Rido. Son qui che tento di mettere in fila due frasi di senso compiuto e intanto rido. Rido per il lunghissimo titolo di questo post e perche' mi immagino l'espressione di sconforto della Gennaro quando le tocchera' leggerlo: "Belin!....la Cornali e i suoi titoli....quando non sono in ostrogoto son lunghi una Quaresima.....Ancora un po' e ci scrive anche dove ha comprato il sale fino e come si chiamava la cassiera che le ha fatto il conto....Non ce la posso fare...." Dai Genny, guarda il lato positivo: almeno e' in italiano questa volta! E gli ingredienti li conosci tutti! E ho evitato di scrivere che nel soufflé ho messo anche l'aneto e la scorza di limone e che nella bisque c'e' il Piment d'Espelette....Apprezza lo sforzo, su! ....
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venerdì 21 marzo 2014
martedì 22 maggio 2012
budino salato di fave e piselli, gamberi al cocco e salsa di yogurt al curry
Un omaggio all'Olanda. Un po' insolito, lo ammetto. Niente Gouda, patate o aringhe marinate. Pero' c'e' una componente essenziale della gastronomia olandese: la contaminazione. Quella culturale e culinaria, intendo Non storcete il naso, voi puristi. Cosa sarebbe la cucina italiana senza il pomodoro, il mais, il cacao o il caffe' delle Americhe? Dimmi cosa mangi e ti diro' chi sei, scrive Brillat-Savarin nel suo trattato "La fisiologia del gusto". Bene: quel che mangiano gli Olandesi, dice molto di loro, del loro territorio, della loro cultura, della loro storia. Prima di tutto parla di mare, di una terra non sempre generosa e di un clima spesso ostile. Poi ci dice che la religione calvinista considera i piaceri terreni, inclusi quelli della tavola, come peccati che conducono alla perdizione. Ci racconta di viaggi, conquiste e commerci con terre lontane. E ancora ci parla di accoglienza, apertura e tolleranza. Io vivo a Den Haag, quella che noi Italiani chiamiamo l'Aja. Il 40% della popolazione residente, non ha origini olandesi. Non chiedetemi quante culture differenti convivano, piu' o meno felicemente, qui, perche' credo che nessuno lo sappia con certezza. Ognuna ha portato e aggiunto qualcosa, senza nulla togliere all'identita' nazionale. Non mi sogno nemmeno di addentrarmi in valutazioni, analisi, considerazioni di carattere politico o sociologico. Mi limito al piu' pianeggiante e familiare terreno della gastronomia. Qui si puo' fare il giro del Mondo in una settimana. Non parlo solo di ristoranti, snack bar o fast food. Ci sono supermercati, delicatessen e negozi di alimentari che vendono prodotti specifici per ogni tipo di cucina: cinese, giapponese, islamica, caraibica, indonesiana, italiana, mediterranea, inglese, statunitense, sud americana, balcanica, russa...Sui banchi di alcuni mercati si trovano frutta e ortaggi provenienti dai quattro angoli del Globo...alla faccia del Km0...Chiunque qui, da qualunque parte del Mondo provenga, puo' ritrovare almeno alcuni dei sapori di casa sua. Oppure puo' approfittarne per fare incursioni nel gusto altrui. Come ho fatto io, che ho voluto mischiare un po' di tutto in un "melting dish" caleidoscopico, variopinto e interessante. Come la mia Olanda. Perche' la bellezza e' negli occhi di chi guarda.
Budino di fave e piselli
Ingredienti:
200 g di fave fresche
300 g di piselli freschi sgranati
1 cipolla o 2 scalogni
1 uovo
100 ml di panna fresca
sale e pepe
olio d'oliva
burro per gli stampi
In una padella antiaderente, scaldate due cucchiai di olio d'oliva e fateci appassire una cipolla tagliata finemente. Aggiungete le fave e i piselli, lasciateli insaporire per un paio di minuti, mescolando bene, salate, pepate e coprite. Fate cuocere a fiamma bassisima, eventualmente aggiungendo poca acqua, per almeno 20 minuti o finche' le fave non saranno tenere. Togliete dal fuoco e fate raffreddare completamente.
Versate tutto nel frullatore. Unite l'uovo e la panna e frullate fino a ridurre tutto ad una purea fine. Passate il composto con un colino a maglie fitte, premendo bene con una spatola, per eliminare le bucce ed ottenere una crema piu' fine.
Imburrate bene gli stampini e, volendo, coprite il fondo di ognuno con fave e piselli crudi. Versate il composto negli stampi. Metteteli in una teglia, versate due dita di acqua molto calda e trasferite in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. Togliete dal forno e lasciate intiepidire i budini nell'acqua del bagno maria prima di sformarli.
Gamberi fritti in crosta di cocco
Ingredienti
12 gamberi privati della testa e sgusciati
1 albume
maizena
farina di cocco
sale e pepe di Cayenne
olio di girasole per friggere
Lasciate le code ai gamberi, quando li sgusciate. Sbattete l'albume a schiuma: deve essere bianco, ma non montato a neve. Salate e pepate la farina di cocco. Tenendoli per le code, passate i gamberi nella maizena, poi nell'albume e infine nel cocco: devono essere ricoperti interamente, ma in modo uniforme, senza grumi. Friggeteli in abbondante olio, non devono toccare il fondo della pentola, per un minuto per parte, finche' non saranno leggermente dorati. Fateli asciugare su carta da cucina prima di servirli caldissimi.
Salsa di yogurt al curry
Ingredienti:
1 cipolla
1 pezzetto di zenzero
1 spicchio d'aglio
2 cucchiaini di curry
1 cucchiaino di curcuma
1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere
200 ml di yogurt naturale
2 cucchiai di panna liquida
olio di mais o di oliva leggero
Tritate finemente la cipolla, l'aglio e lo zenzero e fateli appassire in poco olio. Unite le spezie, mescolando bene. In una ciotola, mescolate lo yogurt con la panna e versatelo nella pentola insieme al resto degli ingredienti. Fate scaldare fino al primo bollore. Volendo passate al colino e tenete in caldo fino al momento di servire.
Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di Maggio
dei blog Menu Turistico e Acquolina
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