Mercoledi e’ stato uno di quei giorni. No, non quel giorno
in cui devi, nell’ordine: buttarti in caduta libera da un aereo; sostenere
un’audizione con il New York City Ballet; qualificarti alle prossime Olimpiadi
nei 400 misti; presiedere il consiglio di amministrazione della multinazionale
della quale sei amministratore delegato; uscire a cena con Orlando Bloom,
senza avere il tempo di passare da casa e con addosso i pantaloni bianchi che,
quella mattina, erano l’unica cosa che avevi da metterti ...anche se siamo a
Febbraio... No.
Ringraziando il cielo, “quei giorni” per me sono finiti e non
li rimpiango: era veramente faticoso assecondare le aspettative dei creativi
della pubblicita’! ...questa al maritino l’ho dovuta spiegare...
Piu’ semplicemente e’ stato uno di quei giorni in cui tutto
va storto. Siccome il buon giorno, o il cattivo, si vede dal mattino, ho
cominciato gia’ lavando le tazze della colazione: manico della tazzina da
caffe’, del servizio al quale sono affezionata, perche’ e’ un regalo di mia
cognata Bibi, staccato di netto. Mi precipito... perche’ poi? ... anche se
orrendamente mutilata, la tazzina non correva certo il rischio di morire...mica
stava sanguinando...senza nemmeno asciugarmi le mani ...o la tazzina, se e’ per
quello, mi precipito, dicevo, a prendere l’attac che, come tutti sappiamo,
attacca all’istante solo due cose: il tappino del suo contagocce, che non ne
vuole sapere di aprirsi e mi costringe a svitare tutto l’ambaradan e versare la colla istantanea direttamente
dalla boccetta, con il solo risultato di essermi istantaneamente incollata
quattro dita, l’altra cosa che l’attac attacca benissimo! ... e di aver
irrimediabilmente rovinato il mio bellissimo tagliere/spianatoia di legno.
Decido che, forse, sia meglio aspettare che la colla asciughi un po’, prima di
riprovarci, ed appoggio tazzina e manico su una delle mie bellissime
tovagliette da prima colazione: lo so che lo sapete gia’...tazzina e manico
indissolubilmente legati per l’eternita’ alla tovaglietta! Ho scoperto una
terza cosa che l’attac attacca benissimo: le cose che mai nella vita vorreste
che fossero attaccate insieme! ...Il resto della giornata prosegue piu’o meno
allo stesso modo, tra cose che rimbalzano come possedute, liquidi piu’ o meno
appiccicosi rovesciati per ogni dove, tutti gli spigoli di casa centrati in
pieno con ogni centimetro del corpo...insomma...proprio uno di quei giorni! Il
Caso, che si facesse i casi suoi ‘sto Caso ogni tanto!, ha voluto che proprio
mercoledi’ fosse il giorno della cena a casa di Saskia e William e che io ab illo tempore stia promettendo a William di
preparargli uno dei suoi piatti preferiti: le TROFIE COL PESTO LE PATATE E I
FAGIOLINI. Lo so, lo so: non e’ stagione
di fagiolini, ma per un caro amico....Ovviamente, nel mio delirio di
onnipotenza culinaria, non ho nemmeno considerato il fatto che io, le trofie
fatte a mano, mica le ho mai fatte! Beh, ma ci sono i video su iutiub: che
problema c’e’? Invece, ovviamente, il problema c’e’ stato, forse anche per
colpa del “mercoledi nero”... non saprei dire. Per farla breve, le malefiche
trofiette, nonostante ci abbia provato per un paio d’ore con testarda determinazione,
non hanno voluto saperne di formarsi sotto le mie solitamente abili mani. Alla fine ho dovuto arrendermi e il sugo pesto/patate/fagiolini l'abbiamo usato per condirci i fusilli della De Cecco. Devo dire che ricevere i complimenti per il mio pesto da William, ligure doc, mi ha parzialmante consolata del fallimento con le trofie. Cosi' come vedere la soddisfazione del piccolo Matteo nel papparsi allegramente le mie frittelle dolci.
Doppio misto di frittelle e creme
Inredienti per 6/8 persone
1/2 dose di pasta da bigne'
250 g di farina
80 g di zucchero
6 cucchiai di latte
6 cucchiai di marsala
2 uova
1/2 bustina di lievito
50 g di mirtilli disidratati ( o uvetta)
un pizzico di sale
olio per friggere
zucchero a velo
per le creme di accompagnamento:
3 tuorli
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di farina
250 ml di latte
la scorza grattugiata di mezzo limone
50 gr di cioccolato fondente 70%
Mettere i mirtilli o l'uvetta a bagno in acqua calda per almeno 30 minuti. Preparare la pasta da bigne' seguendo la ricetta, ma dimezzando le dosi. Lasciarla riposare mentre si prepara il secondo impasto. Setacciare la farina insieme al lievito. Unire lo zucchero e il pizzico di sale e mescolare bene. Aggiungere il latte, il marsala e le uova leggermente battute. Mescolare energicamente pr amalgamare tutti gli ingredienti ed ottenere un impasto piuttosto molle. Scolare i mirtilli/uvetta, metterli in un colino a maglie fitte, aggiungere un pugno di farina e scuotere il colimo per infarinare la frutta e nel contempo eliminare la farina in eccesso. Aggiungere i mirtilli all'impasto e mescolare nuovamente per distribuirli uniformemente. Friggere sia il primo che il secondo impasto in abbondante olio ben caldo, avendo cura di cambiarlo a meta' procedimento. La pasta da bigne va messa nell'olio in quantitivi minuscoli, piu' o meno della dimensione di una nocciola, perche' cresce tantissimo: mettetene poche, la prima volta, e regolatevi poi per quelle successive in base a quanto saranno cresciuti i vostri bigne fritti e alla dimensione della vostra pentola. La pastella ai mirtilli va versata nell'olio caldo un cucchiino alla volta. Una volta che le frittelle e i bigne' avranno raggiunto un bel colore ambrao, scolateli con il mestolo forato e fateli asciugare su carta da cucina. Fateli raffreddare completamente e poi spolverizzateli di zucchero a velo.
Per le creme, fate una normale crema pasticcera. Una volta pronta, versatene poco piu' della meta' in una ciotolina e aggiungeteci la scorza di limone grattugiata. A quella che e' rimasta nella pentola unite il cioccolato spezzettato. Mescolate finche' il cioccolato sara' completamente sciolto e poi versate anche quest'ultima in una ciotola.
Trovate un posto sicuro dove nascondere sia le frittelle che le creme, altrimenti non arrivano all'ora del dessert!
Forse la tazzina non si sarebbe incollata alla tovaglietta se tu non ce l'avessi appoggiata sopra!!! Non potevi farlo sul lavandino?? Mamma pasticciona! <3
RispondiEliminaMa il lavandino era pieno dei piatti che stavo lavando! Forse avrei dovuto aspettare di avere finito, ma la povera tazzina stava morendo dissanguata...nella mia testa....
Eliminasono piegata dal ridere al pensiero dell'attack-kadita! ahahhh! ma quante dita avrà attackkato questo miserabile? e con le trofie, anch'io feci tempo fa un tentativo, per non faren mai più; dopo aver "trofiato" più di due ore, nel piatto era come mangiare le cinghie di cuoio di houdinì... dure che più dure non si può! molto meglio con De cecco, concordo.
RispondiEliminaE concordo anche sul valore delle diversità, sono sempre una grande risorsa
Baci e buon WE
ahahahah...l'Attack-kadita e' troppo forte! Buon WE anche a te.
EliminaLe trofie non ti saranno riuscite... ma Matteo sembra davvero soddisfatto!
RispondiEliminaMatteo ha una vera passione per il cioccolato: vado sempre sul sicuro con lui!
Eliminaahahahahha, ma questo post è il mio ritratto...o sei tu?!
RispondiEliminaUna di quelle frittelle però...posso rubartela?!
Buon fine settimana!!!
No, no: sono io!...ma mi fa piacere che tu ti ci sia riconosciuta: vuol dire che non sono l'unica "mamma pasticciona"!
EliminaEffettivamente la confezione dell'Attack la fanno sempre più piccola perchè una volta che lo apri, lo usi e lo chiudi lo puoi anche buttare via perchè una seconda volta non lo riusi più. Per quanto riguarda le trofie, hai tutta la mia stima e la mia ammirazione perchè io al sol pensiero di mettermi a fare la pasta in casa preferisco uscire e andare a comprarla da un pastaio. Sarà forse perchè non ho un posto dove farla?
RispondiEliminaSai che non ci avevo pensato, ma mi sa che hai proprio ragione riguardo alla confezione dell'Attack! Ti diro': anch'io faccio solo gnocchi e pasta ripiena, di solito, tutto il resto preferisco comprarlo. Solo che qui in Olanda i pastifici non e' che siano molto diffusi...
EliminaCon la tazzina avrai un po pastrocchiato (e incollato le dita!), le trofie non saranno state perfette (avresti dovuto vedere i mie primi...e ultimi...cavatelli!) ma di sicuro Matteo ha gradito alla grande le frittelle. E son soddisfazioni ^_^ Baci, buona domenica
RispondiEliminaSon soddisfazioni si', cara Federica! Grazie per essere passata e per il commento. Bacio anche a te.
RispondiEliminale giornate nere capitano ogni tanto, l'importante è essere comunque riuscita a mettere in piedi un pasto :) E poi per finire con queste frittelle... mica così male :)
RispondiEliminaCapitano, eccome se capitano...soprattutto a chi e' imbranato come la sottoscritta! Ciao Monica, a presto.
EliminaScusa se mi sono ammazzata dalle risate: diciamo che mi ricorda qualcosa, o qualcuno ;-)
RispondiEliminaE poi le frittelle sono consolatorie, no? Per le trofie ci sarà sempre tempo...
Grazie per avermi scritto!!!
Ciao Stefania!! Che bello riaverti qui...Non ti devi scusare: sai come si dice, no? "Se non vuoi che ridano di te, ridi con loro". Non sono una che molla facilmente: prima o poi avro' ragione delle dispettose trofiette!!
EliminaDi nulla, era mio interesse farlo. Grazie a te per...essere come sei!
Eccomi, perdona il lungo silenzio!!! Hai proprio ragione sull'attac, è pericolosissimo, dove tocca fa danno. Complimenti per il coraggio...io non mi sarei avventurata nella preparazione trofie, ma capisco che necessità fa virtù...se non le trovi bell'e pronte al supermercato ti ingegni. Fantastica la foto di Matteo....le voglio anch'io le tue frittelle...prendi nota, altra cosa che deve prepararmi oltre alla polenta con le quaglie. Bacio
RispondiEliminaStarai scherzando spero: non ho nulla da perdonarti, carissima...tanto lo so che prima o poi arrivi!! Certo che te le faccio le frittelle, magari non nello stesso giorno della polenta con le quaglie...se tu mi fai la crescia e la tiella!!
EliminaAggiudicato...oh io digerisco anche i sassi...si può fare anche lo stesso giorno se vuoi ;)) Bacio
EliminaMassi'...checcefrega!!...di qualcosa si deve pur morire...
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