i 5 acri immaginati da John Seymour nel suo libro The complete book of Self-Sufficiency |
La mia fattoria autosufficiente, dunque: pannelli fotovoltaici costruiti in
casa ( si’, si puo’!) e mini pale eoliche anch’esse autocostruite ( si puo’, si
puo’...) garantiscono la fornitura di corrente elettrica; illuminazione a led
per consumare di meno, sistemi di conservazione dei cibi che non richiedano
freezer e frigoriferi succhia energia, lavatrice manuale ( c’e’, fidatevi).
Camino, cucina a legna e rocket stove ( spiazzati eh?...andatevela a cercare su
internet!) per scaldare. Vecchi termosifoni in alluminio, dipinti di nero e
sistemati in cassoni coperti da un vetro posizionati in un punto costantemente
soleggiato, un tetto rivolto a sud ad esempio, per l’acqua calda. In inverno
possono essere integrati da un serbatoio, e da un sistema di pompaggio, che
sfrutta il fuoco del camino. Cisterne per la raccolta di acqua piovana e vasche
di fitodepurazione delle acque reflue.
Con due ettari di terreno si puo’ sfamare una famiglia di sei persone e
produrre anche quasi tutto il foraggio necessario ad allevare animali per
carne, latte, uova e che contemporaneamente concimino e “lavorino” i campi per
conto nostro. Due mucche Jersey per il
latte, Rossella e la sua prima nata, un cavallo da lavoro, Parsifal, un bel
frisone nero, grosso e lustro, che ci aiuta anche nel lavoro dei campi, qualche
pecora e/o capra per latte e lana, galline, oche, anatre, conigli e maiali.
Orrore!! Ti mangi i coniglietti che hai visto nascere? ...A meno che non siate
vegani, nel qual caso mi scuso per aver urtato i vostri sentimenti e principi
che rispetto profondamente, non accetto critiche da parte di chi acquista carne
e salumi al supermercato. I miei animali saranno rispettati ed accuditi
amorevolmente, allevati con sistemi il piu’ rispettosi possibile della loro
natura, non saranno alimentati con mangimi industriali, chiusi in gabbia e poi
stipati su camion rumorosi, puzzolenti e traballanti, per centinaia di
chilometri, per essere portati al macello....Ovviamente sto ancora sognando.
Nella realtà si vedrà. Attualmente non nutro grande fiducia nelle mie doti di
killer...ma a latte e uova, sicuramente non
riuncio. Potrei avere anche un laghetto ed allevare qualche pesce,
aironi e poiane permettendo... Api per il miele e qualche piantina di stevia
per addolcire la dura vita del contadino. Una piccola vigna, che se l’uva non
e’ buona per il vino ci si puo’ sempre fare dell’ottimo Pineau. Un pezzetto di
bosco per far legna. E poi c’e’ quello che la natura offre gratuitamente: erbe
e frutti selvatici, funghi...tartufi!...Magari alleverò dei simpaticissimi Lagotti romagnoli. La
cerca al tartufo ce l’hanno nel DNA e molto spesso non c’è nemmeno bisogno di
addestrarli: nascono già “imparati”! Qualche gatto Isabelle, la razza locale:
piccoli, a pelo semilungo, dolcissimi...com’era la mia Poubi...I gatti in
campagna sanno come rendersi utili.
Un frutteto! Quello in parte c’e’ gia’: nove meli, cinque ciliegi, un pero,
un susino, diversi noci e noccioli, tre fichi. L’anno prossimo peschi,
albicocchi, altri susini e qualche melograno andranno ad aggiungersi alla lista.
Ho gia’ in mente dove costruiro’ l’orangerie per coltivare qualche agrume. Le
piante aromatiche, invece, le piantero’ nel quadratino di terra sul davanti
della casa, proprio fuori dall’uscio di cucina, cosi’ le avro’ a portata di
mano all’occorrenza, belle fresce appena raccolte. C’è già uno splendido, enorme
cespuglio di alloro. L’orto ho deciso di farlo sul retro della casa, vicino ai
due grandi pini: prendera’ sole quasi tutto il giorno e il gigantesco tiglio lo
proteggera’ dai raggi cocenti del mezzodi’. Piantero’ anche una siepe per
ripararlo dai venti di nord est e ci coltivero’ tutto quello che mi verra’ in
mente, con un occhio di riguardo per le specie che danno i migliori risultati
in questo clima e tipo di terreno. Non saranno ibridi dai frutti sterili, ma
specie antiche delle quali conserverò i semi per piantarli l’anno successivo. Sono affascinata dal metodo di Fukuoka,
chiamato dal suo “inventore” Agricoltura del NON FARE: si zappa solo la prima
volta, si seminano perenni autoseminanti, non si annaffia, non si erpica, non
si potano gli alberi...si lascia fare alla natura, insomma. Pero’ mi sa che se
non si vuole rischiare di ritrovarsi con il classico pugno di mosche, un po’ di
fatica la si debba pur fare. Utilizzero’ comunque molto le consociazioni di
ortaggi: in questo modo le piante si proteggono e si difendono a vicenda dagli
attacchi dei parassiti. Piantero’ in mezzo agli ortaggi anche qualche fiore,
come nasturzio e tagete, che hanno anche loro proprieta’ antiparassitarie ed allo
stesso tempo attirano insetti benefici. Qualche pianta officinale ci vuole:
equiseto e lavanda, ad esempio, danno decotti ottimi anche per il trattamento
di alcune malattie delle piante. Anche l’ortica, ma di quella ce n’è già fin
troppa! Sicuramente ci saranno piccoli frutti, specialmente quelli tipicamente
coltivati in questa zona, come le fragole Charlotte, che sanno proprio di
Fragolino...More, lamponi rossi e gialli, uva spina, ribes rossi e neri,
mirtilli...Vorrei anche dei swiss chard, con le loro spettacolari enormi foglie
verde scuro e le coste e le venature di ogni colore: giallo, rosso, bordeaux e
viola. Il rabarbaro, altra pianta scenografica. L’amaranto, con i suoi
meravigliosi fiori a grappolo rosso scuro... Non sarà solo un orto: sarà un
giardino da mangiare prima con gli occhi e poi con la bocca. Il terreno e’
leggermente in pendenza e non e’ molto profondo. Realizzero’ dei terrazzamenti,
ma non lineari e perpendicolari alla pendenza, proprio perche’ anche l’occhio
vuole la sua parte: saranno semircicolari e alternati, a squama di pesce per
capirci, e per trattenere il terreno utilizzero’ delle basse palizzate di rami
di nocciolo intrecciati. Un po’ come si fa per i cesti di vimini: i piu’ grossi
e dritti li piantero’ nel terreno a distanza regolare e saranno “la trama”
mentre quelli piu’ lunghi e sottili li intessero’ a formare “l’ordito”... Per
irrigare usero’ un sistema a goccia, cioe’ tubi con microfori che lasciano
usire l’acqua goccia a goccia: questo
evita il compattamento e l’erosione del terreno...ed e’ molto piu’ comodo che
annaffiare con la canna o l’annaffiatoio! Un’ accurata paccaimatura rallentera’
sia’ l’evaporazione dell’umidita’ che la crescita di erbe infestanti. Inoltre
proteggera’ i frutti piu’ pesanti, come zucche, meloni e angurie, che
appoggiano sul suolo, dal contatto diretto con la terra, che puo’ favorire la
formazione di muffe. Bisognera’ tenere a bada anche lumache, grillotalpa,
formiche e soprattutto talpe. Lo sapevate che inserendo un bastoncino nel foro
di una tana di talpa e infilandoci una bottiglia , il rumore dell’aria nella
bottiglia spaventa le talpe e le induce ad abbandonare la tana? Per le lumache
basta un contenitore con della birra oppure un’asse leggermente sollevata dal
terreno: loro ci si rintanano durante il giorno e a voi non resta che
raccolgierle e darle alle anatre e alle galline, che sapranno cosa farne... Per
le formiche pare che la polvere di diatomea sia una mano santa...per l’orto,
voglio dire, non per le formiche... e
sembra che il grillotalpa non ami la cenere del camino oppure si può interrare
a filo del terreno una bottiglia di
plastica con sul fondo qualche leccornia per grillotalpa: loro ci entrano e poi
non riescono ad uscirne. Invece non sarà
facile tenere lontana dal mio orto la nutrita popolazione di conigli selvatici
che attualmente abita nei paraggi...e i corvi...e i piccioni...Uno
spaventapasseri con la faccia della Carlà e che canta pure le sue canzoni?
Secondo me funziona!...vedremo...
Ci saranno anche due contenitori per il compost: uno per quello maturo da
utilizzare e l’altro per quello che via via si formera’. Ovviamente evitero’ di
gettarci scarti di origine animale, perchè la slamonella è sempre dietro
l’angolo, ed anche bucce di agrumi, che aumenterebbero l’acidità del terreno.
C’è anche un piccolo capanno per gli attrezzi: devo solo aspettare che le capre
lo liberino dall’edera che lo ricopre quasi interamente. Le capre sono l’ideale
per ripulire un terreno dalle piante indesiderate: mangiano tutto, anche quello
che gli altri animali disdegnano. Bisogna solo trovare un sistema efficace per
evitare che si mangino pure tutto l’orto e non è un’impresa facile! Le mie
caprette saranno delle Mohair, che danno una lana soffice e morbidissima,
adatta anche alle pelli più sensibili....
Continua....
Continua....
Secondo capitolo per il contest Voglia di orto: Maramao perché sei morto? del blog Cook'n'book
in collaborazione con Il club delle cuoche
Potrei veenire poi a lavorare per te? mi piace mi piace mi piace questa tua idea. Bacio?
RispondiEliminaOcchio che ti prendo sul serio!! Grazie della visita e del commento, baci anche a te!
EliminaMeriti tutto il premio del contest di Sabina!!! Tu non hai un sogno, tu hai ià in mano la tua realtà. Brava Robi, ammiro la tua lucidità ed è l'unico modo per realizzare qualcosa.
RispondiEliminaPS: se non ti dovesse crescere nulla, ti restano sempre gli insetti, il cibo del futuro :-)
Bacioniiiiii
Magari fosse vero Robi: la realtà è ancora lontana e la strada è tutta in salita!! Ma la stiamo percorrendo, con fiducia e determinazione....e se non crescerà niente, morirò di fame!!! Sempre meglio che mangiare insetti....bleah bleah bleah!!! Baciotti anche a te.
EliminaCaspita che progetto! In passato ho divorato il libro di Carla Emery Encyclopedia of Country Living, sperando un giorno di tornare alla natura, ma le difficoltà reali sono enormi e lei lo spiega bene in ogni pagina del suo bel libro (ma erano gli anni '60-'70). Sarebbe bellissimo non aver bisogno di negozi alimentari e prodursi da sè il proprio nutrimento.
RispondiEliminaComplimenti per il posto dove hai scelto di vivere! Buon mercoledì :)
Hai perfettamente ragione Isabel: una cosa sono i sogni, ben altra la realtà. Però io ho imparato molto tempo fa a non confondere bello con facile e le difficoltà non mi spaventano, anzi, mi stimolano ad affrontarle con la caparbia determinazione di superarle. Soprattutto se la ricompensa e' la libertà....e poi posso sempre piangere.....ahahahahahah!! Grazie della visita e del commento, un abbraccio.
EliminaSono senza parole...... Che meraviglia! Baci
RispondiEliminaCapita anche a me, Ely...Grazie mille, un abbraccio!
Elimina... ebè??? Come continua il racconto di questo posto da sogno???
RispondiElimina:))
Un abbraccio
Calma, calma...ce n'e' ancora per un paio di puntate!! Un abbraccione anche a te.
EliminaAhahaha....farai scuola con questa partecipazione a tappe!!!
Eliminami assumi come garzone? Giuro che ti aiuto, sisisi........
RispondiEliminaAltrochè se ti assumo!! ...però pago in natura: niente soldi nella fattoria autosufficiente!! ahahahahahah.... Bacioni Simo!
Eliminapiano piano.... il posto è già occupato...
RispondiEliminaNo no, lascia che vengano....montiamo le tende nel prato e li mettiamo tutti a lavorare!! ahahahahahah
EliminaAhahah...me fai mori'...ma ci state pensando sul serio vero? Io credo cara sorellina che solo e soltanto tu e Paolo con la vostra grinta, intelligenza, preparazione e tenacia possiate realizzare un sogno così. E io ve lo auguro di tutto cuore. Non ti ci vedo in veste di killer, quello no. Ma so quanto tieni ad avere una mucca e secondo me mungere è pure terapeutico. Hai tutta la mia ammirazione perché sei una persona che legge, si informa e non è mai stanca di sapere. Sei in gamba sorelli'...te l'ho detto. Io posso aiutarti a fare lo spaventapasseri con la facci di Carlà, se vuoi mi metto pure nascosta dietro a cantare le sue canzoni, che ne pensi? Tanto sei abituata ad avere chi ti canta intorno no? Non sarò brava come Paolo ma ce la metterò tutta. Ah volevo dirti una cosa...ma visto che vi trovate lungo il cammino di Santiago una 'locanda del viandante' con prima colazione l'avete già pensata vero?
RispondiEliminaTi abbraccio forte e a questo punto aspetto il terzo capitolo della saga....vai a vedere in che categoria ti ho inserita :))
Baci grandi e grazie mille per tutto.
Baci grandi
Sabina
Cerrrrrto che ci abbiamo pensato alla Petite Auberge Saint Jacques!! Per cantare come la Carlà non c'è bisogno di esser bravi, ma per te ho ben altri progetti: non sognarti nemmeno di stare a perder tempo canticchiando nei campi!! Il terzo capitolo arriva presto e poi mancherà solo la ricetta....Sei fenomenale: ti sei addirittura inventata una categoria tutta per me!! Come faccio a non volerti bene? Baciotti anche a te e a Gildina tua e grazie.
EliminaQuesto sì che è sognare in grande! Mi sono letta tutti e due i post (l'altro me l'ero perso mannaggia a me!) tutti d'un fiato e ti dico solo due cose: uno, ti adoro ma ti adoro al quadrato eh, due posso trasferirmi da te e aiutarti? No dai mi accontento di venire a trovarti! :D
RispondiEliminaOh caspita! Dovrò compilare una lista di attesa....ahahahahah...comunque sarebbe bello creare un gruppo di foodsognatori...quasi quasi....Un bacione, Elisa. A presto!
EliminaTi ho scoperto da poco perché è da poco che è nato il mio blog ma mi piaci troppo Roberta e poi alla fine la tua "dimora" non è' poi così lontana da casa mia ..... Io sono a Bilbao, nei Paesi Baschi!
RispondiEliminaAspetto con ansia la prossima puntata!
ah dimenticavo secondo me funzionerà benissimo lo spaventapasseri con la faccia della Carla' ma per maggior efficacia ne metterei uno anche con la faccia di Sarko' ;-)
Un abbraccio
I Paesi Baschi sono in cima alla lista dei posti da visitare quando potremo passare un po' piu' di tempo a Thiviers, insieme alla Galizia....Per quanto riguarda lo spaventapasseri hai assolutamente ragiore: two deficients is mei che uan!! ahahahahah Un abbraccione.
EliminaMa sai che leggerti mi fa venire in mente il programma su Discovery "Le case più verdi del mondo"?
RispondiEliminaTi ho risposto da me circa la possibilità di venirti a trovare. Mi piacerebbe davvero moltissimo. Aspetta che metto da parte due soldi e faccio la valigia!
Un abbraccio forte forte.
Non conosco il programma, ma sono sicura che mi piacerebbe! Guarda che io la considero cosa fatta. Lasciami definire tempi e modi e poi ti faccio sapere. Intanto ti mando i link che mi hai chiesto. Un bacione grosso teso'.
EliminaCara Roby, mi stai tenendo incollata a questa storia come una maniaca. La differenza tra me e te è che tu il tuo sogno lo stai tirando fuori dalla nuvoletta e piano piano, in pezzettini concreti, potrai toccarlo con mano perché io sono sicura al di là di ogni possibile difficoltà, che tu possa farcela, anzi, che tu ce l'abbia già fatta visto che tutto questo sta accadendo. E non sai la mia gioia perché io ammiro fuor di misura tutte quelle persone che rischiano sulla propria pelle, che faticano e ci credono e non perdono mai l'entusiasmo. Mi sento fortunata ad averti incontrata, anche solo virtualmente cara Roberta. Ti abbraccio forte ed aspetto l'ultimo capitolo di questa magnifica avventura. PAt
RispondiEliminaCarissima Patty, grazie per questa iniezione di fiducia. A volte io stessa dubito di riuscire a realizzarlo, questo sogno. Oltre a tutte le difficoltà intrinseche ed oggettive di un progetto del genere, c'è il non trascurabile fatto che non sto ringiovanendo, anzi...ma l'entusiasmo, quello è intatto e grande. Per me è un onore annoverarti tra le mie bloggamiche e sono sicura che nelle stelle è già scritto che questa amicizia rimarrà virtuale solo per poco ancora...Ti abbraccio forte forte, bellissima amica mia.
Elimina..sempre più ammirata. Però la lavatrice manuale, quella non piglia.. ricordo una scena da un vecchio film con harrison ford: mosquito coast, e il suo figliolo di circa 10 anni che pedalava su una specie di bici e faceva andare la lavatrice. Ok tornire le cosce con la ciclette, ma davanti all'oblo poi??!? scherzo ovviamente, Molto di quello che scrivi mi trova concorde e sposa anche un mio sogno nel cassetto, però vedrei di mettere la lavatrice e la lavastoviglie sotto il generatore eolico, ahahhH!
RispondiEliminabaci amica carissima
ahahahahaha....è vero, me la ricordo anch'io la scena del film. Però son passati un po' di anni da allora: adesso ci sono lavatrici a manovella, leggerissime. Funzionano un po' come le urne girevoli del lotto, hai presente? Comunque ho voluto esagerare: ovvio cha anch'io metterò la lavatrice sotto alla turbina eolica!! Un abbraccione socia, buona settimana e grazie della visita e del commento.
Eliminaahahhhh! allora si va di bicipiti!
Eliminama com'è che non ti avevo ancora commentato sta meraviglia???
RispondiEliminaprimo: ti adoro
secondo: senti ormai è inutile che io partecipi a questo contest. questo è il tuo contest, fatto su misura per te. e ormai sei imbattibile!
terzo: ma quanto ci farai penare per le ultime puntate??? :)
un bacione
No, non ti azzardare a non partecipare: lo considererei un affronto personale!! ormai non manca molto alla fine, quindi mi devo sbrigare a pubblicare l'ultima puntata...più la ricetta, che vedrai che non farà tremare i polsi a nessuno, non preoccuparti. Ti addoro io pure, Vale!!
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