Il fool, anticamente chiamato foole, e' un tipico dolce inglese, generalmente composto di purea di frutta, panna montata, zucchero e, a volte, un aroma a scelta come, ad esempio, l'acqua di rose. Il termine foole abbinato ad un dessert compare per la prima volta, insieme al termine triffle, nel 1598, anche se le origini del foole di uva spina si possono far risalire al XV secolo. La prima ricetta per un foole di frutta risale, invece, alla meta' del XVII secolo.
Il motivo per cui si sia usato il termine "fool", che in inglese significa sciocco, stupido, buffone, per indicare questo tipo di dolci, non e' chiaro. Alcuni ritengono che derivi dal francese "fouler", che significa rompere, pressare, riferito alla pigiatura dell'uva, ma questa derivazione e' stata respinta dall'Oxford English Dictionary come inconsistente e priva di basi.
Originariamente l'ingrediente piu' utilizzato per il fool di frutta era l'uva spina, ma si conoscono antiche ricette che prevedevano l'uso di altri frutti, come le mele o i lamponi. Al giorno d'oggi ogni frutta di stagione o facilmente reperibile puo' essere utizzata, anche se il fool di uva spina resta uno dei preferiti dagli Inglesi.
Io che mi lamento spesso di non riuscire a trovare molti degli ingredienti che caratterizzano la cucina italiana e mi ritrovo a sognare e a sospirare di nostalgia e desiderio sulle splendide ricette degli altri blog, ho deciso di fare di necessita' virtu' e di valorizzare al massimo gli ingredienti che qui sono facilmente reperibili e che, quando vivevo in Italia, mi facevano sospirare di desiderio leggendo i blog anglosassoni. A cominciare dal rabarbaro, che io, in Italia, non ho mai trovato. Eppure mi ispirava un sacco, non so perche'. Forse per via di quelle caramelline ambrate, avvolte nella bella carta bianca con le scritte violetto, che la mia nonna paterna mi regalava ogni volta che la andavo a trovare. Io, che non ho mai amato e tutt'ora non amo, i dolci troppo dolci, le adoravo, con quel loro sapore amarognolo. E poi erano enormi!!...almeno per un soldo di cacio com'ero io...e in bocca si scioglievano lentamente, prolungando la piacevole sensazione.
Il rabarbaro fresco e tutte le preparazioni a base di rabarbaro, non hanno nulla a che vedere con quelle caramelle, che, come il famoso amaro, credo vengano prodotte a partire dalla radice della pianta.
In cucina, invece, si utilizzano i lunghi gambi rossi e filosi. Crudi sono immangiabili. Quando li tagli, puzzano! Cotti sono acidissimi!!...ma chi te lo fa fare, scusa? Lo adoro...non aggiungo altro. Qui in Olanda lo si trova abbastanza facilmente, anche nei supermercati, in primavera e a fine estate. Non essendo a buon mercato, me lo concedo di rado, ma sicuramente, quando finalmente avro' un orto tutto mio, ne coltivero' una dignitosa quantita', che mi consenta di godermelo, conservato, per tutto l'anno. Oltretutto la pianta e' anche molto decorativa, con qui bei gambi rosso acceso e le sue larghe foglie verde brillante...
Rhubarb Fool
Ingredienti per due coppe
350 g di gambi di rabarbaro
200 g di zucchero semolato
1/2 stecca di vaniglia
250 ml di panna fresca da montare
2 cucchiai di zucchero a velo
Lavate ed asciugate i gambi di rabarbaro. Eliminate le estremita' e tagliateli in pezzi di 5 cm di lunghezza. Metteteli in una ciotola con lo zucchero e la mezza stecca di vaniglia tagliata in due per il verso della lunghezza. Coprite la ciotola e lasciate macerare per alcune ore, finche' lo zucchero si sara' sciolto quasi completamente e il rabarbaro avra' rilasciato parte del succo. Versate il contenuto della ciotola in una casseruola a fondo spesso e portate ad ebollizione a fuoco vivo. Abbassate la fiamma e proseguite la cottura per una decina di minuti, finche' il rabarbaro sara' tenero, ma non spappolato. Prelevatene alcuni pezzi che metterete da parte per decorare le coppe e proseguite la cottura, mescolando, finche' tutto il rababraro sara' sfatto. Scolatelo raccogliendone il succo, che riporterete al fuoco, a fiamma bassissima, per circa 5 minuti o finche' si sara' ridotto della meta' formando uno sciroppo non troppo denso. Se avete il termometro dovra' rggiungere i 100 gradi.
Frullate il rabarbaro e lasciate raffreddare completamente.
Montate la panna con lo zucchero a velo.
Per servire, alternate il rabarbaro e la panna, versate per ultimo lo sciroppo e decorate con i pezzetti di rabarbaro tenuti da parte.
Io ho aggiunto anche delle foglioline di stevia, interessante piantina della quale vi parlero' prossimamente...
Ringrazio mia figlia Martina per le belle foto!
Questa ricetta partecipa al contest di ESSENZA IN CUCINA e My Taste for Food
un buongiorno così ci vorrebbe ogni giorno!!! :-)
RispondiEliminaNon a colazione, pero'!! Un abbraccione!
EliminaBenissimo Roby, adesso che ci hai fatto venire voglia di Fool al rabarbaro e da noi si trova con la stessa frequenza con cui si trova il petrolio, come la mettiamo? :-) Ci toccherà 1) venire a trovarti oppure 2) organizzare una serie di spedizione dall'Olanda... :-)
RispondiEliminaIn ogni caso mi piace da matti il principio di valorizzare quello che si trova nel posto in cui si vive, Km-zero I love you!! PS: userò le classiche fragole.
Spicciati ad arrivare, che il rabarbaro mica si trova tutto l'anno!! Il km0 in Olanda e' un mezza chimera, dato che quasi tutta la frutta arriva dalla Spagna, dalla Turchia o dal...Sud Africa!!... ma nel caso del rabarbaro la produzione e' locale. Per quanto riguarda il Fool, chettelodicoaffa', le fragole sono la marte sua!!
EliminaSai che non lo conoscevo il fool? Molto interessante la sua storia. E ottima l'idea di sfruttare gli ingredienti che hai a disposizione. Il rabarbaro mia nonna - che ce l'aveva nell'orto. - lo metteva nella marmellata di fragole. Un abbraccione.
RispondiEliminaE faceva benissimo la tua nonna!! Il rabarbaro viene spesso aggiunto alla frutta poco acida, per garantire la conservazione delle confetture. Tiabbrraccio anch'io e grazie della visita!
Eliminada brava tedesca lo conosco benissimo il rabarbaro e l'anno scorso sono diventata matta a trovarlo per preparare una torta... finalmente ho scoperto che la mia vicina ce l'ha nell'orto in campagna: la prima cosa che ne farò sarà senz'altro questo golosissimo fool!!
RispondiEliminaBenvenuta Cristina! Beata te che ti puoi garantire una provvista di rabarbaro biologico appena colto!
EliminaChe buonooo!!Il rabarbaro mi piace tantissimo e questo mix pure, soprattutto per la consistenza.
RispondiEliminaciaooooooo
E' un velluto di seta! E la panna contrasta piacevolamente con la nota acidula del rabarbaro che, a sua volta, bilancia la grassezza della panna: un matrimonio felice!
EliminaGrazie cara per tutte le graditissime notizie su questo fantastico fool! Alle volte noi non pensiamo che proprio con idee anche semplici si possono cavare delle cose davvero bellissime, però si deve avere il garbo di presentarle bene e con quel tocco mai banale che stavolta nel rabarbaro trova il suo effetto magnifico: un colore BELLISSIMO. Brava anche Marty a valorizzarlo!!
RispondiEliminaio so dove trovarlo ed ora che si avvicina il momneto buono me ne procurero una piccola quantità per farci una certa cosuccia che dall'anno scorso mi è rimasta "qui" ;)
baci-oni!
Ecco...e' arrivata lei! Chissa' cosa tirera' fuori da quel suo magico cilindro... Marty ringrazia e ti manda un bacio. E anch'io, socia.
EliminaE adesso che so tutte queste cose mi resta la voglia di rabarbaro...magari prima o poi lo troverò!
RispondiEliminaComplimenti alla fotografa!!
loredana
Scusa Loredana, ma dovevo proprio ripagarvi della stessa moneta! Vuoi che te ne spedisca un po'? La fotografa ringrazia! Un abbraccio, a presto
Eliminacosa darei stamane per una coppa così...ho bisogno di energia, mi sono svegliata tutta rotta e di pessimo umore...
RispondiEliminaUn abbraccio carissima!
Tesoro, se appena sveglia senti il desiderio di un dolce cosi' ricco, stai davvero messa male!! Cosa succede? E' questo clima balordo? Un bacione e riguardati!!
Eliminami inchino di fronte a codesto blog.. e a questa ricetta così ricca di rabarbaro che io adoro!
RispondiEliminami piacciono le tue ricette, si vede che le ami le tue creature :O) lo si capisce da come le fotografi e le racconti..