi. La pasta di mandorle e' molto diffusa qui in Olanda, viene utilizzata spesso per farcire dolci e biscotti. Costituisce il ripieno del Kerststol, il dolce tipico del Natale olandese, e anche i gevulde speculaas, i biscotti sandwich tipici della festivita' di Sinterklaas: e' una sorta di marzapane, ma piu' grossolana essendo fatta con lo zucchero semolato, invece che con lo zucchero a velo.
 I semi di anice e cardamomo ci stavano d'incanto. Purtroppo non posso farvi sentire il profumo che ha invaso la mia casa mentre cuoceva....

Pane dolce del Sabato
con ripieno di 
pasta di mandorle, zenzero e agrumi
e semi di
anice e cardamomo



Ingredienti per due pani

                                                                     500 g di farina 
20 g di lievito di birra fresco*
2 uova medie di circa 60/62 g pesate col guscio
100 g di zucchero
10 g di sale
125 ml di acqua
125 ml di olio extravergine d'oliva

per il ripieno:
250 g di pasta di mandorle
1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
2 cucchiai di succo di arancia
la scorza di un'arancia e di un limone grattugiate

1 tuorlo e 1 cucchiaio d'acqua
semi di anice e di cardamomo verde

Per preparare il ripieno, sbriciolare la pasta di mandorle in una ciotola, bagnarla con il succo d'arancia e lavorarla con una forchetta; unire lo zenzero e le scorze di agrumi e lavorarla ancora finche' tutti gli ingredienti siano ben amalgamati.

Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Ricavare dalla pasta di mandorle tre cordoni, disporli nel centro dei rettangoli ed arrotolarli poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lunghi "salsicciotti" richiudendoli bene pre sigillare il ripieno.

Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare.
Ripetere l'operazione per la seconda treccia. 
Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore. 
Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie; spolverare di semi di  anice e cardamomo verde.
Infornare in forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti.





Con questa ricetta NON partecipo all'MT Challenge di ottobre













26 commenti:

  1. ahahhahaha! Io ti adoro!!
    Sono sincera, sono stanchissima e non ce la facevo a leggere...poi ho iniziato e...non ho più smesso. Quando sono arrivata alle barzellette poi...non ho smesso di ridere un secondo, l'ultima mi ha fatto morire!!!
    Peccato che sia fuori concorso...perché anche questa meriterebbe la vittoria!

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  2. Grandissima lezione e , soprattutto molto divertente, l'ho letta tutta :D
    Ricetta inclusa, visto che ho della pasta di mandorle e questa mi sembra un ottimo utilizzo!

    ciao loredana

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    1. Io non sono un'amante della pasta di mandorle, ma in questo pane ci sta bene: si bilanciano alla perfezione.

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  3. Insomma anche tu sedotta e affascinata dall'umorismo ebraico...e dal pane dolce a quando vedo. Bellissimo post e divertente
    Un abbraccio,

    Simonetta

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    1. Mi sono sbellicata anche con il tuo di post e non mi sono mai divertita tanto a "studiare" un argomento!! Ti abbraccio anch'io, grazie della visita e del commento.

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  4. Sei un po' pazza ma divertente e di questi tempi e' un valore aggiunto..... Bravissima.

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  5. no ma mi fai morir dal ridere; intelligente ironia...come dovrei imparare da te, anche a cucinare! Bellissimo!

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    1. Ma smettila, che non manca niente nemmeno a te!! Grazie Giu, un bacione.

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  6. grazie! le storielle sono troppo belle :-D
    e con il ripieno siamo in sintonia con il marzapane ma il tuo con le spezie mi piace moltissimo, immagino il profumo! un bacione

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    1. Prego, non c'e' di che...ma grazie di che? ahahahahah...Ti assicuro che il profumo era davvero paradisiaco, soprattutto per l'anice e il cardamomo. Un bacione anche a te Franci, buona settimana.

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  7. Iniziare una nuova settimana ridendo è un bellissimo buongiorno :) A dispetto del freddo là fuori!!!
    Se ci fosse poi a colazione anche una fetta di questa treccia paradisiaca sarebbe anche meglio :D! E visto che mi sono ritrovata un panetto di pasta di mandorle dimenticato...sarebbe anche un'ottima scusa!
    Un bacione, buona settimana


    P.S. fotoooooooooooo!

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    1. Ti assicuro che racchiuso dentro questo pane, il tuo panetto di pasta di mandorle troverebbe degna fine. Le foto arrivano...credo....;-)) Baci tanti anche a te.

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  8. Chi non è capace né di fare, né di comprendere una battuta non è dotato certo di intelligenza (o almeno non del tipo di intelligenza che considero avere valore). Tu di certo lo sei, ma già lo sapevo :o)
    Un bacione teso'.

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    1. Io a volte, invece, mi sento tanto scema!! Ma, come suol dirsi, la vita e' una faccenda troppo seria per prenderla troppo seriamente, giusto? Ricambio il bacione, teso'!!

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  9. Troppo forte :-DDD
    Un pane meraviglioso. Brava ;-)

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    1. Non piu' brava di chiunque altro abbia partecipato, soprattutto le sglutinate!!

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  10. Non riesco a smettere di ridere... anche senza il Condominio!!
    Roby sei unica come unico è il ripieno di questo dolce, che poi tanto dolce non è...
    Buona giornata.
    Nora

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    1. Ti svelo un segreto: non sono mai senza condominio!!...ssssht, non dirlo in giro pero', che se lo sa la Deborahhhhh...

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  11. Che ridere Robi, sei adorabile come sempre. Sarei andata avanti a leggerti per ore.
    E poi questo post mi tocca un pochino da vicino, perchè anche io tengo molto all'umorismo come approccio di vita e quindi non posso che condividere in toto tutto quello che hai detto :)

    E i tuoi ripieni comunque sono uno più invitante dell'altro...

    Un abbraccio
    Vale

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    1. Ridi e il mondo ridera' con te. Piangi...e probabilmente stai guardando il programma sbagliato....ahahahah Groucho Marx, un altro con cui non mi sarebbe dispiaciuto uscire a cena. Ti abbraccio anch'io, carissima Vale.

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  12. Che meraviglia Roberta!!!!
    Sei davvero brava!!!
    Un abbraccio e buona serata
    Carmen

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    1. Grazie infinite Carmen, ricambio l'abbraccio con affetto.

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