Visualizzazione post con etichetta lievitati salati. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lievitati salati. Mostra tutti i post

lunedì 7 ottobre 2013

worstenbroodjes: qualcosa di piu' di un panino con la salsiccia


Facendo un po' di pulizia nell'archivio del picci, sono incappata in questo elenco di cose che amo dell'Olanda, che avevo scritto molto tempo fa, forse poco dopo essermi stabilita definitivamente qui, visto che parlo del mio cane che e' morto da piu' di tre anni ormai. Quando ho compilato questo elenco, ero iscritta ad alcuni forum di expats provenienti da tutto il mondo, che si sono stabiliti in Olanda per le piu' disparate ragioni. Tempo due o tre settimane ed ho cancellato l'iscrizione, indispettita ed annoiata dalle continue lamentele, molto spesso per futili motivi, di persone che con ogni probabilita' non stanno bene con loro stesse e quindi difficilmente troveranno mai un luogo che faccia al caso loro. Ho riletto con attenzione questo elenco, pronta a scoprire che forse, dopo tutto questo tempo, il mio punto di vista sull'Olanda avrebbe anche potuto essere mutato. Con mio grande piacere queste sono ancora le cose che mi fanno amare questo Paese. 

  • Poter passeggiare sulla spiaggia con il mio cane, in un giornata ventosa... e divertirmi a guardarlo rincorrere i bioccoli di spuma delle onde, sollevati dal vento
  • I cavalli al galoppo sulla spiaggia
  • Poter andare in bicicletta per ore su sentieri battuti e ben tenuti, senza dovermi preoccupare delle auto e godendomi paesaggi incantevoli
  • Puo' esserci bel tempo piu' volte in un giorno
  • Vedere Signor Cigno che porta da mangiare alla Signora Cigna mentre lei sta covando
  • Una cicogna nel suo nido sopra un alto lampione di un viale di Rotterdam
  • Un mulino a vento circondato da milioni di tulipani ed incorniciato dall'arcobaleno
  • Delft, Dordrecht, Volendam e Marken, Zanze Schans, Geithoorn e Overijssel, lo Zeeland e i Delta Werken, il Wadden zee e le sue isole, l'Oud Beijerland, il Gelderland e Nijmegen, Utrecht, Maastricht...
  • 109 km di pista ciclabile da Harlingen ad Amsterdam
  • Rembrandt, Vermeeeer e Van Gogh
  • La nostra casetta, che abbiamo cosi' duramente, pazientemente, amorevolmente e orgogliosamente riportato in vita
  • Il nostro vicinato e i nostri vicini
  • Il nostro multiculturale, multietnico gruppo di amici
  • Poter avere persone provenienti da tre continenti sedute contemporaneamente alla nostra tavola a condividere buon cibo, buon vino e brillanti conversazioni
  • Il fatto che mio marito si possa prendere egregiamente cura della sua famiglia facendo quello che ama e che sa fare meglio: non saremo mai ricchi, ma saremo sempre felici.
  • Il nostro medico di famiglia e' simpatico e il nostro ospedale sembra un albergo a 5 stelle
  • Posso portare fuori il cane anche all'una di notte e sentirmi perfettamente al sicuro
  • Dierenambulance, l'ambulanza degli animali
  • I trasporti pubblici
  • La bella anziana signora che incontro spesso andando a fare la spesa e che indossa sempre il costume tradizionale di Scheveningen
  • Genitori che portano a scuola i figli con le cargo-bikes
  • Adolescenti in bicicletta in divisa da Hockey
  • Adolescenti in bicicletta in muta, a piedi scalzi e con la tavola da surf sottobraccio
  • Adolescenti in bicicletta che pedalano accanto a un'amica a cavallo
  • Adolescenti in bicicletta
  • .....


...e la lista potrebbe continuare per chissa' quanto e sicuramente comprenderebbe i

Worstenbroodjes



Ingredienti:
300 g di farina 00
200 ml di latte tiepido
5 g di lievito di birra secco
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
50 g di burro
1 uovo

per il ripieno
250 g di macinato di manzo o meta' manzo e meta' maiale
2 cucchiai di pane grattugiato
1 uovo
2 cucchiai di latte
prezzemolo tritato
sale, pepe, noce moscata

Sciogliete il lievito nel latte tiepido con lo zucchero ed attendete 5 minuti. In una capace ciotola, setacciate la farina e distribuite il sale lungo i bordi: in questo modo lo incorporerete all'impasto solo dopo che la farina avra' gia' assorbito il lievito.
Formate una fossetta al centro della farina e versateci il latte con il lievito. Iniziate ad impastare con una forchetta, incorporando a poco a poco tutta la farina. Aggiungete anche il burro a pezzetti e impastate ancora con le mani. Unite l'uovo e impastate ancora finche' sara' completamente assorbito. Rovesciate l'impasto sul piano di lavoro e impastate energicamente per una decina di minuti. Imburrate il fondo e le pareti della ciotola e rotolateci l'impasto in modo che sia completamente velato di burro. Coprite la ciotola e lasciate lievitare in luogo caldo per 25/30 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno> sbattete l'uovo e tenetene da parte due cucchiai che userete per lucidare i worstenbroodjes. Unite il resto alla carne macinata, insieme al latte, al prezzemolo ed alle spezie. Asciugate con il pane grattugiato e impastate bene. 
Rovesciate l'impasto sulla spianatoia e appiattitelo con il mattarello in un rettangolo di circa 1 cm di spessore e ritagliate 8rettangoli di circa 10x15 cm di lato. Dividete il ripieno in otto parti e date a ciascuna la forma di una salsiccia lunga 15 cm. Posizionate ogni salsiccia su un rettangolo di pasta, inumidite i bordi e arrotolate la pasta attorno al ripieno, sigillando bene la giunzione.
Disporre i worstenbroodjes su una teglia coperta di carta da forno, coprite con un panno e lasciate lievitare per 50 minuti. 
Accendete il forno a 200 gradi, spennellate i panini con l'uovo che avete tenuto da parte, cospargete di semi di papavero e infornate per 20 minuti o finche' saranno ben dorati e cotti.
Lasciate intiepidire prima di servirli.

Da non confondere con i Saucijzenbroodjes che sono avvolti da pasta sfoglia e sono molto piu' grassi e unti....






lunedì 20 maggio 2013

Soffici profumati irresistibili Dinner Rolls!

Dato che tempo per cucinare ne ho davvero pochino in questo periodo, ho pensato che fosse il momento ideale per occuparmi di una faccenda rimasta in sospeso per un anno e mezzo: le foto dei miei primi post, andate disperse nel passaggio da una piattaforma all'altra. Alcune le avevo salvate, altre no e quindi mi e' toccato rifarle quando ho avuto l'occasione di cucinare nuovamente la ricetta rimasta orfana di immagini. Comincio da questi sofficissimi e profumatissimi panini, che ho avuto modo di assaggiare per la prima volta durante il nostro primo viaggio negli USA vent'anni fa e che da allora ho piu' volte cercato di replicare in casa, per anni e anni senza alcun successo. Solo in tempi veramente recenti, grazie alla possibilita' di reperire ricette ed ingredienti appropriati e anche grazie all'esperienza maturata, sono riuscita ad ottenere il vero dinner roll. Ripubblico il vecchio post anche perche' estremamente attuale, dato che oggi, proprio come allora, comincia l'ennesimo tentativo di perdere qualche kilo, insieme magari a qualche centimetro, di quelli che si sono depositati anno dopo anno su questa vecchia carcassa, decisi piu' che mai a non volerla piu' abbandonare....




Doveva succedere, prima o poi. Era nell'aria gia' da un po'. Le situazione ha cominciato a degenerare circa un paio di anni fa, ma noi abbiamo voluto ignorare il problema. Il punto critico era stato raggiunto gia' da mesi, quando ho deciso di aprire questo blog e, lo ammetto, questa cosa non ci ha aiutati per niente, anzi, e' stato il fatidico colpo di grazia, la classica goccia che fa traboccare un vaso troppo pieno. Ormai questi abiti ci vanno troppo stretti, comprimono, ci tolgono il respiro. Adesso non resta altro da fare se non arrendersi all'evidenza e accettare di prendere, a malincuore e con molta tristezza, l'unica decisione possibile: metterci a dieta! Solo un' ultima cena, l' ultimo surplus di calorie, l' ultima endovenosa di colesterolo e poi...sara' tutto finito! Ma almeno andiamocene col botto! Questi panini sono soffici nuvole di puro piacere: il ricordo del loro profumo e del loro sapore mi consolera' nei lunghi, tristi mesi a venire...Che amarezza!!

Dinner rolls



Ingredienti:
1 bustina di lievito secco
60 gr di acqua calda
70 gr di zucchero
55 gr di burro
1 cucchiaino di sale
250 gr di latte caldo
1 uovo leggermente sbattuto
250 gr di farina Manitoba
300 gr di farina 0
2 cucchiai di burro fuso per lucidare i rolls



In una capace ciotola versate l'acqua calda e spargeteci sopra il lievito secco. Mescolate con una forchetta, finghe' il lievito sara' completamente sciolto. In un pentolino mettete il latte, il sale, il burro e lo zucchero. Fate scaldare, mescolando per far sciogliere lo zucchero, fino a quando il burro sara' fuso. Togliete il pentolino dal fuoco e lasciate intiepidire il latte fino ad una temperatura di circa 40 gradi. Mentre il latte si raffredda, setacciate le due farine in una ciotola. Quando il latte sara' tiepido, unitelo al lievito e aggiungete anche l'uovo sbattuto. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti e poi versateci anche 500 gr di mistura di farine, una tazza alla volta, fino a formare un impasto morbido. Spargete il resto della farina sul piano di lavoro, rovesciateci l'impasto e lavoratelo con le mani per circa 5 minuti incorporando man mano tutta la farina. Imburrate una ciotola, versateci l'impasto e rotolatecelo dentro in modo che risulti completamente unto. Coprite con un panno umido e mettete a lievitare in un luogo caldo per almeno un'ora o finche' non raddoppia di volume. A questo punto rovesciate l'impasto lievitato sul piano di lavoro e impastate per fare uscire tutta l'aria. Dividetelo in 24 pezzi e formate delle palline che metterete poi in una teglia rettangolare unta di burro facendo attenzione che non si tocchino tra loro. Copritele con un panno e lasciate lievitare ancora per circa 30 minuti. Nel frattempo accendete il forno e portatelo a 180 gradi. Fate cuocere per circa 20 minuti o finche' i rolls non saranno ben dorati in superficie. Togliete dal forno e spennellate i rolls di burro fuso. Servire ancora tiepidi.





martedì 14 febbraio 2012

I bighelloni mi piacciono da....Matti!


Caro Matti,

non potevo non partecipare a questo contest. Primo per le esplicite velate minacce ricevute dalla tua mamma: ci tengo al mio collo! Secondo, perche' le merende mi piacciono un sacco: fosse per me camperei a colazioni e merende! Terzo, perche' cosi' ho una validissima scusa per fare e, soprattutto, mangiare i Bighelloni! Ora, devi sapere, ma forse lo saprai gia', che il termine bighellone e' sinonimo di fannullone, perdigiorno. Come si sia arrivati a dare questo nome a queste piccole delizie, proprio non lo so. Io penso che sia perche' sono talmente semplici e veloci che li puo' fare anche ...un bighellone, appunto! Sai che li nomina anche "la ditta" Fruttero e Lucentini in uno dei suoi/loro romanzi?
Comunque, quando la mamma ce li faceva era sempre una gran festa, anche perche', essendo fritti, non e' che si possano mangiare troppo spesso. Proprio il fatto che ce li preparasse solo due o tre volte all'anno, li rendeva tanto speciali. Questo e anche il loro paradisiaco sapore, ovviamente. Quando eravamo piccoli, la mia mamma non mancava mai di ritaglierne uno a forma di bambino, per mio fratello, e due a forma di bambina, per mia sorella e me.
Memorabili e inarrivabili, restano quelli di zia Mirella, ma lei parte avvantaggiata: vive in Toscana, in provincia di Grosseto, e si procura la pasta di pane dal suo fornaio, proprio quella del pane sciocco, senza sale,e poi li frigge nello strutto! Ma ti assicuro, caro Matti, che anche con l'impasto fatto in casa e fritti nell'olio, sono una vera bonta': belli gonfi, morbidi e soffici dentro, croccantini fuori, profumatissimi...
Io mi sono letta e riletta le regole del contest: si parla di merende genuine, fatte in casa. Da nessuna parte ho trovato la parola "sane"...forse mi e' sfuggita...sai com'e': con l'eta' la vista si indebolisce...Ma una volta ogni tanto, che male possono fare?
Noi li mangiamo con i salumi, che forse dove vivi tu non e' facile trovare, ma ci puoi mettere quello che ti pare: formaggi, verdure...anche la cioccolata, se non li sali. Sono buoni come e piu' del pane! Sai come diceva sempre la mia bisnonna Venusta?... che bel nome, vero?: vuol dire bellezza... diceva: "Fritta, e' buona anche una ciabatta!"
E cosa ci puoi bere, insieme? Beh, per noi "grandi" e' d'obbligo un bel bicchiere di vino, ma a te consiglierei del buon succo di mela fatto in casa: non troppo dolce e con quel giusto punto di acidita' che "sgrassa" la bocca.

Ora ti saluto, caro Matti, questa vecchia zia d'Olanda ti ha gia' annoiato abbastanza. Ti lascio la ricetta e, naturalmente,

buona merenda!


Bighelloni

Ingredienti per 4 persone

250 gr di farina 0
250 gr di farina manitoba
320 ml di acqua tiepida
25 gr di lievito di birra fresco o 1 bustina di lievito di birra secco
2 cucchiaini di zucchero
olio per friggere
sale

Se usi il lievito secco: setaccia le due farine insieme in una ciotola grande. Aggiungi il lievito e lo zucchero e mescola bene. Fai un buco nel centro della farina e versaci l'acqua tiepida.
Se invece usi il lievito fresco, fallo sciogliere prima nell'acqua tiepida insieme allo zucchero, poi versalo nel buco che avrai fatto nella farina, sempre setacciata. 
Non mettere il sale: il pane toscano e' senza sale e comunque i bighelloni si salano dopo fritti e si accompagnano a cibi saporiti, non c'e' bisogno di salare anche l'impasto.
Una volta versato il liquido, comincia ad impastare, prima con una forchetta e poi a mano. Rovescia l'impasto su un piano infarinato e impasta ancora, per circa 10 minuti. Poi raccogli la pasta in una bella palla, mettila in una ciotola, coprila con un panno umido e tienila in un posticino caldo per circa un'ora, finche' non raddoppia di volume.
Dopo questo tempo, riprendi il tuo impasto, rovescialo di nuovo sul piano infarinato, impasta ancora per far uscire tutta l'aria e poi dividilo in 4 parti. Forma 4 filoncini e mettili su un vassoio infarinato, coprili con un panno umido e lasciali lievitare ancora un'ora o un'ora e mezza.
Metti sul fuoco una padella con tanto olio e fallo scaldare bene. Intanto taglia dai filoncini dei tocchetti un po' piu' grossi di un dito, tenendo la lama del coltello obliqua rispetto al filoncino. Quando l'olio e' caldo friggi i tocchetti, pochi alla volta, perche' gonfiano cuocendo. Ricorda che l'olio dovra' essere ben caldo, ma non bollente, altrimenti i bighelloni si coloriranno troppo prima di essere ben cotti. Quando sono diventati di un bel colore ambrato, toglili dalla padella e mettili sulla carta da cucina ad asciugare. Cospargili subito di sale fino e lasciali intiepidire un po', altrimenti ti scotti quando li apri! Mettici quello che ti pare e....lasciane qualcuno anche per gli altri!!

Succo di mela

Lava bene le mele, quante lo puoi decidere tu: dipende se vuoi farti il succo per una volta sola o se lo vuoi conservare. Dividile in spicchi, senza sbucciarle e senza togliere il torsolo, tanto poi si passa tutto al colino. Metti gli spicchi di mela in una pentola e aggiungi un po' d'acqua: non deve arrivare a coprire le mele. Copri la pentola e lascia cuocere tutto finche', toccandole con la forchetta, le mele non si disferanno facilmente. Metti un colino a maglie fitte sopra un recipiente. Versaci le mele cotte con il loro succo e premi, con una spatola o con il dorso di un cucchiaio, in modo da raccogliere piu' liquido possibile. Filtra il succo ottenuto passandolo attraverso un colino sul quale avrai messo un telo inumidito e strizzato. Assaggiaper sentire se e' abbastanza dolce, altrimenti aggiungici un po' di zucchero o, meglio, del miele. Lascia raffreddare completamente prima di berlo. Nessun succo di mela comprato al super mercato, potra' mai essere meglio di questo. Se vuoi puoi farne tanto e conservarlo in freezer. Oppure lo puoi mettere in barattoli di vetro che poi dovrai sterillizare facendoli bollire, coperti d'acqua, per 30 minuti.

Con questa ricetta partecipo al contest FARE MERENDA MI PIACE DA...MATTI! di Eleonora e ...Matti! del blog Burro e Miele


giovedì 22 settembre 2011

Airbags al rosmarino

Gli airbags sono utili, indispensabili, salvano la vita. Quelli di cui parlo io, a me hanno salvato solo una cena.



BBQ con amici a casa nostra nel nostro minuscolo cortile. Tutto pronto: la tavola apparecchiata, il vino in fresco, gli stuzzichini per l'aperitivo e le verdure  per il contorno sono sui loro vassoi, il maritino sorveglia la carne che sfrigola sulla griglia...si', perche' noi siamo tradizionalisti e, a quanto pare, la tradizione vuole che la grigliata sia lavoro da uomini...o almeno questo e' quello di cui e' convinto il mio di uomo. Cosi', mentre non si avvicinerebbe ad un fornello nemmeno se ne andasse della propria sopravvivenza, la carne alla brace e' compito suo e non ammette intromissioni da parte della sottoscritta. Quindi a me, figlia di un ex fuochista della Regia Marina Italiana, che ho imparato ad accendere un fuoco prima ancora che ad andare in bicicletta senza rotelle, non resta che farmi da parte, cercando di dominare l'ansia che mi assale ogni volta che lo vedo armeggiare intorno a quei legnetti immancabilmente troppo verdi, che raccoglie durante le nostre passeggiate nel parco vicino a casa e che poi impila in piccole piramidi, con una tecnica tutta sua che sfida e vince ogni legge della fisica, forza di gravita' compresa,  sulle quali infierisce con caparbia determinazione, armato di accendino, torce di carta di giornale attorcigliata e quant'altro ritenga utile allo scopo, al fine di ricavarne fiamme abbastanza vigorose da far "prendere" la carbonella. Niente scorciatoie con puzzolenti derivati dal petrolio, ma un vero e prorio fuoco da campo da Giovane Marmotta pluridecorata.  A questo punto mi corre l'obbligo di dire che la sua tecnica, per quanto insolita, ha sempre successo e, visto che si diverte un mondo e che i vicini hanno chiamato i pompieri solo una volta, giuro, non sto scherzando, mia mamma puo' confermarlo, a me non resta che lasciarlo fare.  Tornando alla sera in questione, era tutto pronto, dicevo, e il pane...ohmammasantissima! Il pane...mi sono dimenticata di mettere in forno il pane. E adesso? Troppo tardi, gli ospiti saranno qui tra meno di un quarto d'ora...e poi cosa ne faccio di tutta quella pasta lievitata? Per fortuna la mia imperfettudine ( neologismo composto da imperfezione e inettitudine ), mai migliorata con gli anni, mi ha abituata a gestire il panico e a trovare rapidamente una soluzione. Agendo d'istinto metto a scaldare una padella antiaderente, con una mano agguanto il pacco della farina e con l'altra la ciotola con la pasta lievitata, infarino il piano di lavoro e ci rovescio sopra l'impasto, lo lavoro un po' per togliere l'aria, lo mozzo in palline di circa 50 g l'una, a occhio ovvio, una alla volta le stendo in una sfoglia sottilissima che poi lancio a mo' di freesbee dritta dentro alla padella ormai calda, torno alla spianatoia e ricomincio con un altra pallina. In quell'istante, preceduto da un intenso profumo di grigliata, leggi dense volute di fumo grigio n.d.t., entra mio marito: " Guarda!" esclama "sembra un airbag!". Mi volto di scatto e dentro alla padella vedo dondolare un bel cuscino bianco gonfio d'aria. Con una paletta lo giro e lo sforacchio con la punta di un coltello, scottandomi con l'aria rovente che esce sibilando dai fori, altrimenti si cuoce solo il centro e i bordi restano crudi. Pochi secondi ancora, lo tolgo dalla padella e lo appoggio su un piatto. Ne provo la consistenza premendo con un dito su una delle bolle: non e' male. Ne strappo un pezzetto, non ho tempo per coltelli o rotelle taglia pizza, e lo assaggio: maddai!! E' buono, sa di pane, e' croccante e morbido allo stesso tempo, pero'....olio! si'...e anche un po' di sale....e magari...del rosmarino, ecco! Vado avanti a stendere e cuocere tutte le palline. Man mano che sono cotte le spennello d'olio buono e le cospargo di sale, poco, e aghi di rosmarino. Quando sono tutte impilate una sull'altra, le taglio in triangoli. Gli amici arrivano, mi scuso per la cucina imbiancata di farina e li accompagno fuori, dove ad accoglierli, pinza alla mano e aria compiaciuta, trovano il maritino cuocoperunasera. Alla fine gli airbags hanno avuto successo, i nostri amici non finivano di stupirsi per quanto fossero insoliti e buoni, con me che mi producevo in una interpetazione da Oscar, mentendo spudoratamente su quanto avessi meditato per trovare un' alternativa al solito pane, su quanti esperimenti con diverse miscele di farine avessi dovuto fare prima di arrivare ad un risultato che mi convincesse. Mio marito, che ovviamente sapeva la verita', mi guardava con aria complice, annuendo come per dire "sissi', tutto vero, l'ho vista io..."...ruffiano! Come se non lo conoscessi. Era chiaro il tacito ricatto: se mi dici ancora che io non so fare la brace per la griglia, dico a tutti che e' una balla...Gli ultimi 4 spicchi di airbag ce li siamo mangiati con scaglie di grana e fette di pera che avevo messo a grigliare sulle ultime braci morenti di quella che fino a pochi minuti prima era stata la piu' gagliarda, la piu' vivace, la meglio realizzata brace di carbonella di tutta la mia vita. Mio marito e' il Re delle Grigliate!...Fin qui ho scherzato: della griglia si occupa lui, perche'  io proprio non ci acchiappo e la mia carne e' sempre bruciacchiata fuori e cruda dentro, mentre la sua e' davvero ottima...mica tutti siamo perfetti, ognuno ci abbiamo i nostri difetti! Col tempo ho perfezionato la ricetta degli airbags e oggi li cuocio in forno a 220°. Quando si gonfiano, li giro e li lascio cuocere ancora 20 secondi, non devono colorire altrimenti seccano. Comunque dovrete fare delle prove col vostro forno.



Ovviamente di possono accompagnare a qualunque piatto e sono ottimi con salumi e formaggi. Se cuocendo si seccano troppo o se avanzano e...si seccano troppo, li potete sbriciolare nel brodo, magari alternandoli a strati con del formaggio,



oppure li potete inumidire, sia con del brodo freddo che semplicemente in acqua, scolarli, lasciare che si ammollino un po' e poi condirli con olio sale e aceto e farcirli con quello che vi pare.

venerdì 9 settembre 2011

Grappolo a sorpresa

Settembre e' il mese dell'uva e della vendemmia. E allora approfittiamone per portare in tavola un pane insolito, adatto alla stagione. Se poi negli acini del nostro grappolone nascondiamo qualche sorpresina, sara' anche un divertimento:...guarda cosa c'e' nel mio!...tu cos'hai trovato?...mamma, non mi piacciono le acciughe, posso prenderne un altro.....



E' semplicissimo: basta prendere circa 700 g di pasta da pane o pizza ben lievitata, strozzarla in tante palline nelle quali nasconderemo un pezzetto di wurstel o prosciutto e formaggio o mezza acciuga, un'oliva, del salame o qualunque cosa la fantasia vi suggerisca. Copriamo una placca con carta forno e ci disponiamo le nostre palline dando loro la forma di un bel grappolo. Se ci avanza della pasta, stendiamola col mattarello in una sfoglia sottile e, con un coltellino affilato, ritagliamo due belle foglie di vite. Un graspo di vite o due bastoncini, ben lavati, completeranno l'opera. Lasciamo lievitare ancora un po' il nostro pane, mentre portiamo il forno a 220°. Appena e' caldo, spennelliamo il grappolo con del latte e inforniamo a meta' altezza, abbassando la temperatura a 180° dopo 10 minuti e continuando la cottura per altri 30/35 minuti . Togliamo dal forno e spennelliamo ancora con il latte, per lucidare. Servire ancora tiepido.







lunedì 5 settembre 2011

Focaccia verde con tonno e mozzarella

Credo che capiti a tutti: ognuno di noi ha la sua personale Macchina del Tempo. Anche piu' di una. Un profumo, un sapore, un suono o un'immagine che hanno il potere di riportarci al passato. Per me, una di queste cose, e' questa focaccia.

Ingredienti:

300 g di farina Manitoba

200 g di farina 00

500 g di spinaci freschi, scottati e strizzati

1 bustina i lievito di birra secco ( io trovo solo quello! )

250 g d'acqua tiepida

1 cucchiaino di zucchero

sale

olio d'oliva extravergine

Setacciare le due farine inieme. Unire la bustina di lievito e lo zucchero e mescolare bene. Aggiungere l'acqua e impastare a lungo, fino ad avere un impasto sodo e liscio. Lasciar lievitare in luogo tiepido per almeno un'ora. Tritare finemente gli spinaci ben strizzati e poi salarli: non metto il sale nel primo impasto, perche' puo' ostacolare la lievitazione. Incorporare gli spinaci all'impasto lievitato e non scoraggiarvi se si trasforma in un ammasso molliccio e appiccicoso. Aiutatevi con un po' di farina e ungetevi bene le mani. Quando gli spinaci saranno completamente amalgamati, ungete abbondantemente una teglia rettangolare con olio extravergine e stendetevi l'impasto. Far livitare nuovamente per un'oretta. Accendere il forno e portarlo a 180°. Prima di infornare cospargere la superficie con un pizzico si sale e dare ancora un giro d'olio. Cuocere per circa mezz'ora, senza lasciare che si colorisca troppo. Sfornare e trasferire su una gratella per qualche minuto. Appena sara' tiepida, tagliarne dei rettangoli che farcirete a vostro gusto. Per me e per quello che mi ricorda, tonno e mozzarella. Ma e' ottima anche con funghi e formaggio, prosciutto, verdure grigliate.....