sabato 7 aprile 2012

Sono tornata!! ...giusto in tempo per augurarvi Buona Pasqua!


Capita. Ci si incontra. Si fa un pezzo di strada insieme. Si condividono passioni, esperienze. Nascono 
sentimenti. Si costruiscono ricordi. Poi la strada si divide. Noi andiamo in una direzione, loro nell'altra. Ci si saluta. Promettiamo di rimanere in contatto. Ci perdiamo di vista. Capita.

Ma a volte i legami sono troppo forti. I fili si tendono all'infinito, ma non si spezzano mai. Ad un certo punto, una mano invisibile inizia a riavvolgerli. E noi ci ritroviamo. 

Abbiamo conosciuto Stefano 24 anni fa. Lui aveva 14 anni, noi 24 e 27. Martina era appena nata. Ci ha uniti la passione per i cavalli. E' nata un'amicizia fatta di affetto e stima reciproci. Ci siamo voluti bene, quanto e piu' di chi ha legami di sangue. Ci siamo divertiti. Abbiamo anche litigato, come dei veri amici. Insieme a lui abbiamo conosciuto ed amato tutta la sua famiglia: il teutonico biondo vulcano che era la sua mamma, il compassato taciturno galante signore che era ed e' il suo papa'. E poi Romano, suo fratello. 
Stefanino e Romanino. Cosi' li chiamava la mamma e cosi' li chiamavamo anche noi. Quasi ogni sabato ce li vedevamo arrivare al piccolo centro equestre in riva al fiume. Stefanino indossava pantaloni e stivali da equitazione e si incollava a Paolo. Puliva i box, distribuiva il fieno e il mangime, scopava il selciato, strigliava i cavalli, montava in maneggio o usciva in passeggiata. Nessun compito era troppo pesante o meno divertente per lui. Romanino, anche lui appassionato ed abile cavaliere, preferiva infilarsi il marsupio, sistemarci dentro la neonata e andarsene in giro con lei per i prati e lungo il fiume o semplicemente starsene ad osservare il via vai di cavalli e cavalieri. Diversi come il giorno e la notte. Ugualmente adorabili. Educati, generosi, disponibili. Per noi neo-sposi, neo-genitori e neo-imprenditori con parecchi problemi di adattamento alle neo-situazioni, era una gioia e una consolazione averli intorno. Il piccolo iperenergetico, tenace, determinato, allegro, spiritoso, curioso e avido quattordicenne Stefanino. Il serio, tranquillo, posato, osservatore, equilibrato, sereno diciannovenne Romanino, con quel suo sense of humour cosi' English, sottile, raffinato, acuto ed efficace. Irresistibile. Tutti e due estremamente intelligenti e sensibili. Buoni. La sera preferivano restare a dormire da noi, invece di raggiungere i genitori nella casa di villeggiatura che avevano poco distante. Quando cucinavo li avevo sempre tra i piedi: affascinati incuriositi e deliziati. Quei due ragazzi dolci e divertenti erano lampi di luce e ondate di calore in un mondo, per me, altrimenti buio e freddo, nel quale mi sentivo fuori posto, estranea, intrusa, forestiera. Li amavo davvero di un amore tenero e fraterno. E quando anche la loro mamma si univa a noi, con la sua allegra, vivace, piacevolmente ingombrante e rumorosa presenza, il senso di famiglia era completo.  50 anni splendidamente portati, bionda, occhi chiari, gambe lunghissime e snelle, non poteva nascondere le sue origini nordiche. Ma la personalita' solare ed il carattere estroverso avevano poco di germanico e facevano di lei una persona con cui era piacevole e divertente passare il tempo. Instancabile chiacchierona, dispensatrice di formidabili consigli sulla cura dei figli, inesauribile fonte di racconti ed aneddoti delle sue due vite, quella tedesca e quella italiana. Cara amica.
Ma il tempo passa, cambiano le priorita'. I ragazzi crescono, si moltiplicano gli impegni. La passione di Stefano per i cavalli si trasforma in esigenza insopprimibile. Invece il piccolo centro equestre chiude. Ci trasferiamo, cambiamo vita e lavoro. Ci separiamo dagli amici. Nel corso degli anni arriva qualche notizia. "Stefanino" si sta facendo onore a livello agonistico. "Romanino" sta facendo carriera. Si sposa. Si trasferisce da Milano a Lovere, vicino a dove abitiamo noi. Ci incontriamo, per caso, in diverse occasioni. 
2001. Le torri gemelle e nemmeno un mese dopo la tragedia di Linate. Sull'aereo della SAS diretto a Copenhagen, c'era anche Romano. Non ci credo. Non ci voglio credere. Cerco su internet la lista dei passeggeri. C'e' anche il suo nome. E la sua eta'. 32 anni. Mi maledico per aver permesso che ci allontanassimo cosi' tanto. Ormai sono anni che non vediamo e non sentiamo piu' nessuno di loro. Stefano forse vive in Germania, ma non ne siamo sicuri. Non ce la faccio. Non riesco a pensare di cercare un recapito, prendere in mano il telefono...per dire cosa? ...a chi?...
Un giorno alla volta, passano altri 10 anni. Adesso c'e' Facebook. Cerchiamo Stefano? Lo cerchiamo. Lo troviamo. Vive in Germania. Si e' sposato 6 anni fa. Ha un suo centro equestre. Ha partecipato ai Campionati Mondiali di Jerez de la Frontera. E' arrivato ad essere diciannovesimo nel Ranking mondiale di Dressage, la sua specialita'. Paolo va a trovarlo. Si incontrano una mattina di gennaio. Sono le 7,30 e Stefano sta guidando un trattore. Scende. Si abbracciano. Passano insieme un paio d'ore. Al momento di salutarsi Stefano dice a Paolo: "Adesso che mi hai ritrovato, non abbandonarmi di nuovo..." Paolo si commuove raccontandomelo. Mi commuovo quando me lo racconta.
Finalmente posso riabbracciarlo anch'io. Guarda incredulo Martina: l'ultima volta che l'ha vista, lei aveva poco piu' di due anni ed ora e' una giovane donna. Non importa che adesso sia un uomo fatto, per me continuera' ad essere Stefanino. Vive in un angolo di Paradiso, tra cavalli splendidi e cagnolini adorabili. Con determinazione e spirito di sacrificio, e' riuscito a fare della sua passione un lavoro gratificante, che e' anche uno stile di vita. Perche' la sua felicita' sia completa, manca solo un figlio. Sono sicura che arrivera' presto e sara' un bimbo fortunato: avra' il miglior papa' che si possa desiderare!

Nonostante tutti gli anni passati, Stefano non ha mai dimenticato i miei pancakes. Glieli ho preparati durante la nostra permanenza a casa sua e adesso aspetta la ricetta. Eccola qui:

Stefanino's Pancakes



Ingredienti per 10/12 pancakes


2 uova 
480 ml di latte
2 cucchiai di olio di girasole
260 gr di farina 
60 gr di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato 
1/2 cucchiaino di sale


In una ciotola battere le uova, aggiungere il latte e l'olio e mescolare bene. In un'altra ciotola mischiare la farina con lo zucchero, il lievito, il bicarbonato e il sale. Unire la miscela di ingredienti secchi a quella di ingredienti liquidi, mescolando brevemente, solo finche' saranno amalgamati: l'impasto dovra' avere ancora qualche piccolo grumo. Non mescolare troppo l'impasto, altrimenti i pancakes risulteranno duri e gommosi.
Riscaldare una piccola padella antiaderente, ungerla leggermente di olio di semi distribuendolo uniformemente con un pezzo di carta da cucina. Con un piccolo mestolo versarci una quantita' di impasto. piu' o meno 60 ml, sufficiente a distribuirsi sul fondo del padellino mantenendo uno spessore di circa mezzo centimetro . Far cuocere a fuoco moderato finche' la superficie risultera' bucherellata e quasi asciutta, circa 3 minuti, poi girare il pancake e far cuocere l'altro lato per un minuto ancora. Devono risultare ben dorati. 
Mantenere i pancakes in caldo mettendoli in forno a 100 gradi. Servirli ben caldi, con burro e sciroppo d'acero o milel o marmellate. Sono ottimi anche con la panna acida e la marmellata di lamponi, alla Norvegese.
Queste dosi sono per Stefano. Voi fatene pure la meta'!


Approfitto dell'occasione per fare a tutti voi ed alle vostre famiglie i miei piu' affettuosi auguri di Buona Pasqua.




23 commenti:

  1. E va bene, mi hai fatto piangere. Tu sai perché. Quel fratello troppo giovane per andarsene. E la vostra amicizia e i fili che si tendono fino quasi a spezzarsi e poi si riannodano. Non smetto di piangere, qualcosa mi ha scosso nel profondo in questo tuo racconto. Ma è un bel pianto. Sono felice che vi siate ritrovati, tanto. E ora mi chiedo...ma io fra di voi...e già la mia mente è in moto per cercare un senso...e il senso è sempre lì, in questo fratello che se n'è andato e nei fili che si riannodano...scusa, forse vaneggio, ho cucinato tutto il giorno e sono stanca...ti abbraccio forte e vi faccio tanti auguri carissima. A presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stiamo messe bene!!...tu piangi leggendo i miei post, io piango leggendo i tuoi commenti...che frignone!! e tu fra di noi ci stai come un pisello nel suo baccello, come direbbe Stanlio...Un bacione, a presto!

      Elimina
    2. Ahahaha...ora mi hai fatto ridere!!!! Auguri carissima a e presto!

      Elimina
    3. Bene, sono contenta...sei piu' bella quando ridi!!

      Elimina
  2. E la lacrimuccia è scesa anche a me.. Brava la mia mamma, buoni i pancakes e bellissimo il post!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pitoto: espressione dialettale della Val Camonica che ha significato di burattino. Attulamente il termine identifica gli omini raffigurati nei petroglifici Camuni...e mia figlia...

      Elimina
  3. Roberta, che bellissima dimostrazione di amicizia... grande davvero. Intanto ti contraccambio gli auguri per una Pasqua buona, piena di sole e di aria dell'aia, che non è certo l'aia di quando eravamo bambine ma insomma si fa quel che si può :))
    bacio a, che a Martina
    e... grande sei TU!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Martina ed io ricambiamo baci ed auguri! Grazie per i bei complimenti...Tra i non trascurabili vantaggi del vivere qui, c'e' anche il fatto che con i suoi 400 ettari di boschi e giardini, l'Aja e' la capitale piu' verde d'Europa. L'aria e respirabile! Un abbraccione socia, a presto.

      Elimina
  4. I tuoi racconti mi emozionano... sempre!
    Un bacio enorme

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma che bel complimento!! Grazissime Stefania! Anch'io a volte mi emoziono scrivendoli. Ricambio il bacio e ci aggiungo un abbraccio.

      Elimina
  5. Ciao Roby, ti auguro buona Pasqua e per ora le nostre vite non si sono ancore incrociate. In ogni caso qui è ritornato tutto nella norma (anche se con un pò di strascichi).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero, che peccato non esseri incontrate...Ti aspetto in Olanda! Fai tutti i miei migliori auguri a tu sai chi: essendoci passata piu' di una volta, posso immaginare gli strascichi. Ti abbraccio, a presto

      Elimina
  6. Che dolce il tuo racconto.. è proprio strana la vita.. certe volte i ricordi riescono a mettere tanta malinconia.. ma perfortuna questi sono ricordi di bei momenti!! un bacio e buona pasquetta

    RispondiElimina
  7. sei dolcissima....ti abbraccio ...e ti rubo un pancake (Stefanino non me ne voglia....;))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ruba ruba...ti autorizzo io. Un bacione Simo, ci vediamo da te.

      Elimina
  8. Un post dolcissimo e commovente... quasi più dei pancakes!

    RispondiElimina
  9. Grazie Mary...ma i pancakes non li batte nessuno!!

    RispondiElimina
  10. Cosa dire...? Che parole...le più belle,le usate tu. Il cuore,leggendoti,mi è rotolato nello stomaco... Questa vita è davvero assurda e nella sua ssurdità,bellissima. Sono sempre più convinta che tu sia una persona speciale e sono felice che il filo che ci ha fatto incontrare sulle pagine di questo blog,stia per riaccorciarsi di nuovo. :) un abbraccio...vero..tra poco.. (Valentina)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siiiii' Vale, che bello!! Non vedo l'ora! grazie per il bellissimo commento e per tutti questi complimenti che non sono sicura di meritare...anch'io sono felice per il nostro incontro "casuale" grazie al blog. Ti stiamo aspettando!! Dai un bacione a Leo e a Priscilla. E uno grosso anche a te, ovviamente!!

      Elimina
  11. Mamma Roby,
    è inutile dire, che l'amicizia vera esiste. E questo tuo racconto ne è la dimostrazione. E' fatta di ricordi, di gesti, di passioni e di momenti che non si scordano mai. Che ti restano nel cuore per tutta la vita.

    RispondiElimina