Con il termine Perigord, si indica una zona geografica del Sud Ovest
della Francia e che grossomodo corrisponde alla Dordogna, uno dei dipartimenti
nei quaili e’ suddivisa la regione dell’Aquitania. A sua volta, il Perigord e’ diviso
in quattro aree differenti: Perigord Rouge, Perigord Blanc, Perigord Noir e
Perigord Vert.
Rouge, rosso, e’ la zona intorno a Bergerac e deve il suo nome ai
pregiati vini prodotti nelle sue storiche cantine e al colore dei pampini in
autunno; Blanc, bianco, ha Riberac come centro principale e la bella e candida pietra
calcarea come prodotto tipico, da cui il nome. Inoltre, nel Perigord Blanc si
trova anche Perigueux, la bella citta’ che e’ anche la prefettura della
Dordogna; Noir, nero, per i fitti boschi di querce, ha la cittadina di Sarlat
la Caneda come capoluogo; infine il Perigord Vert, cosi’ chiamato per i suoi pascoli che, grazie alla presenza di
numerose sorgenti sotterranee ed al clima mite, restano verdi per tutto l’anno.
Nontron, Brantome e Thiviers sono i maggiori centri abitati.
La geografia e le ricchezze naturali del Perigord, ne fanno un luogo
bellissimo e per lo piu’ incontaminato, ricco di storia e di vita selvatica che
il neonato Parc Regional du Limousin-Perigord si propone di conservare.
Abitata fin da tempi antichissimi, l’intera zona e’ ritenuta una delle
culle dell’umanita’ per l’insolita ricchezza di siti archeologici, il piu’
famoso dei quali e’ la Grotta di Lascaux che conserva innumerevoli opere di
arte parietale risalenti al Paleolitico superiore, vale a dire a piu’ di 17.000
anni fa. La grotta originale oggi e’ chiusa al pubblico, per preservarne gli
inestimabili tesori, e ne e’ stata costruita una copia esatta. Ma Lascaux non
e’ la sola: la valle lungo il corso del fiume Vezere, dichiarata dall’UNESCO
Patrimonio dell’Umanita’, contiene 147 siti dell’era Paleolitica e 25 grotte
decorate.
Rovine di epoca romana, chiese e villaggi antichissimi e
meravigliosamente conservati, le splendide bastides del Perigord Rouge, le abitazioni
e i palazzi scavati nella roccia e i numerosi castelli completano l’interessantissimo
quadro storico. Il Perigord e’ stato uno dei principali campi di battaglia
della Guerra dei Cento Anni, combattuta tra Francia ed Inghilterra a cavallo
tra il XIV ed il XV secolo, ed e’ ora la Terra dei 1001 castelli, sia
medioevali che rinascimentali.
Se non bastassero i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi pittoreschi
villaggi e la sua storia millenaria a farci sognare di visitare questa
bellissima parte di Francia, il Perigord ha un’altra carta pesantissima da
giocarsi: la sua gastronomia. Non solo foie gras e tartufi neri, che gia’ da
soli basterebbero, ma anche i meravigliosi salumi di suino Cul Noir cosi’ come
di cinghiale, di cervo o di oca e anatra; formaggi di vacca, pecora e capra; fragole
dolci, succose e profumate come non se ne trovano piu’; noci tenere e
saporitissime dalle quali si estrae un olio davvero ottimo e poi i vini, famosi
ed apprezzati in tutto il mondo, come i rossi e i bianchi di Bergerac o il
dolce e dorato Montbazillac, compagno ideale e praticamente inseparabile del
foie gras. La vicinanza con il Limousin e i verdissimi pascoli del Perigord
Vert, forniscono una delle carni bovine piu’ apprezzate al mondo, a pari merito
con la nostra Chianina.
Nel ricco menu’ perigordino, les salades, le insalate, occupano un
posto di tutto rilievo. Costituiscono l’entree di pranzi o cene di piu’
portate, cosi’ come il piatto unico di un pranzo o una cena leggeri.
Praticamente ogni bistrot o table d’hote le propone. Le principali e piu’
frequenti sono la Salade perigourdine, la Salade de gesiers de canard e la
Salade de chevre chaude, quest’ultima non di origine perigordina, ma comunque
molto diffusa, come nel resto della Francia, e qui proposta con gli ingredienti
tipici della zona. A questi tre capisaldi si unisce la Salade landaise,
originaria del vicino dipartimento delle Landes e che e’ la piu’ ricca e
complessa.
Non si tratta di vere e proprie ricette, piuttosto di suggerimenti
su come utilizzare al meglio alcuni dei meravigliosi prodotti del Perigord.
Soprattutto per quanto riguarda la Salade perigourdine, si possono
variare le lattughe, possono esserci o meno i pomodori o la pancetta rosolata,
anche il foie gras non sempre e’ compreso, ma di sicuro non devono mancare il
magret de canard séché, affumicato o meno, le noci e l’olio di noci. Il magret
de canard séché, e’ uno dei meravigliosi salumi tipici della regione e altro
non e’ che petto d’anatra messo dapprima sotto sale e poi fatto stagionare da
pochi giorni ad un massimo di tre settimane con pepe ed altre spezie a scelta. Ne
esiste anche una versione farcita di foie gras, che e’ di una bonta’
indescrivibile. Piuttosto facile da fare anche a casa a patto di avere un
filetto di petto d’anatra di ottima qualita’ e ciccottello. Assolutamente
sconsigliato il prodotto congelato, che perde troppi liquidi durante la
saltura.
Magret de Canard séché fait
maison
1 petto d’anatra di circa 300 g
500 gr di sale grosso
1 cucchiaio di pepe macinato fresco
spezie ed erbe aromatiche a scelta, facoltative
Versare uno strato di sale in un contenitore poco piu’ grande del petto
d’anatra, adagiarci la carne con la pelle in basso e coprire con il resto del
sale. Chiudere il contenitore con il suo coperchio e con della pellicola e
riporlo nella parte meno fredda del frigorifero. Il tempo di salatura varia da
12 a 24 ore a seconda del peso del filetto e dal gusto che si vuole ottenere.
Per un filetto di 300 g ed un gusto non troppo salato, 12 ore sono piu’ che sufficienti.
Trascorso questo tempo, togliere il petto dalla saltura e strofinarlo con un
panno pulitissimo per eliminare tutto il sale. Ricoprirlo completamente con il
pepe macinato, premendo delicatamente con le mani per far aderire bene il pepe
alla carne, ed adagiarlo su un panno asciutto e pulito, possibilmente fatto
precedentemente bollire per eliminare ogni traccia di detersivo. Cospargerlo
con le spezie e le erbe scelte, per me pepe rosa e timo, ed avvolgerlo nel
panno. Farlo stagionare in frigorifero, nella parte meno fredda, ma non nel
cassetto della verdura, perche’ troppo umido. Anche il tempo di stagionatura
varia a seconda del prodotto che si vuole ottenere e consumare: puo’ essere
gustato gia’ dopo 48 ore, se si desidera una carne ancora rossa, morbida e
umida, oppure attendere fino ad un massimo di tre settimane se si vuole una
carne piu’ secca e stagionata. Al momento di utilizzarlo, affettarlo non troppo
sottilmente e gustarlo accompagnato da pane fresco o tostato e ancora caldo,
composta di fichi o fichi freschi o anche sottaceti o sott’oli.
Come dicevo, il
magret de canard séché, e’ il principale ingrediente della Salade perigourdine,
composta da lattuga, meglio se una misticanza, condita con una vinaigrette di
olio di noci, aceto di vino rosso - per me un aceto di vino Bordeaux
invecchiato un anno in botti di quercia che chevvelodicoaffa’- e sale, sulla
quale vengono disposte fettine di magret, noci e crostini di pane. Per una
versione piu’ lussuriosa, una fetta di foie gras entier adagiata su del pain campagne tostato e’ il massimo! Se
poi vogliamo strafare, due lamelle di tartufo nero, quando e’ stagione, non ce
le faremo mancare.