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giovedì 27 giugno 2013

Salade Marlene per l'MTC


Non capita spesso. A pensarci bene, credo sia solo la seconda volta. Di fila. La figliuola, il maritino ed io tutti riuniti sotto lo stesso tetto e alla stessa tavola in occasione dell'MT Challenge. E inevitabilmente scatta la gara nella gara: "Questa e' decisamente la migliore!". Ovviamente difficile metterci d'accordo anche in questo caso e nessuna ricetta e' mai stata incoronata vincitrice assoluta con la maggioranza dei voti. Ognuno resta con la propria favorita, elencandone e vantandone i pregi, ma senza convincere gli altri due. So che, visto dal di fuori, questo fatto di riproporre piu' volte lo stesso piatto nell'arco di un paio di settimane, puo' sembrare una cosa  che alla fine viene a noia, ma se avete la pazienza di andarvi a guardare tutte le proposte degli sfidanti, noterete che, anche nel caso siano realizzate dalla stessa persona, sono talmente differenti tra loro, da non essere piu' il medesimo piatto. Soprattutto, grazie al mitico Cozzaman, nel caso della ricetta della sfida di questo mese: l'insalata composta. Nonostante ci sia l'obbligo di mantenere costanti come l'insalata a foglia verde, la salsa per condire e accompagnare e la componente croccante, le combinazioni sono praticamente infinite e davvero e' quasi impossibile che un'insalata sia simile all'altra. Oltretutto in famiglia siamo divoratori seriali di insalatone e nel corso degli anni c'e' finito dentro di tutto, con risultati piu' o meno apprezzati e soddisfacenti. Eppure, ora che ci penso, a mia mamma non piacciono i "miscugli" e, ancora oggi, lattuga, pomodori e altre verdure, vengono rigorosamente condite separatamente...dove sia nata questa passione e quando io abbia cominciato a proporle sulla mia tavola, davvero non ricordo. Forse durante i miei primi viaggi all'estero, forse in qualche ristorante milanese, forse ispirata dalle belle foto di qualche rivista....Chissa'! Comunque, tornando all'insalata in questione, tra quelle provate per questo MTC, questa e' quella preferita dalla figliuola, da qui il nome: Salade Marlene. Dove Marlene e' lo pseudonimo web e il nome d'arte di mia figlia che, invece, si chiama Martina. 25 anni, laureata, disoccupata e single, in perfetta media, sta sacrificando l'estate a mamma e papa', perche' il prossimo Settembre partira' per un'esperienza di un anno all'estero. In Australia! Dall'altra parte del Globo...Down under....il luogo piu' lontano che ci possa essere...E ci va da sola! Con lo zaino in spalla! 
Fino a qualche settimana fa il maritino, la nonna ed io, nutrivamo la segreta speranza che non stesse parlando seriamente, ma da quando ha fatto il visto on line e si e' comprata lo zaino, l'ha portato a casa e se l'e' riempito a pieno carico per verificarne il peso e regolare cinghie e spallacci sulle sue misure, noi abbiamo sperimentanto le famose 5 fasi dell'elaborazione del lutto. E se io, non senza sforzo, ho ormai raggiunto l'ultima, il maritino si barcamena ancora tra la seconda e la terza, sfiorando la quarta, ma senza manifestare una seria intenzione di superarla e conquistare finalmente la quinta. A questo punto sto cominciando a credere che dovro' vivere per un anno divisa tra la preoccupazione per la figlia, di volta in volta sperduta nell'immensiata' dell' Outback australiano o in foreste abitate da giganteschi e voraci coccodrilli e serpenti e ragni velenosissimi oppure immersa in acque cristalline infestate da squali  e surfisti o ancora smarrita in metropoli tentacolari popolate da vocianti bevitori di birra...e il marito eternamente depresso, che mi si trascina per casa con gli occhi pesti, arrossati e gonfi per le lunghe notti passate davanti allo schermo del picci in attesa di un segno di vita proveniente dal Nuovissimo Continente...Non una bella prospettiva...Fortuna che il prossimo anno, ci mettera' solo un anno a passare! Intanto mancano ancora piu' di due mesi alla partenza e io cerco di godermene ogni momento. Anche cucinando per la mia piccolina le cose che le piacciono tanto. Come quei piatti che strizzano l'occhio al lontano Oriente, per la presenza di spezie, condimenti e profumi esotici. Infatti e' proprio la figliuola che ha fatto la lista degli ingredienti, lasciando a me la scelta di come combinarli insieme. Nulla di ben definito e tradizionale di una specifica cucina, ma un piatto tipicamente fusion e internazionale, diverso e unico, nel pieno spirito di sperimentazione che anima l'MT Challenge...Un piatto complesso, ma equilibrato. Un piatto che un po' somiglia alla mia Martina. 


Salade Marlene


Ingredienti per due:
1 cespo di lattuga foglia di quercia rossa
1/2 cespo di lattuga iceberg
1 avocado
8 funghi champignon castagna
2 tranci di salmone fresco senza pelle
8 gamberetti
1 cucchiaio di spezie miste: semi di senape gialla e bruna, 
semi di cumino, curry e curcuma in polvere
1 spring onion
2 cucchiai di olio di girasole

per la salsa:
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di olio di mais
1 cucchiaio di salsa di soya
1 cucchiaio di aceto di riso
1 cucchiaino di zenzero sciroppato tritato a cotello
1 cucchiaino di sciroppo di zenzero

per accompagnare:
6 fette di pane di avena ai semi di sesamo



In una padella antiaderente scaldare l'olio di girasole e versarci il cucchiaio di spezie miste. Farle scaldare a fuoco basso per un minuto, mescolando continuamente. Spegnere, coprire e tenera da parte. Nel frattempo lavare e asciugare l'insalata seguendo questi utili consigli e conservarla al fresco fino al momento di utilizzarla. Dividere in due l'avocado per il senso della lunghezza, eliminare il nocciolo, quindi, aiutandosi con il manico di un cucchiaio, separare la polpa dalla buccia e poi ricavarne delle fette di circa mezzo cm di spessore. Pulire i funghi con carta da cucina e affettarli sottilmente. Mondare ed affettare anche lo spring onion.
Eliminare la testa ai gamberetti, incidere il carapace lungo il dorso ed eliminare il filamento scuro, sciacquarli soto l'acqua corrente e scolarli bene. Tagliare i tranci di salmone in pezzi di circa 3 cm di spessore.
Preparare la slasa, unendo tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolando con una piccola frusta o due forchette, per emulsionarli.
Disporre le lattughe su due piatti piani, lasciando intere le foglie della foglia di quercia e coprendole poi con striscioline di iceberg. Distribuire una cucchiaiata di salsa sulle lattughe. Distribuire anche le fettine di avocado ed i funghi, lasciando lo spazio per il salmone e i gamberi che andranno aggiunti all'ultimo minuto. Tostare le fette di pane e disporre anch'esse sull'insalata.
Rimetere al fuoco la padella con l'olio e le spezie, far scaldare a fiamma viva e cuocerci prima il salmone, pochi secondi per lato e anche lungo i bordi, e poi i gamberetti, anche loro solo per pochi secondi, finche' saranno rosa. Aggiungere il pesce alle insalate, distribuire lo spring onion, condire con la salsa fatta cadere a filo da un cucchiaio e servire immediatamente.

Ringrazio Marlene per le belle foto e 
con questa ricetta e il mio cuore di mamma, partecipo all' MT Challegne di Giugno 2013 del blog MTC in collaborazione con Leo del blog Cozzaman


lunedì 25 febbraio 2013

kipsate' con salsa di pistacchi: Colors&Food, what else?





Quando si vive all'estero, la cucina fusion non e' solo un vezzo, ma una necessita'. Se ci si crogiola nella nostalgia dei prodotti di casa, se ci si ostina a non voler usare altro che olio EVO spremuto a freddo nel frantoio in fondo alla strada o farine macinate a pietra nel mulino del paese vicino o Parmigiano Reggiano stagionato 60 mesi nel caseificio del nostro amico Mario, si rischia grosso: dalla depressione per frustrazione alla morte per fame. Io vivo in Olanda da cinque anni e mia mamma ancora si stupisce che ogniqualvolta torno a casa io non mangi altro, a seconda della stagione, che carciofi, finocchi, catalogna, radicchio rosso, fiori di zucca, mozzarella di bufala, crescenza e coniglio. Ormai ho superato qualunque imbarazzo nel passare i controlli di sicurezza in aeroporto ed ostento con disinvoltura  la mia collaudata espressione da "Ci provi lei a stare tre mesi senza pecorino toscano!".