E invece si'...anzi, no...perche' ai gatti la trippa non piace...non a quelli della mia famiglia, almeno. La trippa c'e' per noi umani. E' quella in umido, alla toscana, quella di nonna Sole, per intenderci. Nonostante sia tornata dal mare, dove ha passato un paio di settimane insieme ad altre ragazze della sua eta', con un bel raffreddore complicato da tosse e mal di gola, stamattina la mia mamma ha approfittato di un attimo di distrazione della sottoscritta e si e' messa a cucinare per tutta la famiglia. Lunedi siamo andate a fare la spesa insieme e, dal suo macellaio, abbiamo trovato della bella trippa appena arrivata: "Saranno almeno 10 anni che non la mangio" ho esclamato senza riflettere, dimenticandomi che ogni osservazione del genere lei la interpreta come una accorata supplica. Infatti non avevo ancora finito la frase, che già due chili abbondanti di trippa mista erano impacchettati e sulla via del carrello. Non che mi lamenti, tutt'altro. Oltre ad essere davvero trascorso moltissimo tempo dall'ultima volta che l'ho mangiata, la trippa non l'avevo mai nemmeno cucinata, prima di stamattina. E' uno di quei piatti, come la zuppa di pesce o il riso con le cozze e le patate e molti altri ancora, che non mi sognerei mai di ordinare al ristorante e che non ho mai mangiato se non cucinati da mia mamma. Ho pensato che fosse ora di imparare. Mi illudevo anche che, visto che, come ho detto, in questi giorni non sta bene, mi avrebbe lasciato il comando, limitandosi a dirigere le operazioni comodamente seduta li' accanto. Invece, la malfidente, prima mi ha allontano con la scusa che le piante del terrazzo avevano bisogno di essere innaffiate, e stiamo parlando di qualcosa come trenta vasi sparsi su 220 metri quadrati di superficie, poi si e' messa all'opera da sola. Quando sono rientrata era già a metà procedimento...ma dico io...Si vede, pero', che proprio non e' in forma, perché' appena sono arrivata si e' ritirata in buon ordine, concedendomi l'onore di portare a termine la ricetta.
Ed eccola qui:
Trippa in umido alla toscana, alla maniera di nonna Sole
Ingredienti per 6 persone:
2 kg di trippa mista
olio extravergine d'oliva
1 grossa cipolla
2 carote
200 gr di macinato per sugo
2 bicchieri di vino rosso
concentrato di pomodoro
acqua bollente
sale e peperoncino q.b.
parmigiano grattugiato
Mettete al fuoco una grossa pentola piena a metà d'acqua e portatela a bollore. Tagliate la trippa a listarelle e, quando l'acqua bolle, versatela nella pentola e sbollentatela per una decina di minuti. Scolate la trippa e mettetela da parte, mentre in una casseruola capiente fate rosolare la cipolla e le carote, tritate finemente, in 6 cucchiai d'olio evo. Quando il soffritto e' pronto, uniteci anche la carne trita, sgranandola bene col cucchiaio di legno. Lasciate rosolare il tutto per una decina di minuti, mescolando spesso, a fuoco moderato. Aggiungete anche la trippa, poco per volta. Salate con circa meta' cucchiaio di sale grosso. Lasciate cuocere, sempre a fuoco moderato, per circa un quarto d'ora o finche' l'acqua rilasciata dalla trippa non sarà completamente evaporata. Bagnate con i due bicchieri di vino rosso e fateli ritirare mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo mettete al fuoco un litro e mezzo circa d'acqua, portate a bollore e tenetela in caldo. Quando tutto il vino sarà' evaporato, unite il concentrato di pomodoro, mescolando bene. Lasciate insaporire qualche minuto e poi cominciate a versare l'acqua bollente un mestolo alla volta, possibilmente lungo i bordi della pentola, per non slavaggiare la trippa, dice nonna Sole. L'acqua dovra' arrivare a velare appena la carne. Aggiustate di sale, unite anche il peperoncino, coprite e lasciate cuocere a fuoco bassissimo per almeno un'ora e mezza. Servite con abbondante parmigiano grattugiato e, a piacere, delle fette di pane leggermente tostato. Buon appetito anche da parte della mia mamma!